Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"È come navigare in un mare di risorse sprecate", di Oreste Pivetta

Il lavoro negato ai giovani riguarda tutti. Un paese non dovrebbe rinunciarvi. Sacconi li rimprovera se rifiutano un lavoro manuale. Ma a chi dovrebbero rivolgersi? La stagione dei giovani appare sempre meno beata, accompagnandosi ormai diffusamente alla disoccupazione. Che un terzo degli italiani tra i quindici e i ventiquattro anni si trovi senza lavoro dovrebbe costituire un problema (o una tragedia) trasversale politicamente e sicuramente trans generazionale: riguarda tutti, anche i vecchi, che a uno straccio di pensione sono arrivati o stanno arrivando, accantonati per far largo al nulla, più che a incalzanti schiere di neo-laureati, neo-diplomati, “neo” di qualcosa, qualunque cosa. Da un capo all’altro, dai giovani ai vecchi nullafacenti, è come navigare in un mare di risorse sprecate. Tutto al macero: la freschezza, la vivacità, le aperture dei primi; l’esperienza, il mestiere dei secondi. Un paese, qualsiasi paese, non dovrebbe rinunciarvi, in nome del comune benessere. Invece capita e sicuramente capita in un paesaggio più cupo di quanto dica quel numero, perché sono tante le situazioni che occultano la realtà: la scuola vissuta …

"Famiglie, indietro tutta. Reddito diminuito del 2,7%", di Marco Ventimiglia

Il 2009 è periodo recentissimo,ma presi dalle incombenze quotidiane si finisce spesso per dimenticare qualche cosa di importante. Ed allora, di fronte alle cifre mostrate ieri dall’Istat che lo certificano come un anno infausto dell’economia nazionale, sarà bene riportare alla mente il volto che, in quel 2009, esibiva Silvio Berlusconi. Non è una gran fatica, perché si tratta esattamente della stessa faccia che va in onda adesso per negare l’esistenza delle notti di Arcore, solo che allora l’oggetto del diniego era un altro: la crisi. Per il presidente del Consiglio, ed a ruota il governo tutto, semplicemente non esisteva, il solito inganno mediatico mentre le fondamenta dell’economia nazionale erano molto migliori di tante altre nazioni europee. Parole, certifica ora l’Istituto di statistica, che riempivano l’etere mentre gli italiani stavano conoscendo la più significativa contrazione del loro reddito da decenni a questa parte… Dunque, i numeri dell’Istat dicono innanzitutto che nel 2009, per la prima volta in 15 anni, il reddito disponibile è diminuito. E nonsi è trattato di una flessione di qualche decimale di punto, …

"Disoccupazione giovanile, nuovo record verso il 30%", di Luigina Venturelli

Per i diretti interessati – i giovani italiani tra i 15 e i 24 anni, che in un caso su tre sono senza lavoro – non si tratta certo di una novità. Proseguono la ricerca di un’occupazione in un paese povero di opportunità e lungimiranza, oppure si rassegnano, sognando tempi o luoghi migliori, comunque insofferenti all’ennesima conferma statistica. Da troppo tempo assistono alla crescita costante dell’indice di disoccupazione delle nuove generazioni, ogni mese rivisto al rialzo di qualche decimo di punto, ogni mese infranto il record precedente. È accaduto anche ieri, quando l’Istat ha fissato al 29% il nuovo livello d’allarme registrato a dicembre: lo 0,1% in più rispetto a novembre e il 2,4% in più rispetto a dicembre 2009. Ovviamente, si tratta di un nuovo record negativo, il peggiore dal gennaio 2004, data d’inizio delle rilevazioni storiche. E ben poco consola la stabilità dell’indice di disoccupazione generale, rimasto fermo all’8,6%, o il lieve calo di quella femminile, in diminuzione di 0,3 punti al 9,6%, visto il pari e contestuale aumento delle donne inattive, che …

Disoccupazione giovanile al 29%

I dati Istat parlano chiaro: mai così tanti disoccupati dal 2004 ad oggi. Fassina: “Colpa grave di un governo concentrato da mesi sulle ragazzine a casa Berlusconi e di un ministro del Lavoro impegnato a tempo pieno a dividere i sindacati e a colpire i diritti dei lavoratori. Il tasso di disoccupazione giovanile a dicembre è pari al 29 per cento, con un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,4 punti percentuali rispetto a dicembre 2009. È il dato peggiore dal 2004 ad oggi per la generazione tra i 15 e i 24 anni. Lo comunica l’Istat. Sulla base di dati destagionalizzati e stime provvisorie il numero di occupati, sempre secondo l’Istat, risulta invariato sia rispetto a novembre 2010 sia su base annua. Il tasso di occupazione, pari al 57 per cento, risulta stabile rispetto a novembre e in riduzione di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta in diminuzione dello 0,5 per cento rispetto a novembre, e in …

La vicenda Gambro arriva in Parlamento

I deputati modenesi del Pd hanno presentato un’interrogazione ai ministri dello Sviluppo economico, della Salute e del Lavoro. I deputati modenesi del Pd – Manuela Ghizzoni, Ricardo Franco Levi, Ivano Miglioli e Giulio Santagata – hanno presentato un’interrogazione ai ministri dello Sviluppo economico, della Salute e del Lavoro. Chiedono “quali iniziative intendano intraprendere per la salvaguardia dei posti di lavoro e garantire i livelli occupazionali nel settore biomedicale della bassa modenese”. Chiedono inoltre al ministro della Salute Fazio se non ritenga che la dismissione della cosiddetta “linea sangue” non pregiudichi “la funzionalità dei reparti ospedalieri e sanitari che utilizzano dei prodotti Gambro”. I parlamentari modenesi ricordano nella loro interrogazione che “il 24 marzo 2009, presso la Regione Emilia-Romagna fu sottoscritto tra la direzione dell’azienda Gambro Dasco e le organizzazioni sindacali un accordo che prevedeva un organico fissato in 775 unità e il ricorso a procedure concordate per la riduzione di 40 unità. Inaspettatamente – rilevano i deputati del Pd – il 27 gennaio scorso la direzione della Gambro ha comunicato l’avvio di un piano di …

"La follia del click-day per gli immigrati", di Tito Boeri

Attivate il “mini-client” e cliccate con il vostro “mouse”, come spiegato nella “slide” successiva, recitano le istruzioni del ministero. E attenti, aggiungeremmo noi, a non commettere errori nella compilazione della domanda: anche la minima incertezza nel trascrivere un nome o un indirizzo potrebbe costarvi cara. Non riuscireste a regolarizzare la persona cui affidate la cura dei vostri cari, detta “badante”. E voi immigrati con un permesso di soggiorno non potreste permettere ai vostri figli di raggiungervi senza doversi rivolgere ai criminali, quelli che organizzano il traffico degli immigrati clandestini, pagando un “pizzo” elevato e rischiando la loro vita. Tutto avverrà in poco più di un minuto nei tre click-day a vostra disposizione. Bisognerebbe chiamarli “abdic day”, perché sanciscono l’incapacità di governare i flussi migratori, la scelta di abdicare da questa responsabilità. Nel peggiore dei casi si lascia ai professionisti delle pratiche telematiche (le istruzioni sul sito del ministero sono tutt’altro che semplici e infarcite di termini inglesi, ostici per molti datori di lavori domestici) la scelta su chi regolarizzare e chi non. Nel migliore sarà …

"Fiat, Chrysler e Volkswagen Modelli e tutele a confronto", di Marco Ventimiglia

L’appuntamento è per oggi pomeriggio nella sala conferenze del Pd dove si svolgeràunseminario sul settore dell’auto dopo le tumultuose vicende che hanno portato all’approvazione dell’accordo su Mirafiori «Va bene, la Fiat ha imposto il referendum su Mirafiori, il cui risultato va comunque accettato, però adesso il re è nudo. Ora tocca a Marchionne dimostrare che ci mette i soldi, che ci sono dei nuovi modelli, che gli operai potranno veramente compartecipare agli utili se non contribuire alle decisione aziendali». Cesare Damiano, capogruppo dei democratici in Commissione Lavoro alla Camera, parla alla vigilia di un importante appuntamento. Oggi pomeriggio alle 18, presso la sala conferenze del Pd a Roma, si svolgerà un seminario di approfondimento che assume anche una valenza di grande attualità,come suggerisce il suo argomento: “Il settore dell’auto nella globalizzazione tra tutele e competitività. Tre casi a confronto: Fiat Chrysler e Volkswagen”. «Con questa iniziativa – spiega Damiano – vogliamo uscire fuori dalla trincea e capire come stanno veramente le cose. E per farlo occorre occuparsi della realtà all’interno delle fabbriche d’automobili, confrontare gli …