Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Governo, Bersani prepara la squadra", di Simone Collini

Bersani salirà al Colle domani pomeriggio e al Capo dello Stato ribadirà la linea approvata all’unanimità all’ultima Direzione del Pd: il centrosinistra ha la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato, dunque ha la «responsabilità» di avanzare una proposta di governo per il Paese. Il leader democratico, che ha sparigliato con la mossa vincente di Grasso e Boldrini alla presidenza delle Camere e ieri ha replicato con un’altra mossa a sorpresa proponendo come capigruppo Zanda e Speranza (provocando anche malumore in una parte dei deputati), non si produrrà in altri colpi di scena. Al Nazareno smentiscono infatti la voce iniziata a circolare nel pomeriggio, e cioè che Bersani potrebbe anche proporre al Presidente della Repubblica un nome alternativo al suo capace di intercettare il voto dei parlamentari Cinquestelle. A Napolitano, domani, il leader del Pd dirà che è pronto a dar vita a un esecutivo che pur «senza accordi preventivi» punti ad ottenere in Parlamento, su un programma qualificato, un sostegno che vada al di là dei voti del solo centrosinistra. Al quartier …

Non c'è democrazia senza istruzione

Restituire risorse, stabilità, fiducia a Scuola e Università – Riportare gli studenti all’Università: più borse di studio, meno tasse – Contratto unico di ricerca, con standard retributivi certi e diritti assistenziali e previdenziali. No ai dottorati senza borsa – Aumentare gli investimenti pubblici, ripristinare almeno le risorse del Fondo di Finanziamento Ordinario del 2012. – No a finanziamento pubblico alle università telematiche – Piano straordinario di 7,5 miliardi in 3 anni per mettere in sicurezza gli edifici scolastici – Dimezzare l’abbandono scolastico entro il 2020, con formazione ai docenti, nuove tecnologie, scuole aperte tutto il giorno e rilancio dell’istruzione tecnica – Stabilità è sinonimo di qualità. Assegnare ad ogni scuola una dotazione di personale stabile. Collocare il personale nelle graduatorie ad esaurimento al massimo in 5 anni – Piano triennale per aumentare gli asili nido con l’obiettivo di coprire il 33% dei posti e con un Fondo statale di 350 milioni di euro in 3 anni – Autonomia e semplificazione per il governo della scuola DATI NEGATIVI – Negli ultimi 20 anni spesa per istruzione …

Democrazia, moralità e trasparenza della vita pubblica. Misure per la riduzione dei costi della politica e della burocrazia

I costi eccessivi di politica e burocrazia sono da tempo denunciati, sia nella dimensione del fenomeno che nei suoi dati numerici. La riduzione di tali costi ha un significato non solo economico di riduzione della spesa pubblica, ma anche sociale e morale, di abbattimento di ingiustificati privilegi e di ripristino di una vera parità tra governanti e governati. Occorre intervenire in parte con legge costituzionale e in parte con legge ordinaria (o decreto legge). A) LA NOSTRA PROPOSTA SUL FINANZIAMENTO E LA DEMOCRAZIA DEI PARTITI E DEI MOVIMENTI POLITICI La politica è un bene comune che non può essere lasciato solo nelle mani dei miliardari o dei padroni dei mezzi di comunicazione di massa. Per questa ragione in Europa esistono forme di finanziamento pubblico attraverso le quali i cittadini, anche meno abbienti, possono partecipare alla vita politica del Paese. L’attuale sistema di finanziamento della vita politica nazionale è però caratterizzato da incongruenze e opacità tali da giustificare le critiche che l’opinione pubblica rivolge in modo sempre più acuto e crescente. Dunque è opportuno intervenire, tenendo …

Stop al conflitto di interessi. Restituiamo moralità alla politica

La legge sul conflitto di interessi è al primo punto della nostra azione di governo. Le nuove regole sul conflitto di interessi riguarderanno non solo le cariche di governo, come è oggi, ma anche quelle di Regioni, enti locali e autorità indipendenti. Vogliamo abrogare la legge attuale e riscriverla rafforzando i controlli per l’accertamento del conflitto di interessi e introducendo sanzioni più severe per chi la viola. La nostra proposta La politica deve reggersi su un rapporto di fiducia tra cittadini e responsabili politici e occorre cancellare tutte le situazioni nelle quali questo rapporto di fiducia potrebbe venire meno. Si pone perciò il problema di prevenire il conflitto o gli intrecci tra gli interessi privati di queste personalità e gli interessi pubblici che essi devono perseguire. Il centrodestra nel 2004 ha approvato una legge sul conflitto di interessi (la cosiddetta legge Frattini) che, per espressa ripetuta dichiarazione dell’ autorità Antitrust (delegata alla sua applicazione) è del tutto inefficace. Quella legge va sostituita con misure più efficaci che si pongono nel solco del dibattito avutosi nella …

Bersani: «No a scambi indecenti con il Pdl», di Simon Collini

Il Pd respinge l’offerta di Alfano. All’ipotesi di uno scambio tra Quirinale al Pdl e appoggio al governo Bersani, risponde no: proposta indecente. Il leader Pd dice no anche ad accordi preventivi per il governo. Pronta la legge sulla riforma del finanziamento ai partiti. Niente accordi preventivi e niente scambi indecenti. Pier Luigi Bersani si prepara alla sfida decisiva, che tra consultazioni al Quirinale, auspicabile incarico e poi incontri con gli altri partiti si gioca tutta questa settimana. Certo, il successo o il fallimento dell’operazione «governo di cambiamento» si determinerà la prossima settimana, quando se tutti i piani del leader Pd si realizzeranno, le Camere saranno chiamate a votare la fiducia. Ma è soprattutto nelle prossime ore che quella partita verrà preparata. E Bersani lancia dei messaggi piuttosto espliciti agli altri protagonisti in campo. A cominciare dal segretario del Pdl Angelino Alfano, che dice il suo partito potrebbe appoggiare un’ipotesi di governo Bersani se al Quirinale andasse un esponente di area moderata indicato dal centrodestra: «Per scambi indecenti qui non c’è recapito», è la risposta …

L'economia verde per lo sviluppo sostenibile. 8 punti per un Governo di cambiamento

La green economy è il volano per uno sviluppo sostenibile ed ecocompatibile del Paese e può rappresentare una grande occasione per rilanciare l’occupazione (green jobs). Soltanto la green economy, inoltre, consente di coniugare, in una logica di solidarietà tra le generazioni, gli interventi di stimolo alla produzione ecosostenibile con la necessaria salvaguardia delle risorse ambientali del Paese. Uno dei macrosettori della green economy sui quali concentrare le iniziative di un nuovo Governo di cambiamento è quello dell’energia, nel cui ambito è possibile indicare fin d’ora, in linea con le priorità individuate dalle istituzioni comunitarie con il programma Europa 2020 e intensificando l’impegno nella lotta contro i mutamenti climatici, alcune linee di azione che consentirebbero una partenza in tempi rapidi, anche attraverso il ricorso a sussidi finanziari nazionali e comunitari, e con un significativo e pressoché immediato ritorno stimato in termini occupazionali. – Con riferimento all’ambiente le linee di intervento della futura azione di governo possono essere tracciate come segue. Il recupero del territorio Lotta a ogni condono. Sono stati presentati disegni di legge dal Partito …

"Quello che non abbiamo capito", di Pierluigi Castagnetti

È già stato detto tanto del risultato elettorale, ma c’è ancora da riflettere e da discutere. Un risultato oggettivamente molto preoccupante e ancor di più se si guarda alle motivazioni di chi l’ha determinato. Stanno uscendo analisi elettorali sempre più precise che aiutano a capire cosa è successo. S’è spezzato qualcosa di vitale nel rapporto fra i partiti, il Pd in particolare, e una parte della società, che rende in gran parte superate le nostre discussioni più o meno di geometria politica del tipo: bisogna spostare più a sinistra o più al centro la barra del partito. No, questo risultato ha spiazzato gli assi del dibattito politico, ponendo al centro la questione della credibilità, dell’affidabilità, dell’utilizzabilità dei tradizionali strumenti politici compreso il personale dirigente. S’è rotto qualcosa, dunque. Personalmente rivivo il clima e molte delle sensazioni del 1994. Anche allora (io ero dirigente Dc) a fronte di militanti che mi dicevano che sarebbe bastato tornare a votare per consentire a una parte di elettori di Forza Italia pentiti di tornare indietro, bastava uscire dal recinto …