Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“Il rebus delle tasse”, di Alessandro Santoro

I nuovi dati sull’evasione fiscale diffusi ieri dal governo durante l’audizione del viceministro Casero alla Commissione finanze della Camera non sono affatto sorprendenti. Quei dati fanno giustizia di alcune demagogiche semplificazioni che vengono fatte nel nostro Paese sulle cause dell’evasione fiscale. Procediamo con ordine. Secondo i dati diffusi dai quotidiani, dei circa 810 miliardi di ruoli emessi dal 2000 al 2012, meno di 70 miliardi sono stati effettivamente riscossi, mentre i rimanenti 730 miliardi sono stati «persi» in parte per provvedimenti di sgravio (legale) e, in parte, per mancata riscossione, per un importo superiore ai 500 miliardi di euro. È bene innanzitutto chiarire di cosa stiamo parlando. Il ruolo non è altro che un elenco che contiene i nominativi dei debitori e le somme dovute al fisco. In sintesi, si tratta di imposte evase, nel senso lato del termine (perché l’evasione, in senso tecnico, può anche essere dovuta a dimenticanza o errore). Il ruolo viene trasmesso a Equitalia che ha il compito di provvedere alla riscossione. Tuttavia, tra l’emissione del ruolo e l’effettiva riscossione delle …

“Abolire subito il Porcellum”, di Gianluigi Pellegrino

Adesso più che mai l’abolizione del porcellum costituisce un’urgenza democratica. Un dovere costituzionale che un governo che si proclama di necessità per il bene del Paese deve avvertire come priorità assoluta. E che il Presidente della Repubblica dovrebbe cercare di imporre con ogni mezzo al vertice dell’agenda nazionale, perché un paese senza una praticabile legge elettorale è privo di effettiva agibilità democratica. Una regola legittima e riconosciuta dai cittadini non svolge la sua funzione solo in caso di elezioni, ma agisce ogni giorno come monito ed opportunit à per tutti gli attori in campo. È la precondizione esistenziale di una democrazia: vitale come è per un corpo l’aria che si respira. Altrimenti è come un fiume rimasto senza fonte. Smette di scorrere, ristagna, imputridisce. Diventa pantano, buono solo per tafani, alligatori e, appunto, caimani. Se questo è vero sempre, figuriamoci in questo desolante passaggio italiano dove un atto dovuto del vertice della giurisdizione ha scatenato una crisi politica e una ridda di ultimatum al governo. Ma ci troviamo a dover subire tutto perché tanto “finché …

“La necessità di separare due destini”, di Luigi La Spina

La ventennale parabola politica di Silvio Berlusconi rischia di chiudersi nel modo peggiore. Non tanto e non solo per lui, se a fine mese la Corte di Cassazione confermerà la sentenza di condanna a quattro anni e la sua interdizione perpetua dai pubblici uffici, ma quel verdetto potrebbe trascinare l’Italia in una grave crisi politica e istituzionale. Tutti i tentativi fatti, finora, per separare le vicende giudiziarie del Cavaliere dai destini del governo, dalle sorti della nostra economia e della nostra finanza, ma soprattutto dalle normali e corrette relazioni tra i fondamentali poteri dello Stato potrebbero dimostrarsi vani. La giornata di ieri, confusa e convulsa nelle aule del Parlamento e sulla piazza di Montecitorio, ma chiara, invece, nel suo preoccupante significato politico, ha annunciato, con la massima evidenza, l’accelerazione di un pericoloso smarrimento delle regole elementari sulle quali si basa una democrazia. Uno smarrimento che è cominciato da anni, che è proseguito con una colpevole assuefazione, sia da parte della classe politica, sia dall’opinione pubblica e che potrebbe portare a gravi conseguenze sul futuro del …

“Giornalismo e potere”, di Piero Ottone

La Fiat al Corriere della Sera? Mi sembra di assistere a un film già visto. Ho alle spalle, anno più anno meno, settant’anni di giornalismo, parecchi trascorsi per l’appunto al Corriere, e posso raccontare che già in un’altra occasione la Fiat diventò l’azionista di punta del giornale. Ma allora tutto era chiaro. Fiat voleva dire in quel frangente (anno 1973) Gianni Agnelli, e Agnelli sapeva diventare, in qualche occasione, un generoso cavaliere. Il Corriere di quel tempo dava fastidio al potere costituito, alla Democrazia cristiana: era troppo libero, troppo spregiudicato. Eugenio Cefis, gran personaggio del tempo, fiancheggiatore del partito dominante, rappresentante di punta in quella che Scalfari e Turani chiamarono in un libro la razza padrona, voleva mettere le mani sul Corriere, portandolo via a Giulia Maria Crespi, ultima rappresentante della famiglia. Agnelli intervenne: un po’ perché contrastava (con Leopoldo Pirelli, con altri grandi imprenditori) Cefis e la razza padrona, un po’ per cavalleria, perché era amico di gioventù di Giulia Maria. Ma non aveva secondi fini. Non pensava minimamente a servirsi del Corriere per …

“Il ritornello dei fucili”, di Filippo Ceccarelli

Passi per il bastone, che è il cuginetto più generico e meno rustico del già invocatissimo forcone, ma anche questa storia dei fucili, purtroppo, suona abbastanza famigliare. La chiamata alle armi è infatti un classico della Seconda Repubblica. E il fatto che Bossi, massimo specialista in materia pseudo- bellica, sia oggi ridotto com’è ridotto, aiuta senz’altro ad approfondire e forse anche a comprendere tale rischiosa retorica, ma certo non consola né, pur facendo un po’ ridere, allarga l’orizzonte del buonsenso. Era comunque il 1992 quando il leader della Lega, memore di una massima maoista orecchiata nella sua turbolenta giovinezza, proclamò che il potere nasceva dalla canna del fucile. Dopo di che, esclusa la Lega dalla spartizione delle vicepresidenze a Montecitorio, disse: «Prendete il moschetto, zaino in spalla e via!». Via dove, non era chiaro. Via come, almeno in teoria, parve appena più chiaro allorché l’allora (improvvido) ministro dell’Interno Mancino posticipò certe elezioni in Lombardia: «Cristo — inveì Bossi con il consueto garbo — ma allora questi capiscono solo i kalashnikov!». In seguito gli capitò di …

“Il giorno nero della Repubblica”, di Antonio Polito

Se la fissazione della data del processo a Silvio Berlusconi ha prodotto un giorno di stop dei lavori parlamentari, che accadrà il giorno della sentenza? Nonostante alla fine abbiano prevalso quelli con la testa sulle spalle, e l’Aventino minacciato da una parte del Pdl sia stato derubricato a semplice pausa di poche ore, ieri abbiamo assistito alla prova generale di ciò che può accadere al nostro Parlamento nelle prossime settimane. Ostaggio di vicende extraparlamentari, sulle quali né le Camere, né il governo e nemmeno il capo dello Stato possono alcunché. Eppure immediatamente investito, e potenzialmente dissolto, dallo tsunami politico che quelle vicende giudiziarie sono in grado di provocare. Gli attori visti ieri in scena non rassicurano sull’esito. In troppi puntano a trarre un vantaggio di parte dalla rovina comune. Quelli che nel partito di Berlusconi sfruttano la drammaticità della sua ora per acquisire benemerenze e colpire l’ala governativa. Quelli che nel Pd, per lo piu renziani, non vedono l’ora di affondare Letta magari in nome di una riscoperta purezza antiberlusconiana. E quelli che, stando all’opposizione, …

“Superato ogni limite, così non si va avanti”, di Simone Collini

«Il Pdl mette a rischio la funzione stessa di questo governo. C’è un limite oltre il quale il nostro senso di responsabilità, che anche oggi abbiamo dimostrato, non può andare. O c’è un chiarimento serio, o il Pdl dimostra di essere interessato ai problemi del Paese e non alle vicende giudiziarie di Berlusconi, oppure con la stessa forza con cui abbiamo fatto nascere questo governo diciamo che così non si può andare avanti». Guglielmo Epifani non sottovaluta affatto quanto avvenuto ieri. E in questa giornata di bagarre a Montecitorio innescata dal Pdl e da un Beppe Grillo che invoca nuove elezioni, il segretario del Pd lancia il suo ultimatum: «Noi non temiamo nulla, quale che sia l’evolversi della situazione». Si può continuare a sostenere il governo insieme al Pdl dopo quanto avvenuto? «È indubbio che da oggi si entra in una fase nuova. Abbiamo assistito a una richiesta insostenibile in qualsiasi democrazia. La richiesta del Pdl di sospendere per tre giorni i lavori del Parlamento a seguito di una decisione della Cassazione è un atto …