Tutti gli articoli relativi a: università | ricerca

"Un modo alternativo di difendere il principio", di Eugenio Mazzarella

Mi stupisce, e davvero non comprendo come Armando Massarenti (su «Domenica» del 30 settembre) possa ritenere la mozione da me firmata con i colleghi Gelmini e Binetti, che chiede al Ministro di intervenire sul problema delle mediane in termini tali da consentire un più sereno e sensato svolgersi delle prossime abilitazioni nazionali, cioè di non disperdere tra ricorsi e impasse di varia natura il pur problematico (come Massarenti stesso riconosce ad abundantiam nel suo intervento) lavoro del l’Anvur, un attacco al principio stesso del l’Agenzia, segno della difficoltà a recepire in Italia una cultura della valutazione. Niente di più lontano dalle intenzioni dei firmatari della mozione, peraltro appartenenti alla forze politiche che l’Anvur l’hanno istituita, non essendo la preoccupazione del merito nella ricerca e nell’università, mi creda sulla parola Massarenti, esclusiva dei pur autorevoli firmatari del Manifesto per il merito. La questione non è se valutare il merito. Questo va da sé. La questione è come valutarlo, perché se valuti male è di tutta evidenza che il merito diventa fortemente problematico da individuare. Le polemiche …

La riforma degli enti di ricerca, «non si fa in dieci minuti», di Ro.Ci.

Dodici enti di ricerca vigilati dal Ministero dell’Istruzione e dell’Università verranno accorpati al Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). L’Agenzia spaziale, gli istituti di astrofisica e vulcanologia, solo per citare i più grandi, confluiranno in una maxi-struttura alla quale verrebbe affiancato da un’agenzia del trasferimento tecnologico e un’altra del finanziamento della ricerca. Questa rivoluzione sarebbe contenuta nella legge di stabilità e sta mettendo provocando reazioni durissime. Il progetto è stato definito «delirante» dalla Flc-Cgil. Ieri mattina i presidenti degli enti interessati hanno chiesto spiegazioni a Profumo in una riunione straordinaria. «Non ho capito in cosa consista questa riforma – afferma Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto di Fisica Nucleare (Infn) – il Ministro non ha presentato un documento scritto che ci permetta di fare valutazioni più precise. Mi piacerebbe leggerlo. Questo paese avrebbe bisogno di tanti progetti di riforma da discutere con calma. Quest’ansia di fare riforme in dieci minuti mi turba». Nell’incontro il ministro ha forse delineato meglio il progetto? No. Sostiene che la riforma renderà più competitiva la ricerca italiana sul mercato europeo. Ma è il …

"Imu alla Chiesa, tutto da rifare", di Giacomo Galeazzi

Il Consiglio di Stato boccia il regolamento: serve una legge. Il ministro Grilli: l’obiettivo è far pagare chiunque. L’Imu applicabile ai beni della Chiesa vale circa 600 milioni di euro. In ballo ci sono 600 milioni di euro, più le sanzioni in arrivo dall’Unione europea. Il Consiglio di Stato blocca il decreto che estende l’Imu alla Chiesa. La scure di Palazzo Spada cala sulla tassazione degli «immobili di Dio» e subito riesplodono le polemiche attorno alla «vexata quaestio» che dal 1992 spacca trasversalmente la politica tra laici e cattolici. Entro la fine dell’anno va riscritto il regolamento, altrimenti dal 1° gennaio niente imposte per le strutture ecclesiastiche. «L’obiettivo del governo resta quello di far pagare tutti, quindi troveremo le soluzioni appropriate», assicura il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, mentre in Cei si auspica che la bocciatura sia l’occasione per un approfondimento della materia e per una «più chiara ed equa definizione del recinto delle esenzioni». Una salutare pausa di riflessione, quindi. Il governo «non rinunci», rilanciano i socialisti. Il Consiglio di Stato, nel parere in cui …

"Imu alla Chiesa, tutto da rifare", di Giacomo Galeazzi

Il Consiglio di Stato boccia il regolamento: serve una legge. Il ministro Grilli: l’obiettivo è far pagare chiunque. L’Imu applicabile ai beni della Chiesa vale circa 600 milioni di euro. In ballo ci sono 600 milioni di euro, più le sanzioni in arrivo dall’Unione europea. Il Consiglio di Stato blocca il decreto che estende l’Imu alla Chiesa. La scure di Palazzo Spada cala sulla tassazione degli «immobili di Dio» e subito riesplodono le polemiche attorno alla «vexata quaestio» che dal 1992 spacca trasversalmente la politica tra laici e cattolici. Entro la fine dell’anno va riscritto il regolamento, altrimenti dal 1° gennaio niente imposte per le strutture ecclesiastiche. «L’obiettivo del governo resta quello di far pagare tutti, quindi troveremo le soluzioni appropriate», assicura il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, mentre in Cei si auspica che la bocciatura sia l’occasione per un approfondimento della materia e per una «più chiara ed equa definizione del recinto delle esenzioni». Una salutare pausa di riflessione, quindi. Il governo «non rinunci», rilanciano i socialisti. Il Consiglio di Stato, nel parere in cui …

"Cacciare i vulcanologi precari per scardinare la contrattazione", di Paolo Valente

La notizia non è certo di quelle che catturano l’attenzione: il Dipartimento della Funzione Pubblica ha dato un parere su un contratto integrativo sottoscritto tra sindacati del comparto ricerca e INGV. Serve un vocabolario anche solo per capire di cosa si sta parlando. La Funzione Pubblica è il “guardiano” del pubblico impiego: controlla assunzioni e contratti della miriade di enti pubblici del nostro Paese: relativamente facile. Appena più difficile: l’INGV è l’ente di ricerca che, in Italia, si occupa di terremoti e vulcani; certo, bisognerebbe spiegare perché alcuni suoi ricercatori sono a processo per non aver avvertito dell’imminente terremoto dell’Aquila, perché l’ente pubblico che sorveglia i vulcani e gestisce la rete sismologica deve, da anni, avvalersi di oltre 400 precari, perché degli scienziati debbano avere le stesse regole degli impiegati ministeriali (ammetterete che andare sull’Etna non è come andare dal capo dipartimento), ma non sono sicuro di poter dare delle spiegazioni plausibili. Saliamo di un livello: la contrattazione nel pubblico impiego. Questa è difficile: perché il legislatore (oramai una ventina di anni or sono) abbia …

"Cacciare i vulcanologi precari per scardinare la contrattazione", di Paolo Valente

La notizia non è certo di quelle che catturano l’attenzione: il Dipartimento della Funzione Pubblica ha dato un parere su un contratto integrativo sottoscritto tra sindacati del comparto ricerca e INGV. Serve un vocabolario anche solo per capire di cosa si sta parlando. La Funzione Pubblica è il “guardiano” del pubblico impiego: controlla assunzioni e contratti della miriade di enti pubblici del nostro Paese: relativamente facile. Appena più difficile: l’INGV è l’ente di ricerca che, in Italia, si occupa di terremoti e vulcani; certo, bisognerebbe spiegare perché alcuni suoi ricercatori sono a processo per non aver avvertito dell’imminente terremoto dell’Aquila, perché l’ente pubblico che sorveglia i vulcani e gestisce la rete sismologica deve, da anni, avvalersi di oltre 400 precari, perché degli scienziati debbano avere le stesse regole degli impiegati ministeriali (ammetterete che andare sull’Etna non è come andare dal capo dipartimento), ma non sono sicuro di poter dare delle spiegazioni plausibili. Saliamo di un livello: la contrattazione nel pubblico impiego. Questa è difficile: perché il legislatore (oramai una ventina di anni or sono) abbia …

"Erasmus, perché solo i cittadini e la democrazia possono realizzare gli Stati Uniti d’Europa", di Marco Meloni

In principio erano 3.244 studenti, nel 1987, incamminati sulle spalle del gigante Erasmo da Rotterdam, per ricordare, ma soprattutto per riportare in vita un umanesimo europeo fatto di confronto tra idee, mobilità, scambi culturali. Per scrivere una nuova storia di quel secolo in cui gli “erasmiani”, come ha ricordato Ralf Dahrendorf, sono gli intellettuali che coraggiosamente hanno difeso la libertà nella sfida con il totalitarismo, senza farsi risucchiare dal conformismo della loro epoca. Quella dell’Erasmus è stata una lunga storia, che ha battezzato una generazione e ha festeggiato proprio quest’anno il suo venticinquesimo compleanno. E ora che si fa? Si raddoppia, si penserà. Invece no: il rischio è che, all’opposto, si lasci. Pochi giorni fa l’Europarlamento ha lanciato un allarme che ci ricorda che, quando parliamo di Europa, non ci riferiamo soltanto a direzioni generali, spread e manovre, ma a quelle questioni che davvero contribuiscono a costruire uno spazio europeo rivolto al futuro, e cioè la cultura, la civiltà, la solidarietà. Secondo il presidente della Commissione Bilancio, Alain Lamassoure, il Fondo Sociale Europeo è in …