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“Elogio del Carpi, manca solo un bicchiere di lambrusco”, di Gianni Mura – La Repubblica 03.05.15

Carpi diem. Un gioco di parole, come Carpi dies che obbligherebbe a due cambi di lettera. Non un errore. Per l’errore, ho già dato lunedì scorso scambiando lo stadio del Torino con quello della Juve. Sbagliare è seccante e quasi sempre accade per eccessiva sicurezza. Per i trapezisti è peggio. Per un giornalista, fare pubblica ammenda e affibbiarsi un 2 è doveroso. Non regge, visto che lo stadio delle bombe-carta non è di recente costruzione, il ragionamento sugli impianti nuovi che non riescono a limitare le violenze. Non regge, almeno, in relazione al derby di Torino. Di stadio si parla invece a Carpi. Il Cabassi ha 4.200 posti e per giocare in A ne servono 20mila. In B ne servirebbero 10mila ma si ottiene facilmente una deroga. Stadio nuovo oppure si chiede ospitalità? Più pratica la seconda soluzione (Modena o Parma). Anche perché il proprietario, Stefano Bonacini, ha già anticipato che mai si farà il passo più lungo della gamba.
Quattro promozioni in sei anni. L’arrivo in A con largo anticipo e dopo una sola stagione in B. Alla faccia di Lotito, dicono gli striscioni, ma forse Lotito porta buono e il treno dei suoi desideri all’incontrario va. Perché non solo il Carpi è in A, ma può arrivarci pure il Frosinone. I numeri del Carpi fanno impressione: 5 milioni stanziati per la stagione in corso, 2,5 il monte ingaggi dell’intera rosa (la Juve, sui 120), 100mila l’euro al più pagato (Jerry Mbakogu, già richiesto all’estero, costo sugli 8 milioni). Per potenziare l’attacco si è pescato tra i dilettanti, a Este, e per 11mila euro è arrivato Kevin Lasagna, nome che sembra inventato ma è vero. I calciatori più giovani a Carpi guadagnano 20mila euro, al Milan ci sono panchinari che superano i 2 milioni. Questo spiega un po’ di cose, delle piccole squadre ma anche delle grandi decadute. E mentre dall’Asia arrivano a comprare le squadre italiane, da Carpi vanno in Asia ad aprire negozi di maglieria, di jeans in Cina, in Giappone, in Vietnam. La rinascita, anche sportiva, tende a far dimenticare che in questa zona appena tre anni c’è stato un forte terremoto che ha provocato 38 milioni di danni. Non ci sarà nei bilanci sociali. Non siamo il Sassuolo né il Chievo, dicono i dirigenti. Il modello potrebbe essere l’Empoli che però può contare su un vivaio migliore.
E allora? Allora, materiale prelevato da servizi apparsi su Repubblica, Stampa e Gazzetta, ecco quel che dichiara il patron Bonacini: «La società è la stessa dai tempi della D: tre dirigenti e due impiegati. Non serve gonfiare gli organici con manager in giacca e cravatta e non serve snaturare le persone. Se Castori vorrà andare a San Siro con la tuta e le scarpe da calcio, come adesso, lo faccia pure. Siamo l’unica squadra di serie B a non avere la divisa ufficiale». E lo sarete anche di A, voglio sperare. Azzardo un 7,5 anticipato. Il ds Cristiano Giuntoli per rinforzare la squadra ha speso in tutto 100mila euro. Castori è alla nona promozione in carriera. Ha 60 anni, ha pagato con una lunga squalifica una rissa sul campo del Lumezzane, da squalificato ha fatto da consulente alla squadra dei ragazzi di San Patrignano. A Carpi aveva firmato un contratto da 50mila euro, più altri 70 come premio-salvezza. Con la promozione è salito di 30. E’ salito fino alla A con le sue gambe, senza ascensori o spintarelle. Frase tipica: «Il possesso palla mi annoia». Curiosità alimentari: a fine partita i suoi mangiano pastasciutta e crostata e sopra ci bevono Fanta. Ma perché Fanta sulla pastasciutta, abbinamento da 3? «Segreti del metabolismo», risponde Castori. Io al suo posto mi farei ispirare da uno dei due gruppi ultrà, i Gdl (Guidati dal Lambrusco). Un bicchierozzo non può far male. Oltre che bevitori, i Gdl sono di sinistra. Di destra invece gli Irriducibili, che dovrebbero essere allergici allo stadio Cabassi: si trova in via Marx, prosecuzione di via Lenin.
Papa Francesco, per restare da quelle parti, ha attaccato il maschilismo e perorato la parità di retribuzione alle donne. Voto 8. Secondo me, si veste da papa perché in un certo senso è obbligato. Me lo vedo più a suo agio con un camicione largo, da contadino. Altro voto alto (7,5) a chi ha modificato il testo dell’inno nazionale cantato dai bambini all’inaugurazione dell’Expo. “Siam pronti alla morte” scandito da bambini di 6/7 anni mi ha sempre fatto un effetto strano, da revival dei Balilla. “Siam pronti alla vita” è meno cupo ed è più giusto. L’ultimo voto però è basso. Titolo a una colonna sulla Gazzetta: “Entella, 3 turni a Masi per macabre offese”. Masi è l’allenatore in seconda, per insultare la terna ha fatto riferimento all’arbitro Colosimo, di recente scomparso in un incidente. Quando si smetterà di usare i morti per insultare i vivi sarà un bel giorno. E tre turni di squalifica sono pochi. Masi 0,5.