Giorno: 3 Maggio 2015

“Le parole della democrazia”, di Giulio Ferroni – Il Sole 24 Ore 03.05.15

La padronanza della lingua costituisce naturalmente la base di ogni sviluppo civile, di ogni svolgimento di pensiero e di conoscenza, di ogni condivisione, di ogni rapporto con gli altri soggetti e con l’orizzonte comune. E dato che ci è toccato in sorte di nascere e vivere in Italia, la lingua italiana deve necessariamente essere il fondamento di ogni educazione e di ogni ambito scolastico. Nonostante il fatto che di educazione linguistica e delle sue modalità (al centro di una didattica democratica) si parli da molti anni, il livello linguistico dei nostri giovani appare oggi particolarmente depresso: ricadono ormai nei luoghi comuni le lamentele sull’impoverimento del linguaggio delle giovani generazioni, che all’università? si riscontra perfino in quei giovani che, per aver scelto facoltà? umanistiche o specificamente letterarie, sembrerebbero dover avere, rispetto ad altri, maggiori disponibilità ad un buon uso del linguaggio. Questo impoverimento tocca in modo particolare il lessico, con la diffusa ignoranza di tanti termini “colti”, anche abbastanza diffusi e banali (e lasciamo perdere il lessico dell’antico linguaggio poetico, ormai del tutto defunto): ma agisce …

“Elogio del Carpi, manca solo un bicchiere di lambrusco”, di Gianni Mura – La Repubblica 03.05.15

Carpi diem. Un gioco di parole, come Carpi dies che obbligherebbe a due cambi di lettera. Non un errore. Per l’errore, ho già dato lunedì scorso scambiando lo stadio del Torino con quello della Juve. Sbagliare è seccante e quasi sempre accade per eccessiva sicurezza. Per i trapezisti è peggio. Per un giornalista, fare pubblica ammenda e affibbiarsi un 2 è doveroso. Non regge, visto che lo stadio delle bombe-carta non è di recente costruzione, il ragionamento sugli impianti nuovi che non riescono a limitare le violenze. Non regge, almeno, in relazione al derby di Torino. Di stadio si parla invece a Carpi. Il Cabassi ha 4.200 posti e per giocare in A ne servono 20mila. In B ne servirebbero 10mila ma si ottiene facilmente una deroga. Stadio nuovo oppure si chiede ospitalità? Più pratica la seconda soluzione (Modena o Parma). Anche perché il proprietario, Stefano Bonacini, ha già anticipato che mai si farà il passo più lungo della gamba. Quattro promozioni in sei anni. L’arrivo in A con largo anticipo e dopo una sola …