Giorno: 21 Maggio 2015

Se la donna tira la carretta, di Chiara Saraceno – La Repubblica 21.05.15

Le donne italiane hanno mantenuto i, bassi, livelli occupazionali precedenti la crisi, a differenza degli uomini che invece hanno perso centinaia di migliaia di posti di lavoro e sono lontani dal recuperarli nonostante la piccolissima ripresa di questi mesi. L’effetto di questo andamento opposto, secondo quanto emerge dal rapporto annuale Istat presentato ieri, è stato duplice. Da un lato si è ridotto il gap di genere nei tassi sia di occupazione sia di attività, nonostante non ci sia stato un effettivo miglioramento per le donne, che partivano da una situazione di forte svantaggio. Dall’altro lato è aumentata la percentuale di famiglie in cui l’unico percettore di reddito è una donna: dal 9,6 per cento del 2008 al 12,9 per cento del 2014, pari a circa due milioni e mezzo di famiglie. Il fenomeno è più netto nel Mezzogiorno, dove è più visibile la contestuale diminuzione delle famiglie non di pensionati in cui l’unico percettore di reddito è un uomo, stante la maggiore gravità della perdita occupazionale in quelle regioni. Come era stato già rilevato nel …

Modena – La mia scuola è

Il 9 maggio a Modena dalle ore 12:00 in Piazza Roma verrà presentata l’installazione in legno “La mia scuola è”, promossa da Cittadinanzattiva, FederlegnoArredo Eventi e MADE Expo. L’iniziativa porterà “fisicamente” nelle piazze italiane, da aprile a settembre, uno spaccato della scuola italiana, per metterne a confronto gli aspetti più negativi e inadeguati, come lesioni strutturali e muffe alle pareti, arredi non a norma, barriere architettoniche e cortili degradati, e quelli positivi, improntati alla sicurezza, alla cura degli ambienti, all’innovazione.

Lettera aperta ai docenti precari – Manuela Ghizzoni 21.05.15

LETTERA APERTA AI DOCENTI PRECARI Lunedì sera, intervenendo nell’Aula di Montecitorio sull’articolo 10 del disegno di legge sulla Scuola, ho dimenticato una lezione importante: la frustrazione fa dire cose di cui poi ci si pente. Pertanto, devo delle scuse ai tanti giovani abilitati che si sono sentiti colpiti e offesi dalle mie parole. Parole che erano specificatamente rivolte alla collega Gelmini e alle sue scelte operate in qualità di ministro dell’istruzione e non al merito dell’emendamento in votazione. Ma questo poteva essere chiaro a me, non a chi stava seguendo il dibattito da casa. Ho compiuto un errore: riconoscerlo è il primo passo per emendarlo. Il secondo passo è chiedervi una manciata di minuti per poter esporre le ragioni del mio comportamento. L’ANTEFATTO Nel 2006, il governo Prodi decise di aggredire il problema del precariato scolastico. Lo fece imboccando due strade: l’immissione in ruolo di 150.000 docenti per coprire tutti i posti vacanti (svuotando le GAE); riforma – mediante una delega al governo – della formazione iniziale dell’insegnante strettamente connessa all’immissione in ruolo, per non …