Giorno: 24 Dicembre 2014

"Serve un antidoto al pessimismo", di Paolo Conte – Corriere della Sera 24.12.14

«Il nostro Paese soffre di un deficit informativo e troppo spesso le buone notizie spariscono. Nel più recente report di Symbola, la Fondazione per le qualità italiane, si scopre che, nel mondo della meccanica, su 496 prodotti considerati da “podio mondiale” ben 235 vedono i marchi italiani al primo, secondo o terzo posto. O che solo 5 paesi al mondo possono vantare un surplus commerciale manifatturiero superiore a 100 miliardi di dollari. L’Italia è uno di questi. E in quanti italiani sono al corrente di simili buone notizie che fanno ben sperare nel nostro futuro?». Nando Pagnoncelli, grande sondaggista e amministratore delegato di Ipsos (e membro del comitato scientifico di Symbola) maneggia ogni giorno il materiale dell’inconscio collettivo degli italiani e sa bene quanto le «cattive notizie» sommergano quasi sempre le buone: «C’è un atteggiamento ambivalente. Da una parte c’è un pessimismo incombente. Dall’altra, c’è un gran bisogno di ascoltare la voce delle esperienze positive. E questo contrasto genera una frustrazione non solo in chi, di quelle positività, è protagonista ma anche in chi tende …

"L’Iva sugli ebook scende dal 22 al 4% La nuova sfida: convincere l’Europa", di Cristina Taglietti – Corriere della Sera 24.12.14

Finalmente anche un ebook è un libro. Anche in Italia, anche per il Fisco. La legge di Stabilità approvata dal Parlamento sancisce, dal primo gennaio 2015, l’applicazione dell’Iva al 4% e non più al 22. Per intenderci: fino al 31 dicembre il libro elettronico continuerà a essere trattato come un «servizio fornito elettronicamente», e quindi con l’aliquota massima; dal primo gennaio sarà trattato come un libro e quindi con l’Iva agevolata del 4%. Per sapere se sarà davvero una vittoria bisognerà aspettare la decisione dell’Ecofin, il Consiglio che raccoglie i ministri dell’Economia dell’Unione Europea, ma l’approvazione del Parlamento italiano ha un sostanziale valore politico. Se l’Ecofin non deciderà di equiparare l’Iva, l’Italia, come la Francia (che l’ha ridotta al 5,5) e Lussemburgo (dov’è al 3%), corre il rischio di incorrere nella procedura di infrazione. «Se sarà avviata — ha dichiarato il ministro Dario Franceschini — ci difenderemo come stanno facendo Francia e Lussemburgo. Ma avvieremo comunque un lavoro di convincimento in sede europea». La battaglia, promossa dagli editori e sostenuta da Franceschini, adesso deve servire …