Giorno: 9 Maggio 2008

Governo ombra al via

Proposta. Per fissare nell’agenda politica le direttive del PD. Opposizione. Per far vivere i nostri contenuti nel parlamento e nel paese. Iniziativa. Per vivere rapportandosi intensamente con le forze organizzate della società italiana. Allargamento. Delle relazioni del partito Democratico, incontrando la società civile, le tante città all’insegna della discussione e dell’ascolto. Sono queste le quattro parole chiave dell’esecutivo dell’opposizione secondo Walter Veltroni. “Non ci limiteremo solo a dare risposte a ciò che i ministri diranno, ma detteremo le priorità programmatiche del partito democratico”. Così nella prima riunione si è parlato di sicurezza, Libano e rinnovo dei vertici Rai, con tre dossier curati rispettivamente da Marco Minniti (interno), Piero Fassino(esteri) e Giovanni Melandri (comunicazioni). La prossima riunione dello shadow cabinet si terrà a Milano. Lo ha annunciato lo stesso Veltroni illustrando il funzionamento del nuovo organismo: “Incontreremo la società lombarda, poi andremo in altre città, dovrà essere una consuetudine all’insegna della discussione e dell’ascolto. La prima riunione ci è servita per definire finalità e obiettivi di uno strumento nuovo, ma che ha già avuto apprezzamenti importanti, …

Non dimentichiamo. 9 maggio 2008, primo “Giorno della Memoria di tutte le vittime del terrorismo”. Ad Aldo Moro e Peppino Impastato

Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Ultima lettera di Aldo Moro alla moglie Eleonora. Il 9 maggio 1978, dopo 55 giorni di prigionia le Brigate Rosse uccidevano il presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, sequestrato il 16 marzo da un commando in via Fani, dove perdevano la vita cinque uomini della sua scorta. Attorno alle 13,30, in via Caetani (una strada vicina alle sedi di Dc e Pci), dopo una telefonata di Morucci avvenuta poco prima delle 13, la polizia trova il cadavere di Moro nel portabagagli di una Renault 4 rossa. Il 9 maggio 2008 è il primo “Giorno della Memoria al fine di ricordare tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice”, come previsto dalla legge numero 56 del 4 maggio 2007, che ha avuto tra i suoi primi firmatari gli esponenti del PD Sabina Rossa (figlio dell’operaio Guido Rossa, ucciso dalle BR) e …

Inchiesta sul «caso Moro»: gli atti on-line sul sito del Senato della Repubblica

Oltre 100 faldoni di documenti, corrispondenti a circa 62 mila pagine, della “Commissione stragi – filone Moro” sono ora consultabili in Rete grazie al progetto “Commissioni d’inchiesta on-line” curato dall’Archivio storico di Palazzo Madama. Per il Presidente del Senato Renato Schifani “è un atto di omaggio ad Aldo Moro, alle vittime di uno dei periodi più difficili nella storia della nostra Repubblica e ai servitori dello Stato che dedicarono la propria vita alla ricerca della verità. Ma è anche un doveroso atto di trasparenza nel solco delle migliori tradizioni dell’Istituzione parlamentare”. Oggi i Presidenti del Senato e della Camera dei deputati onorano la memoria dell’on. Aldo Moro, nel trentesimo anniversario della morte, deponendo le corone d’alloro dei due rami del Parlamento presso la lapide di via Caetani. clicca qui per accedere alle Commissioni d’inchiesta on-line

Strage di Marzabotto, confermati gli ergastoli agli SS.

Dall’«armadio della vergogna» alle condanne. Pena a vita anche per il sergente Kuster. Il sindaco: finalmente chiarezza e giustizia. GIUSTIZIA È FATTA Sono entrati alle 9 nella sala udienze della procura militare di Roma – il cinquecentesco e austero palazzo Cesi, dove 15 anni fa emerse per puro caso il cosidetto “armadio della vergogna” -, e solo in serata hanno dato sfogo ad un pianto liberatorio. Lacrime di soddisfazione per il verdetto di secondo grado per la strage di Marzabotto, concluso dopo 5 ore di camera di consiglio con 9 ergastoli agli SS e 2 assoluzioni. I superstiti e i familiari delle vittime della mattanza-sterminio – compiuta per sette giorni (dal 29 settembre al 5 ottobre del 1944) dai nazifasciti sull’altipiano di Monte Sole trucidando 771 civili – non hanno applaudito alla lettura della sentenza. Con grande dignità, compostezza e trepidazione, nonostante il dolore della memoria, hanno seguito passo passo la requisitoria del pubblico ministero Marco De Paolis, poi l’arringa dell’avvocato Andrea Speranzoni. E la snervante attesa alla fine ha dato i «frutti» sperati: ergastolo …