Giorno: 16 Maggio 2008

Per Renata Bergonzoni, a sei mesi dalla scomparsa

«Care Amiche, con profondo rammarico non potrò partecipare all’iniziativa promossa in ricordo di Renata, ma sarò idealmente con voi, nell’onorare la memoria di questa donna, dalla sensibilità e cultura non comuni. Sebbene ci fossimo conosciute appena due anni fa, velocemente approdammo ad una sincera amicizia, avviata dai comuni interessi e cresciuta di reciproca stima e considerazione. Pertanto, la sua scomparsa mi parve e ancora mi pare dolorosamente ingiusta e arbitraria, come sempre accade quando chi ci lascia contribuisce a dare senso all’esistenza. Dal 21 dicembre dello scorso anno siamo quindi più sole, ma ci resta il magistero della sua vita, profusa nell’impegno civile e politico per i diritti delle donne, per una società più equa e inclusiva, per l’affermazione della cultura delle pari opportunità e della valorizzazione delle differenze. Per custodirne il ricordo in modo vitale, come a Lei sarebbe piaciuto, occorre raccoglierne il testimone e portare avanti le battaglie che le furono care, nella consapevolezza che sarà difficile eguagliare la passione, la lucidità di giudizio e la generosità che animavano la sua azione quotidiana. …

«Con la scusa del popolo», di Gad Lerner

LA CACCIA ai rom scatenata in tutta Italia sta cominciando a suscitare disagio, ma non ancora la necessaria rivolta morale. Difficile, soprattutto per dei politici, mettersi contro il popolo. Col rischio di passare per difensori della delinquenza, dei violentatori, dei ladri di bambini. E’ questa, infatti, la percezione passivamente registrata dai mass media: un popolo esasperato, l’ira dei giusti che finalmente anticipa le forze dell’ordine nel necessario repulisti. Ma siamo sicuri che “il popolo” siano quei giovanotti in motorino che incendiano con le molotov gli effetti personali degli zingari fuggiaschi, le donne del quartiere che sputano su bambini impauriti e davanti a una telecamera concedono: “Bruciarli magari no, ma almeno cacciarli via”? Che importa se parlano a nome del popolo i fautori della “derattizzazione” e della “pulizia etnica”, i politici che in campagna elettorale auspicarono “espulsioni di massa”, i ministri che brandiscono perfino la tradizione cattolica per accusare di tradimento parroci e vescovi troppo caritatevoli? La vergogna di Napoli, ma anche di Genova, Pavia e tante altre periferie urbane, non ha atteso l’incitamento dei titoloni …