Giorno: 2 Dicembre 2011

"Ci salveremo con la cultura", di Federico Orlando

Fermo al semaforo, guardo il manifesto che annuncia da questa mattina, per tre giorni, il convegno nazionale del Pd sulla cultura. Nel frattempo, la radio trasmette in diretta la relazione del ministro degli esteri Giulio Terzi in una sede parlamentare. Mi colpisce, nell’eloquio del diplomatico, la bellezza della lingua italiana: tanto più che in mattinata, ascoltando una rassegna stampa, ero rimasto allibito alla notizia che sulla prima pagina di Libero campeggiava una gigantesca vignetta, il presidente Monti “vestito da vescovo con un gigantesco mitra sulla testa”. Una precauzione in vista di altri incontri con la Merkel? Forse, solo analfabetismo di ritorno, il virus che colpisce un italiano su tre, giornalisti compresi. Me lo conferma poco dopo un’altra collega, che annuncia la ripresa del question time alla camera, e ricorda che l’interrogante ha un minuto per illustrare la sua questione, e altri due minuti dopo la risposta del ministro per spiegare «se è fiducioso o no». Voleva dire «soddisfatto o no». Comunque sia, il Pd organizza il convegno nazionale sulla cultura, il Corriere informa che l’Italia …

"L´ossigeno della Bce", di Eugenio Scalfari

Nell´intervento di ieri, parlando della crisi attuale dinanzi all´Europarlamento, Mario Draghi così ha concluso: «La Bce può fare il prestatore di ultima istanza solo per le banche solventi. È in corso in Europa una stretta del credito che stringe soprattutto le piccole e medie imprese e per questo serve riparare il circuito del credito che ora non circola». Questa è una frase-chiave per capire le prossime mosse della Banca centrale europea. Cerchiamo anzitutto di decifrarne il senso perché il linguaggio del banchiere è alquanto gergale e quindi oscuro per i non iniziati. La Bce si può muovere solo all´interno dei limiti previsti dal suo statuto. Tra questi limiti c´è il divieto di finanziare direttamente i governi. Gli interventi che fa fin dallo scorso agosto sul mercato secondario acquistando titoli pubblici sono limitati nelle dimensioni e nella durata. Difficilmente servono a mantenere liquido il mercato. In realtà servono a contenere il rendimento dei titoli affinché non superi troppo la soglia del 7 per cento che è già alla lunga insostenibile per l´equilibrio dei conti pubblici. Le …