Giorno: 4 Dicembre 2011

"Pensioni, giovani, donne, famiglie. Il sentiero di una manovra equa", di Maurizio Ferrera

Il ceto medio attende con ansia di conoscere i contenuti della manovra, preoccupato che la « stangata » finisca per colpire reddito e beni dei soliti noti, di chi ha lavorato sodo pagando regolarmente le imposte. Il linguaggio giustiziero di una parte della sinistra e dei sindacati e le anticipazioni sul fisco (in particolare l’aumento dell’Irpef a partire da 75 mila euro lordi all’anno) segnalano che la preoccupazione non è infondata. Nella sua struttura complessiva, la manovra Monti si profila tuttavia come un pacchetto sufficientemente equilibrato, in cui il rigore è conseguito tramite un abbassamento di quelle «punte» nella distribuzione dei redditi connesse alle storture del nostro welfare e del nostro fisco. Nessun attacco, dunque, al ceto medio, ma una razionalizzazione distributiva al suo interno, per superare disparità di trattamento ormai prive di ragion d’essere e non più sostenibili. Dal punto di vista fiscale il piatto forte della manovra sarà la rimodulazione dell’Ici, concentrandone l’impatto sui grandi patrimoni immobiliari: chi ha più case pagherà di più (così come pagherà di più per consumi e beni …

"Contro l'abbandono, la Ue raccomanda l'innalzamento dell'obbligo", da Tuttoscuola

Scuola dell’obbligo fino a 18 anni in tutta Europa, e creazione di scuole di ‘seconda opportunità’: sono queste, secondo i deputati europei, le misure necessarie per ridurre il tasso di abbandono scolastico nell’Ue. Scuola dell’obbligo fino a 18 anni in tutta Europa, e creazione di scuole di ‘seconda opportunità’: sono queste, secondo i deputati europei, le misure necessarie per ridurre il tasso di abbandono scolastico nell’Ue. Per questo, il Parlamento europeo ha approvato a Bruxelles una risoluzione in cui invita gli Stati membri a intraprendere riforme educative rivolte proprio ai bambini e ai giovani che non concludono il loro ciclo di istruzione. L’idea del Parlamento è di prolungare l’istruzione obbligatoria dai 16 ai 18 anni, e di creare scuole per i giovani che hanno abbandonato gli studi. Inoltre, si vuole favorire un approccio personalizzato e coordinato tra tutti gli attori coinvolti: scuole, enti pubblici, servizi sociali, servizi sanitari, investendo a livello nazionale anche sul miglioramento delle competenze degli insegnanti. L’obiettivo al 2020 è portare il tasso di abbandono scolastico sotto il 10%. Basti pensare che …

"I vantaggi del limite ai contanti", di Milena Gabanelli

La funzione della tracciabilità totale dei pagamenti dovrebbe essere quella di abbattere la piaga del « sommerso ». Alcuni sostengono che complicherebbe la vita alle persone e alle aziende aumentando i costi. Ma già ora quando paghiamo con la carta di credito, il bancomat, un bonifico o un assegno, la registrazione viene fatta in automatico dai sistemi informatici bancari, e non è gravata di costi, tranne i bonifici, che se fatti online hanno costi irrisori o nulli. Negli Usa, dove con la carta di credito ci paghi anche il caffè al bar, molti trovano utile usare un servizio gratuito che analizza l’estratto conto per categorie e fa capire dove si spende di più. Anche per le aziende diventerebbe molto più semplice, per esempio, analizzare i dati delle spese dei dipendenti e organizzare la contabilità. I pagamenti mediante carte di credito o bancomat hanno invece un costo sostenuto da chi vende il bene o il servizio. Aumentando il volume delle transazioni elettroniche, la commissione potrebbe scendere fino all’1,5%, che vorrebbe dire 15 euro ogni 1.000 di …

"Diritto di scelta sulla previdenza", di Tito Boeri

Oggi, o domani conosceremo i dettagli della riforma delle pensioni, parte più rilevante e al tempo stesso politicamente più sensibile del pacchetto di misure approntate dal nuovo governo per cercare di invertire le aspettative dei mercati. Questa volta non c´è stata la ridda di voci sui contenuti delle diverse misure, alimentata da apparizioni mediatiche dei singoli ministri, che aveva sistematicamente accompagnato le innumerevoli manovre dell´era Berlusconi. In omaggio a questo stile di lavoro del nuovo esecutivo, è opportuno rinviare ogni commento a dopo che i dettagli sulle diverse misure verranno resi noti. Alcune considerazioni sono comunque possibili già a questo stadio: riguardano i criteri sulla base dei quali la riforma potrà essere valutata e il metodo con cui è stata approntata. Il nostro Paese ha già conosciuto un´infinita serie di micro-aggiustamenti delle pensioni dopo le due riforme del 1992, quella che ha ristretto l´accesso alle pensioni di anzianità e cambiato le regole di indicizzazione delle pensioni, e quella del 1996, che ha introdotto il metodo contributivo. Ci sono stati nuovi interventi nel 1997, nel 2004, …

"Senza confini", di Irene Tinagli

«Buona fortuna figliolo!», così si salutavano un tempo i giovani che decidevano di fare le valigie e andarsene in cerca di opportunità lontano da casa. Oggi invece è a quelli che restano che bisogna augurare buona fortuna, perché per chi resta inchiodato nel proprio Comune di residenza le prospettive sono sempre più ristrette. Non è tanto la mobilità geografica, di per sé, a far la differenza, ma la possibilità di accedere ad opportunità diverse e qualificanti, di maturare esperienze più variegate. Perché oggi è finita l’era delle carriere «verticali», le storie degli impiegati che da semplici fattorini finiscono la loro carriera come dirigenti o presidenti di quella stessa azienda. Oggi è l’era delle «boundaryless careers», le carriere senza confini, come scrisse qualche anno fa la professoressa Denise Rousseau, esperta di organizzazioni e lavoro. Sono le carriere che sconfinano, che travalicano settori tradizionali, che rompono le gerarchie aziendali dalle linee verticali per muoversi lateralmente da un’organizzazione all’altra accumulando in pochi anni esperienze che vecchi top manager non sono riusciti ad accumulare in una vita. E sono …

"La terza repubblica nel segno di Napolitano", di Eugenio Scalfari

Oggi, probabilmente conosceremo i primi provvedimenti del governo per raddrizzare i conti pubblici e compensare i sacrifici che graveranno su tutti i cittadini con interventi destinati alla crescita. Mario Monti non ha usato mezzi termini, i sacrifici li ha annunciati senza ipocrisia né diplomazie, ma anche ha profuso nelle sue dichiarazioni il concetto di equità. Ebbene, c´è un solo modo di intendere la parola equità in una situazione come quella che stiamo vivendo: ingaggiare la lotta contro la recessione. Se ci sarà recessione non ci sarà equità; se la domanda interna – privata e pubblica – non sarà adeguatamente incentivata, l´equità diventerà una parola vana, salvo la progressività delle misure rigoristiche; ma quella è un´equità assai impalpabile che scontenterà tutti. Quindi la crescita: maggior potere d´acquisto ai redditi medio-bassi, sgravi fiscali sugli investimenti, incentivi all´occupazione, incentivi alla costruzione di infrastrutture e ai lavori pubblici e soprattutto interventi che volgano in positivo le aspettative di consumatori, lavoratori, imprenditori, banchieri. Se non riprenderemo a crescere non ci sarà equità poiché il fardello che grava sulle spalle di …

"Il superbonus dei manager", di Rinaldo Gianola

Pierfrancesco Guarguaglini ha avuto nel 2010 una retribuzione di 4,4 milioni di euro come presidente e amministratore delegato di Finmeccanica. Ora si è dimesso e gli verrà riconosciuta una liquidazione di 5,5 milioni di euro. In un anno ha incassato 10 milioni di euro. È tollerabile che un’azienda di Stato paghi una simile cifra a un suo manager? Cosa devono pensare i cittadini chiamati in queste ore dal governo di impegno nazionale a duri, pesanti sacrifici, che andranno in pensione più tardi, pagheranno più tasse e tireranno la cinghia per arrivare alla fine del mese? La polemica sulle ricche retribuzioni dei manager non è una novità, ma sorprende sempre che la «casta» dei duri capi azienda, dei finanzieri di chiara fama, dei banchieri prestigiosi, riesca a farla franca. Oggi le liquidazioni record, i premi, i bonus, le «parti variabili della retribuzione» sono un’offesa alla società, misurano il grado di ingiustizia e di diseguaglianza tra chi sta sopra e chi sta sotto. Nessuno mette in discussione il fatto che le responsabilità di chi guida un‘impresa, soprattutto …