Giorno: 5 Dicembre 2011

"Lavoro, politica, famiglia Donne: i numeri della discriminazione" di Carlo Buttaroni

Nel 2004 una delle più grandi società di brokeraggio degli Stati Uniti è stata condannata a risarcire con 2,2 milioni di dollari una ex dipendente con una motivazione inequivocabile: discriminazione sistematica nei confronti dei dipendenti di sesso femminile. I giudici sono giunti a queste conclusioni dopo aver raccolto 28 ore di testimonianze da cui emergeva, che su 15.000dipendenti le donneche occupavano posizioni di prestigio nell’organico della società, erano solo 17. E per i giudici la società finanziaria non era in grado di fornire una spiegazione ragionevole per la scarsa rappresentanza delle donne in ruoli di management. Negli ultimi anni, nel mirino della giustizia, c’è stata anche un’altra importante banca d’affari statunitense, che secondo la Commissione federale per le pari opportunità, applicava un modello di pratica discriminatoria nei confronti delle lavoratrici. La Commissione, infatti, aveva accolto il ricorso della signora Allison Schieffelin che era stata licenziata puravendo fatto guadagnare alla sua società più di un milione di dollari. Si dirà: per fortuna c’èun tribunale al quale la signora Schieffelin e le altre donne possono rivolgersi. Certo, …

"Province svuotate: solo dieci eletti", di Roberto Bagnoli

Cura dimagrante per le Province che perderanno la giunta e il Consiglio che avrà solo un massimo di dieci componenti. Vertici più snelli, quasi dimezzati, anche per Authority e Cnel. Arrivo del SuperInps con relativo accorpamento dell’Inpdap (dipendenti pubblici) e dell’Enpals (spettacolo). Soppressione dell’Enit (Ente per il turismo) e di una serie di consorzi di fiumi e laghi che confluiranno in un unico Consorzio nazionale. E poi tagli pesanti a Regioni, Province e Comuni per un totale di oltre 5 miliardi di euro. C’è un passaggio, nelle 86 cartelle della bozza anticipata alla stampa, che si occupa anche della retribuzione di dirigenti pubblici chiamati a fare i ministri, i vice o i sottosegretari secondo il quale se viene remunerato di meno non perde i trattamenti di favore per la previdenza e la liquidazione. Sembrerebbe disegnato apposta per l’ex direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli e l’ex direttore generale dell’Ambiente Corrado Clini chiamati entrambi a fare i ministri o vice. I tempi sono abbastanza rapidi. Entro sessanta giorni i ministeri del Lavoro e del Tesoro dovranno …

"Anche se alza la voce non è più Lega di lotta", di Ilvo Diamanti

Il sedicente – e intermittente – “parlamento padano”, riunito da ieri a Vicenza, non ha detto cose nuove rispetto al passato. Bossi e Calderoli, in particolare, hanno ribadito i principali punti del tradizionale programma della Lega. A) La secessione, in primo luogo. Proposta in chiave Ceco-Slovacca. Cioè: in modo consensuale. La Padania (non meglio definita: dove comincia e dove finisce?) e l´Italia, cioè Roma e il Sud (anche in questo caso: dove comincia e dove finisce?), dovrebbero negoziare la reciproca indipendenza. Poi, la lotta (e siamo al punto B) a ogni ipotesi di riforma del sistema pensionistico. Un provvedimento contro il quale la Lega ha annunciato una iniziativa referendaria. C) Sullo sfondo, la polemica contro l´Europa dell´euro. E quindi contro la natura di questo governo. Non votato dal popolo, ma voluto dalle banche e dai banchieri. Temi e messaggi che hanno marcato, da sempre, l´identità – e il ruolo – di opposizione della Lega. Anche quando – quasi ininterrottamente, negli ultimi dieci anni – la Lega ha governato. Da ciò la prima novità e diversità, …

«Chi sta nel sociale lo sa bene: questa crisi non è uguale per tutti», Don Luigi Ciotti

Tutti,anche quelli che per anni hanno ostentato ottimismo, parlano ormai di crisi economica e di paura del futuro. Chi sta nel sociale, sul territorio, sulla strada lo tocca con mano da tempo e ne ha segnalato, inascoltato, le avvisaglie. È una crisi da cui non si uscirà facilmente. Se ne uscirà solo – a dispetto di chi,dopo averla provocata, ne promette il superamento grazie a una nuova crescita dietro l’angolo – con trasformazioni sociali profonde. E, soprattutto, non chiudendo gli occhi. Perché la crisi non è uguale per tutti. Non è uguale per i vecchi che frugano nelle pattumiere e per i 200.000 acquirenti annui di auto di lusso da 100.000 euro e più. Non è uguale per i milioni di giovani senza lavoro o con lavori finti e per chi incrementa rendite miliardarie, evadendo ogni forma di tassazione. Non è uguale per chi muore di lavoro nero e pericoloso pagato quattro euro all’ora e per chi si arricchisce sfruttando quel lavoro. Nonè uguale per l’operaio che guadagna 1.000 euro al mese e per l’amministratore …

"I sacrifici e la svolta promessa", di Luigi La Spina

Ci sono momenti in cui scontentare tutti è un dovere e certamente questo, in Italia, è uno di quei momenti. Il bivio davanti al quale si trova il nostro Paese non ammette vie diversive, né incertezze. Lo testimonia il tono drammatico con il quale il premier lo ha indicato. Il messaggio di Monti segna l’atterraggio dal mondo delle illusioni e delle favole nel quale abbiamo vissuto, per troppo tempo, a quello di una realtà, per troppo tempo, nascosta e ignorata. La irrituale commozione per la quale il ministro del lavoro e della previdenza, Elsa Fornero, ha dovuto interrompere l’esposizione della riforma pensionistica è stata l’immagine più efficace di quella «catastrofe», evocata ieri, al limite della quale ci troviamo. Un atterraggio, dunque, brusco e doloroso, ma inevitabile. Per questo, suonano particolarmente insopportabili le demagogiche proteste di chi fino a ieri è stato corresponsabile di una situazione che ci ha portato sull’orlo del dissesto. Ma anche la stessa esigenza di non distaccarsi dal reale, dovrebbe consigliare alcuni critici di verificare la concreta praticabilità di molte ricette alternative, …

"Il sentiero stretto", di Ezio Mauro

«Siamo stati chiamati per salvare l´Italia, davanti a una crisi gravissima. Insieme ce la faremo». Mario Monti è partito da questo drammatico appello rivolto direttamente ai cittadini per annunciare la manovra da 30 miliardi che il governo ha varato ieri, 17 giorni dopo il suo insediamento. Una manovra pesante per i contribuenti, e tuttavia indispensabile per evitare il default del nostro Paese, che segnerebbe la fine dell´euro e di ogni ambizione politica dell´Europa. È una vera e propria manovra d´emergenza, dunque, perché l´Italia è chiamata a muoversi a grande velocità su un sentiero molto stretto e difficile. L´esito non è assicurato, nemmeno a prezzo di sacrifici, perché la fuoriuscita dall´eurozona non dipende solo da noi. Ma da noi, e interamente, dipende il recupero di credibilità dell´Italia e la sua possibilità di pesare nelle decisioni che l´Europa dovrà prendere per rispondere alla crisi. Il governo era atteso a misure strutturali, proprio per queste ragioni. La più strutturale di tutte, quella sulle pensioni, è radicale e costosa per i cittadini, come confermano le lacrime del ministro Fornero, …