Giorno: 18 Dicembre 2011

"Che faccia tosta il Paese abusivo", di Lorenzo Mondo

A remare contro il governo Monti ci si mette, nel suo piccolo, anche Bacoli, la città che sorge sul litorale flegreo. Qui non è questione di rifiuti ma di un altrettanto maleodorante abusivismo edilizio. A Bacoli è scoppiata una rivolta, non per dire basta allo scempio, ma per impedire la demolizione di due case costruite in violazione del vincolo paesaggistico. Si trattava, pensate, di eseguire una sentenza della magistratura emessa nel 2008. Ci sono stati scontri violenti con la polizia che voleva aprire il passo alle ruspe, alcuni feriti, macchine distrutte, fino a quando il prefetto ha rinviato il provvedimento al 10 gennaio, sperando di stemperarne l’impatto dopo le Feste. Se ne sono viste di tutti i colori. Uno dei proprietari ha minacciato di darsi fuoco, salvo traccheggiare poi con la polizia chiedendo di provvedere lui stesso, se costretto, a una meno costosa demolizione. Dio mi guardi dal non compatire le disgrazie altrui, ma trovo crudele esibire una figlia disabile per alimentare la protesta. Le infermità meritano una solidale attenzione ma non valgono di per …

"Cinque punti controversi lungo la rotta del governo Monti", di Michele Salvati

Per valutare gli eventi economici dei prossimi mesi, i comportamenti che i politici terranno e le misure che il governo ha preso e prenderà, credo sia utile tenere a mente le poche considerazioni che elenco di seguito. 1) Le misure prese (insufficienti quelle di Berlusconi, necessarie quelle di Monti) erano inevitabili. E l’ aspetto inevitabile è proprio il rigore, il tentativo di una forte riduzione del disavanzo: data l’ incoscienza dimostrata dal nostro Paese negli ultimi dieci anni, dovevamo convincere i mercati e l’ Europa che questa volta facevamo sul serio, che i governi avrebbero sfidato l’ impopolarità per raggiungere il pareggio di bilancio cui ci eravamo impegnati per il 2014. 2) Delle altre due voci della famosa triade (rigore, equità e sviluppo) la seconda, l’ equità, riguarda solo noi: ai mercati o alla signora Merkel interessa assai poco. Ma se si fa una manovra fiscale di queste proporzioni e in condizioni già recessive, l’ iniquità è insita nello stesso aggravamento della recessione e nelle sofferenze che provocherà tra i ceti più deboli del nostro …

"Comincia dopodomani la manovra del dragone", di Eugenio Scalfari

Siamo in recessione, lo dicono tutti, le proiezioni dei centri-studi, le Autorità economiche internazionali, i governi, i mercati. Lo dice l´esperienza quotidiana di ciascuno di noi, ricchi e poveri, occupati e disoccupati. Il reddito in Europa non cresce, le esportazioni languono e languono investimenti, consumi, ricostituzione delle scorte. Il rigore è necessario ma altrettanto lo è la crescita. Il governo promette che entro gennaio varerà provvedimenti importanti di crescita, affidati soprattutto alle liberalizzazioni; in parte sono già stati varati nel decreto approvato dalla Camera l´altro ieri; quelli sulle farmacie, sulle aste delle frequenze televisive, sugli ordini professionali, lo saranno entro un mese. Così si è impegnato a fare l´ex commissario europeo alla concorrenza Mario Monti, che merita d´esser creduto e merita un appoggio senza riserve dai partiti che lo sostengono; ma i risultati d´una più attiva concorrenza cominceranno a manifestarsi non prima d´un anno e saranno a regime tra due o tre. Che cosa accadrà nel frattempo? Lasceremo che la recessione si trasformi in depressione? «Ah, padron, siam tutti morti» canta Leporello quando appare il …