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Big snow e black out in Emilia, il Governo chiarisca le responsabilità e sostenga l’emergenza, di Manuela Ghizzoni 11.02.15

Il traduttore automatico in inglese di fenomeni italiani l’ha battezzata “big snow”. Chiamiamola come si vuole, il fatto è che il 6 febbraio, con la grande neve, dalle 3 del mattino più di cinquecentomila persone in Emilia sono rimaste senza elettricità, che significa niente luce, acqua, riscaldamento, niente collegamenti telefonici, servizi in tilt, interruzione della circolazione. Un black out a cui ancora non si è del tutto rimediato, tant’è che dopo quasi una settimana ancora migliaia di persone sono senza fornitura, a cui vanno aggiunti i danni per famiglie e imprese provocati dal maltempo. Un evento straordinario, si dirà, ma altrettanto straordinaria è stata la mancanza di comunicazione da parte di Enel che avrebbe almeno consentito ad amministratori e cittadini di organizzarsi con soluzioni alternative. Black out anche informativo, dunque, che ha costretto i Comuni ad improvvisare sistemi di comunicazione per rispondere alle chiamate e a mettere in atto misure di accoglienza per i tanti cittadini rimasti al freddo. Questa è la situazione ad oggi, in una Regione ormai drammaticamente avvezza ad affrontare emergenze. Ed è stata la Regione ad intervenire, con uno stanziamento immediato di 5 milioni di euro per far fronte agli interventi urgenti necessari. La stessa Regione che chiederà lo stato di emergenza per le calamità naturali una volta che si sarà completato il calcolo dei danni. Come deputati Pd presentiamo un’interpellanza urgente al Governo perché si faccia luce (è il caso di dirlo…) sulle responsabilità di Enel, Terna ed Hera in merito al black out e soprattutto in merito alla mancanza di comunicazioni repentine e precise a utenti e amministratori. Ci chiediamo (e chiediamo al Governo di appurarlo) se le società in questione, concessionarie di servizi di pubblica utilità, abbiano approntato e rispettino un piano di emergenza, perché quel che è accaduto ci sembra dimostri proprio il contrario. Chiediamo inoltre di rivedere il cosiddetto “protocollo neve”, che oggi consente alla società Autostrade di decidere autonomamente il blocco degli accessi ai mezzi pesanti, mettendo in grave difficoltà la circolazione nei comuni a ridosso dell’autostrada. Ci auguriamo che il Governo si faccia partecipe e responsabile di questa nuova emergenza in un territorio che, ancora una volta messo in ginocchio, patisce sempre di più la fatica di rialzarsi.
Di seguito il testo dell’interpellanza