comunicati stampa

Deposito di gas a Rivara: che intenzioni ha il Governo?

Interrogazione parlamentare degli on. Miglioli e Ghizzoni al ministro dell’Ambiente.

Il Governo deve chiarire le sue intenzioni sul progetto di deposito del gas di Rivara. Lo chiedono gli onorevoli Ivano Miglioli e Manuela Ghizzoni in un’interrogazione al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo.

I parlamentari del PD ricordano che nel 2005 il governo Berlusconi aveva già espresso parere favorevole sull’idoneità tecnica del progetto. Chiedono inoltre se risponde al vero che la società IGM ha presentato nuova e ulteriore documentazione a seguito del parere “interlocutorio negativo” della Commissione di valutazione d’impatto ambientale.

“Visto che il ministro Scajola ha gà annunciato la sua intenzione di dare il via alla costruzione di rigassificatori in tutta Italia – dice l’on. Miglioli – sarebbe interessante sapere qual è il piano del governo, che tipo di impianti prevede e, soprattutto, dove li vuole localizzare. I bisogni energetici del Paese vanno conciliati con la domanda di sicurezza dei cittadini”.

“Nessuno può pensare di passare sulla testa dei cittadini – aggiunge l’on. Ghizzoni – né tantomeno di rispondere alle critiche rivolgendosi agli avvocati, come ha fatto l’IGM. Per questo il Governo dovrà dirci se e in che modo le istituzioni locali e i comitati dei cittadini saranno informati e coinvolti sull’eventuale avanzamento dell’istanza di autorizzazione”.

La richiesta di concessione di stoccaggio del gas, da parte della società Indipendent Gas Management S.R.L, risale al luglio del 2002. Il progetto prevede uno stoccaggio di 3 miliardi e 200 milioni di metri cubi di gas in un’area di 120 chilometri quadrati. L’area interessata è quella di Rivara e comprende porzioni territoriali dei comuni di San Felice, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola e Crevalcore in provincia di Bologna. Nel novembre 2006 è iniziata l’istruttoria per la valutazione di impatto ambientale e nel luglio dello scorso anno la commissione ha espresso “parere interlocutorio negativo” sul progetto.

In più occasioni le istituzioni locali, la Regione Emilia-Romagna, i comitati dei cittadini e le forze politiche, sia di maggioranza sia di opposizione, hanno manifestato la netta contrarietà all’intervento in quanto l’impianto non fornisce sufficienti garanzie in termini di sicurezza e tutela ambientale.

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