Giorno: 15 Dicembre 2011

"Un professore senza allievi", di Sergio Romano

Gli ostacoli, piccoli e grandi, che il governo Monti ha trovato sulla sua strada dimostrano quanto fosse fragile e spesso ipocrita il fronte della solidarietà nazionale che sembrava essersi costituito all’inizio del suo mandato. Vi è una parte della classe politica che ha fatto un passo indietro per ragioni di forza maggiore, ma non ha mai rinunciato al desiderio di continuare a tenere nelle sue mani, senza pagarne il prezzo, i fili del potere. Monti, dal canto suo, ha dato a tutti una lezione di stile politico a cui eravamo disabituati. Ha ascoltato i suoi interlocutori. Ha risposto e argomentato con pacatezza e senso dell’umorismo. Ha cercato di tenere conto delle richieste che avrebbero reso la manovra più equa, ma non ha permesso che l’impianto dell’operazione venisse tradito e snaturato. Ha spiegato perché certe misure richiedano uno studio accurato dei loro effetti e non possano venire adottate sull’onda della rabbia o dell’indignazione. Ha evitato di lasciarsi trascinare in quegli sterili litigi che fanno la gioia delle telecamere, ma si lasciano alle spalle un vuoto sconcertante …

"Serve un Keynes per salvare il Belpaese", di Salvatore Settis

Ambiente, paesaggio e beni culturali in tempo di crisi: a governo tecnico, qualche appunto tecnico. Primo: ancora più fragile dell´economia italiana è il suolo della Penisola. Sono state censite almeno mezzo milione di frane, che interessano poco meno del 10% del nostro territorio. Non si tratta solo di morfologia naturale: il degrado è velocizzato dall´abbandono delle coltivazioni e da incendi boschivi spesso dolosi. Ma anche dalla cementificazione (infrastrutture e insediamenti abitativi) che sigillando i suoli accresce la probabilità di frane e alluvioni e ne rende più gravi gli effetti, dall´incuria per il regime delle acque, che riduce le risorse idriche e genera disastrose esondazioni. Queste traumatiche alterazioni del suolo comportano enormi danni (almeno 5 miliardi di euro negli ultimi sette anni, secondo l´Ispra) e continue perdite di vite umane. Molto vulnerabili anche le nostre coste, quasi 5.000 chilometri già in continua erosione e a rischio allagamento per almeno il 24% (dati Ispra), eppure ancora devastate dalla proliferazione di porti turistici, a celebrare i fasti di una prosperità che non c´è più. Eppure, mentre il degrado …

"Il virus dell'odio etnico", di Adriano Prosperi

Non è solo a Bruxelles che l´Italia è sotto esame. Esiste un altro esame che riguarda il tasso di civiltà del paese. E chi ci esamina sono i 5 milioni di abitanti che non sono ancora giuridicamente italiani e che cominciano a desiderare di non diventarlo perché temono non sia possibile convivere con noi. I nodi sono venuti al pettine tutti insieme: e tutti insieme vanno affrontati. Con singolare coincidenza il tentato pogrom di massa di Torino e la sparatoria del ragioniere nazista di Pistoia rivelano una diffusione del virus razzista e dell´odio etnico in un´Italia senza attenuanti, l´Italia ricca, colta e civile delle due città che furono le capitali storiche dell´Italia risorgimentale: Torino e Firenze. Anche in questo caso il Paese è costretto a prendere brutalmente coscienza di qualcosa che è accaduto quasi sotto pelle, strisciando, riempiendo goccia a goccia gli interstizi sociali della convivenza, le maniere di pensare, i comportamenti, le pratiche istituzionali. Chi ricorda ancora il decreto Maroni sull´”emergenza nomadi” del 2008? Proprio in questi giorni, appena caduto il governo Berlusconi-Bossi, il …

"Un diplomato su due pentito della scelta", di Lorenzo Salvia

Forse a quell’età è inevitabile essere scontenti se non proprio arrabbiati. Ma non basta la variabile generazionale a spiegare il pentitismo di massa della scuola italiana. Dopo la Maturità uno studente su due (il 46%) non rifarebbe la stessa scelta. E pur avendo tutta la vita davanti si guarda già alle spalle con rimpianto: se potesse tornare indietro, cambierebbe indirizzo o almeno scuola. A dircelo è un studio di Almadiploma, il consorzio di scuole superiori che sul modello del fratello maggiore Almalaurea ha raccolto i giudizi, le sensazioni e le paure di 30 mila diplomati dopo l’esame di Stato del 2011. A sorpresa il pentitismo è più diffuso proprio in quelle scuole da sempre considerate di serie A: non rifarebbe la stessa scelta il 48% dei ragazzi usciti dal liceo, mentre l’insoddisfazione scende negli istituti professionali (45%) e in quelli tecnici (43%). Abbassando ancora la lente di ingrandimento i ricercatori di Almadiploma hanno scoperto che i più contenti sono i geometri mentre i più delusi quelli del liceo socio pedagogico, le vecchie magistrali. Ma perché …

Scuola, piano straordinario per il Sud "Più matematica e lavagne digitali", di Corrado Zunino

Arrivano i primi provvedimenti sulla scuola, un mese e tre giorni dopo l´insediamento all´Istruzione del ministro Francesco Profumo. Saranno formalizzati oggi all´ora di pranzo, dopo l´incontro tra governo e regioni del Sud voluto dal premier Mario Monti: il Patto d´azione e coesione. Si parlerà di soldi europei, «perché i fondi strutturali vanno usati fino in fondo visto che sono le ultime risorse del paese», ha detto il ministro nel corso della recente visita alle scuole pugliesi. Il premier Monti ha chiesto al ministro delle Infrastrutture, Corrado Passera, e a Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale, di lavorare per migliorare le performance delle regioni nella spesa dei finanziamenti strutturali. Diversi progetti approvati dal governo Berlusconi la scorsa estate saranno ridiscussi con i governatori, «e a gennaio sbloccheremo i fondi», ha detto Barca. Per la scuola si è trovato un miliardo e trecento milioni, da destinare a sei regioni del Sud (con la Puglia regione pilota). Il ministro Profumo, a cui Monti ha appena consegnato la delega per l´Innovazione tecnologica, sta discutendo con i suoi uomini …