attualità, economia, politica italiana

"Si riparte con il piano per la crescita", di Raffaella Cascioli

La crisi colpisce duramente i consumi: di fronte alla recessione il governo prova ad accelerare sulle liberalizzazioni e le riforme
Quello che è appena trascorso è stato il peggior Natale degli ultimi dieci anni, quanto a crollo dei consumi. E il futuro è tutt’altro che roseo, visto che sono in molti a scommettere che i prossimi saldi saranno un flop. E così, se prima delle festività natalizie il premier ha incassato il via libera a una manovra che consentirà all’Italia di affrontare la crisi a testa alta, tra santo Stefano e san Silvestro il governo è chiamato agli straordinari per la messa a punto di un piano per la crescita che consenta di ridare ossigeno a un’economia strangolata dalla recessione.
Per oggi il premier Monti ha già in programma un giro d’incontri in vista del consiglio dei ministri di domani, quando i Prof si riuniranno per la messa a punto di proposte per la crescita a cominciare da un provvedimento sulle liberalizzazioni e sulla sburocratizzazione. A fronte dei sacrifici richiesti per l’immediato, Monti & Co. hanno utilizzato gli ultimi dieci giorni per una ricognizione interna non solo della macchina amministrativa e finanziaria, ma anche per individuare dove è possibile immettere ossigeno in un sistema paese che ne è rimasto letteralmente a corto.
Se infatti prima di Natale l’Istat ha di fatto certificato l’ingresso del Belpaese in recessione, i consumi delle festività rappresentano la fotografia più aderente ad una realtà di sofferenza dell’intero stivale. Basti pensare che, secondo i dati diffusi ieri dal Codacons, quest’anno ogni italiano ha speso in media 48 euro in meno rispetto agli anni scorsi, nonostante la Coldiretti faccia sapere che gli italiani non hanno rinunciato ai cibi made in Italy spendendo 2,3 miliardi di euro tra cenone e pranzo. Nel complesso, a fronte di 4 miliardi di euro spesi per le festività natalizie la contrazione rispetto alle previsioni è stata di 400 milioni di euro.
A sostenerlo è l’osservatorio nazionale di Federconsumatori, secondo cui in tutti i settori si è registrata una forte diminuzione rispetto ai consumi dello scorso anno con la spesa media per le famiglie scesa a 166 euro. «È chiaro che da tutto ciò – hanno dichiarato Rosario Trefiletti ed Elio Lanutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef – deriva l’urgente necessità di affiancare alle misure di riequilibrio dei conti (che solo per la manovra Monti costeranno alle famiglie 1.129 euro), interventi determinati per avviare una nuova fase di sviluppo, attraverso il rilancio degli investimenti nei settori produttivi».
A questo punto l’attenzione è tutta concentrata sulle prossime mosse del governo, che dispone di un consistente tesoretto da distribuire sia per la crescita che per gli ammortizzatori sociali, all’interno della riforma del mercato del lavoro, al fine di rendere meno duri gli effetti della crisi sui lavoratori. Basti pensare che ieri si è appreso come dalle microliti fiscali siano entrati nelle casse dell’erario oltre 138 milioni di euro: ben 120 mila contribuenti hanno deciso di chiudere il contenzioso con il fisco approfittando di quanto disposto per le liti pendenti fino a 20mila euro dalla manovra correttiva dello scorso luglio.
Rispetto a quella iniziale, prevista in 112 milioni di euro, si crede ormai che la cifra sia destinata a crescere ulteriormente quando gli intermediari finanziari completeranno la trasmissione dei dati sui versamenti all’agenzia delle entrate. E risparmi in vista arrivano anche dalle pensioni visto che, grazie all’effetto delle finestre, nei primi undici mesi di quest’anno le nuove pensioni liquidate, secondo gli ultimi dati Inps, sono state 94.000 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il calo per le nuove pensioni di vecchiaia è stato del 39,4%, mentre per quelle di anzianità la contrazione è stata di poco superiore al 20%.
Una diminuzione dovuta soprattutto alle nuove regole scattate nel 2011 sulla finestra mobile, che prevede un anno di attesa una volta raggiunti i requisiti e sull’inasprimento dei requisiti per l’accesso alle pensioni di anzianità.

da Europa Quotidiano 27.12.11