Giorno: 30 Agosto 2014

"Siamo tornati a cinquantacinque anni fa", di Alberto Statera – La Repubblica 30.08.14

Messi insieme, sapevano a malapena che cosa fosse l’inflazione. Figurarsi la deflazione (o Keynes), oggi citata da una comunicazione che talvolta non tiene vergogna, come nel caso dell’evento storico che lega in qualche modo le presenti ambasce economiche dell’Italia a quelle di mezzo secolo e passa fa. Magari fosse vero il paragone col Cinquantanove del Novecento. Matteo Renzi potrebbe brindare a spumante di Valdobbiadene e Padoan e Cottarelli potrebbero tornare felici ad attività meno stressanti nella Grande Mela. Vorrebbe dire che siamo alla vigilia del «boom», come lo battezzò il britannico Daily Mail, raccontando del «miracolo economico del continente europeo». Guido Carli – allora ex ministro tecnico di un tipo che si chiamava Adone Zoli e di lì a poco governatore della Banca d’Italia al posto di Donato Menichella, il quale bollava il telefono in ogni famiglia come un’inutile avventura consumistica perché il telefono «serve solo al medico condotto e all’ostetrica» – lo ammise: «Il miracolo economico dell’ultimo biennio degli anni Cinquanta era del tutto inaspettato perché nessuno aveva previsto le conseguenze di decisioni prese …

"Coppie gay, la prima bimba che avrà due mamme per ordine del tribunale", di Cristiana Salvagni – Repubblica 30.08.14

Per la prima volta in Italia una bambina di cinque anni è ufficialmente figlia di una coppia gay: ha due mamme e porta i loro due cognomi. Una, riconosciuta da sempre dalla legge, è la madre biologica che l’ha partorita. L’altra è la madre “sociale”: la compagna degli ultimi dieci anni di vita, sposata all’estero, che con la partner ha desiderato e cercato un figlio con la fecondazione eterologa in Spagna e che dopo la nascita ha svolto in tutto e per tutto il ruolo di genitore. Per lo Stato italiano lo è esattamente da due mesi, da quando il 30 giugno scorso il Tribunale dei minorenni di Roma ha accolto il suo ricorso per l’adozione, riconoscendo la piccola come figlia della coppia. Una decisione che ha acceso l’entusiasmo della comunità omosessuale (una «sentenza storica che infrange un tabù») e spaccato il mondo politico tra chi vuole una legge il prima possibile e chi difende a spada tratta la famiglia tradizionale. «È il primo caso in cui nell’interesse del bambino — spiega la presidente del …

"Sui magistrati compromesso ragionevole", di Carlo Federico Grosso – La Stampa 30.08.14

La fretta non è, di regola, buona consigliera; fare non significa d’altronde fare automaticamente bene. Ecco perché quando Renzi, nel suo discorso programmatico, aveva annunciato che prima dell’estate il governo avrebbe approvato una riforma globale della giustizia molti avevano sorriso. Non perché non ritenessero importante quella riforma, ma perché appariva poco credibile che in un batter di ciglio il nascente esecutivo, affidato ad una maggioranza poco solida e coesa, riuscisse, in una materia incandescente, là dove nessuno prima era riuscito. Meglio sarebbe stato, qualcuno sussurrava, procedere per gradi. Affrontare la riforma del processo civile, la meno divisiva e soprattutto la più urgente, dato che in tale settore recuperare efficienza significava aiutare in maniera diretta l’economia. Rinviare ad un secondo tempo le altre riforme, tutt’al più concentrandosi, nel primo passaggio, su taluni dei profili incalzanti della giustizia penale, quali (anche qui nella prospettiva di favorire gli investimenti) la tutela dell’economia legale e l’eliminazione dello scandalo delle prescrizioni facili. La riforma approvata ieri conferma, a posteriori, che le preoccupazioni non erano infondate. Pressoché tutti i punti considerati …

Passo dopo passo ma con i piedi per terra – Manuela Ghizzoni 30.08.14

Valuto positivamente che ieri il Consiglio dei Ministri non abbia varato la (nuova) riforma della scuola. Valuto negativamente che non abbia approvato la norma sul pensionamento dei cosiddetti Q96Scuola (ho già detto che é una denominazione fuorviante, ma la richiamo per brevità: affrettiamoci a trovarne una più consona), ma a questo solo provvedimento avrebbe dovuto limitarsi. Il perché l’ho scritto in un precedente post: basta con le riforme calate dall’alto. Apprezzo quindi l’intenzione espressa dal Premier di un “percorso partecipato sulla scuola”. Un percorso che dovrà dare frutti per il prossimo anno scolastico, e non per quello che è alle porte. Anche le soluzioni anticipate per affrontare la piaga del precariato avranno validità solo dal 2015/2016 e credo che la legge di stabilità sia uno degli strumenti per darne attuazione concreta. Che si inauguri quindi il cantiere per “la nuova scuola”, nel quale arruolare idee, proposte, suggestioni proprio a partire dal mondo della scuola. Con una sola raccomandazione: che non sia un cantiere interminabile, all’italienne… Di certo, la delusione per il rinvio è la reazione …