Giorno: 10 Agosto 2014

"Una scuola per la pace", di Franco Lorenzoni

Insegnare la non violenza nel mezzo di una guerra. Così a Betlemme si prepara il futuro Tornato dalle trincee della Prima guerra mondiale, Celestin Freinet divenne socialista e dedicò ogni sforzo a costruire la pace, a partire da pratiche concrete capaci di dare dignità all’infanzia. Fu dunque dalla visione di un maestro di campagna che nacque la prima e unica Internazionale di educatori (Fimem), che ancora oggi si riunisce ogni due anni in un Paese diverso, sopravvivendo a una globalizzazione che spesso separa più che unire. A Reggio Emilia, a fine luglio, il Movimento di Cooperazione Educativa ha riunito 532 insegnanti da 38 Paesi di 4 continenti, che per dieci giorni hanno partecipato a laboratori e discusso intorno al tema del bambino e la città. È in questa occasione che, nei giorni dell’invasione di Gaza da parte dell’esercito israeliano e dei missili lanciati da Hamas, incontro il biologo palestinese Abdelfattah Abusrour, iniziatore della «Beautiful Non-Violent Resistance». «C’è chi afferma che non ci può essere al tempo stesso bellezza e resistenza ma io affermo il contrario. …

"È lo Stato che deve innovare", di Filippo Astone

Per uscire dalla crisi la ricetta è semplice: il settore pubblico deve trainare l’economia negli ambiti più all’avanguardia. Così è anche in Usa e Gran Bretagna, patrie del liberalismo «Dio salvi gli Stati!». Sì, perché senza la mano pubblica sarebbero impossibili quasi tutte le grandi innovazioni tecnologiche. E quindi ci sarebbe solo declino. A dimostrarci che le cose stanno davvero così è l’ultimo libro di Mariana Mazzucato, docente di Economia dell’innovazione all’Università del Sussex. Questo lavoro – a chi abbia orecchie per intendere – pone le fondamenta teoriche per politiche industriali assolutamente indispensabili. Il volume, originariamente The Entrepreneurial State. Debunking Public vs Private Sector Myths (2013, Arthem Press), è stato recentemente tradotto in Italia da Laterza con il titolo Lo Stato innovatore. Si tratta di uno dei libri più importanti pubblicati nel mondo, negli ultimi anni, in tema di politiche industriali. E certo non piacerà a chi strepita di Stati e di Unioni di Stati come se fossero solo ingombri e costosi intralci al libero dispiegarsi della impresa privata (che per definizione del mainstream andrebbe …

"Eterologa, la politica che diserta: decreto mancato e i rischi del fai da te", di Isabella Bossi Fedrigotti

Il ministero della Sanità ha sospeso il decreto che avrebbe autorizzato la fecondazione eterologa. Tutto rimandato al Parlamento che dovrà legiferare, ma chissà quando Sarà colpa dell’agosto e del desiderio di chiudere per ferie o della materia complessa e delicata? Probabilmente un po’ di tutte e due. Fatto sta che il decreto del ministro della Sanità concernente l’autorizzazione della tanto discussa fecondazione eterologa è stato sospeso, perché, come ha scritto Beatrice Lorenzin ai gruppi parlamentari, siano le Camere ad affrontare gli «evidenti profili etici che attingono la materia», oltre che, come sembra, per la richiesta di compatibilità di colori e gruppo sanguigno tra genitori e figlio avanzata dai medici e dalle associazioni di aspiranti padri e madri tramite inseminazione. Richiesta sulla quale la stessa Lorenzin, e non soltanto lei, si è pronunciata in disaccordo. Sul tema, è perciò stato deciso all’unanimità, dovrà legiferare il Parlamento, chissà quando, però. Giusto che si discuta, ancora e ancora, e che, eventualmente, non si proceda per decreti, poiché l’argomento – se così si può dire – del contendere è …

"Le conseguenze per l’America del nuovo intervento militare", di Roberto Toscano

Per due volte, giovedì sera e nella giornata di ieri, il presidente Obama si è rivolto alla nazione americana prima per annunciare la decisione di autorizzare l’impiego in Iraq dell’aviazione americana, e poi per chiarire finalità e limiti dell’intervento. Lo ha fatto insistendo sulla duplice natura della missione: proteggere gli americani presenti in Iraq sia come diplomatici (il riferimento alla tragedia di Bengasi è apparso evidente) che come consiglieri militari, nonché i civili iracheni minacciati dall’offensiva dello Stato Islamico e fare loro arrivare urgentemente cibo e acqua per poi poterne garantire l’evacuazione sottraendoli alla minaccia dei jihadisti che ora li circondano. Il momento è per Obama particolarmente difficile, ed è risultato evidente il suo sforzo di calibrare attentamente ogni parola, consapevole com’è di quanto sia problematica questa decisione di tornare a coinvolgersi militarmente nella sempre più inquietante vicenda irachena. Non è certo facile, infatti, spiegare agli americani che non si tratta di un «ritorno in Iraq» dopo che il Presidente aveva fatto della chiusura della disgraziata avventura militare di George W. Bush un elemento essenziale …

"Più vicini all'Europa, il nodo delle Regioni", di Roberto D'Alimonte

I festeggiamenti sono ancora prematuri. L’approvazione del disegno di legge di riforma costituzionale in prima lettura al Senato è solo la prima tappa di un percorso ancora lungo. Ma da ieri si può dire che l’Italia ha fatto un primo importante passo verso l’Europa. Le polemiche – spesso pretestuose – che hanno accompagnato l’iniziativa del governo non hanno permesso di valutare con serenità la portata delle innovazioni introdotte. L’opinione pubblica è ancora confusa. Le accuse di autoritarismo hanno seminato dubbi e impedito una attenta valutazione dei fatti. In realtà, la riforma proposta razionalizza molti aspetti del nostro assetto costituzionale in tema di rapporti tra esecutivo e legislativo, tra cittadini e istituzioni rappresentative, tra Stato e Regioni. Il Senato perderà i poteri che ha oggi e non sarà più eletto direttamente dai cittadini. Non darà la fiducia e non avrà un potere di veto su gran parte della legislazione. Ma questo è quello che avviene nella grande maggioranza dei Paesi europei in cui da anni il processo legislativo è imperniato sulla supremazia della camera bassa. Ma …