Giorno: 22 Dicembre 2008

“Per far ripartire il PD iniziamo da ciò che ci unisce e rivolgiamoci al Paese con le nostre proposte”, di Manuela Ghizzoni

La direzione del 19 dicembre del Partito Democratico è stato l’appuntamento politico più importante dopo la formulazione dello Statuto, della Carta dei valori e del Manifesto. Voglio partire da due considerazioni, apparentemente marginali, per dire ciò che penso del confronto che si è svolto a livello nazionale e della fase che stiamo attraversando. La direzione si è tenuta in diretta su YouDem e l’intervento del  segretario, già presente in internet immediatamente dopo la fine della relazione di Veltroni, era leggibile cliccando semplicemente col mouse. Ad un giovane tutto ciò appare assolutamente normale e consueto, eppure fino a qualche tempo fa sarebbe stato inconcepibile per i partiti tradizionali della storia italiana. Secondo aspetto: il nostro partito si è confrontato al suo interno, non senza il rischio di lacerazioni, ma in modo trasparente. Tutti leggono quotidianamente sui giornali le divisioni che attraversano il partito e conoscono a grandi linee il suo dibattito interno. Ebbene, parto da questi due dati per sottolineare che il Partito Democratico, non solo per il nome che porta, esercita e promuove il massimo …

“Improvvisazione al potere”, di Tito Boeri

Un mese fa il governo annunciava, per bocca del ministro del Welfare Sacconi, la proroga al 2009 della detassazione delle ore di lavoro straordinario, una misura volta a incoraggiare orari di lavoro più lunghi (per chi un lavoro ce l’ha e lo avrà anche nel 2009). I tecnici del ministero del Welfare legittimavano pubblicamente questa scelta perché per “sostenere la crescita e incrementare la produzione occorre lavorare di più”. Sabato, nella conferenza stampa di fine anno, il Presidente del Consiglio Berlusconi ha, invece, proposto di ridurre l’orario di lavoro, portando la settimana lavorativa a 4 giorni. E gli stessi tecnici che avevano fino a qualche settimana fa elogiato la detassazione degli straordinari si sono affrettati a rimarcare (sugli stessi giornali che avevano ospitato i loro interventi precedenti) che queste misure serviranno per “fronteggiare l’emergenza economica e salvaguardare i livelli occupazionali”. Intuendo lo smarrimento degli italiani, poniamoci la domanda che molti di loro si saranno posti: aveva ragione il Governo (e i suoi tecnici) un mese fa a incoraggiare il lavoro straordinario o ha ragione il …