Giorno: 28 Maggio 2012

"Delitti e castighi sul soglio di Pietro", di Corrado Augias

Più volte nel corso dei secoli il vento ha scosso la casa di Dio con raffiche anche più intense di quelle attuali. Più volte il fumo di Satana si è infiltrato nelle stanze più sacre dei sacri palazzi, come ebbe a lamentare Paolo VI.Un ambiente come quello vaticano sembra fatto apposta per scuotimenti e infiltrazioni data la sua scarsa trasparenza, l´ostinata paura di aprirsi al mondo, l´atmosfera che sempre si crea in una corte dove un sovrano assoluto regna su uomini senza famiglia e dipende dal suo favore l´intera loro vita. Il che spiega quasi da solo perché le storie vaticane abbiano dato vita ad un intero filone narrativo che vede nei romanzi di Dan Brown (celebre “Il Codice da Vinci”) solo gli ultimi esempi di un´amplissima casistica. Uno degli esempi più antichi di violenza e tradimento consumati per la conquista del soglio di Pietro è quello di cui fu protagonista Benedetto Caetani che costrinse il suo predecessore Celestino V (Pietro da Morrone) ad abdicare per l´impazienza di salire al trono dove regnerà col nome, …

"L´appuntamento mancato di Montezemolo", di Ilvo Diamanti

Mai come oggi lo spazio politico, in Italia, è apparso tanto aperto. Almeno dai primi anni Novanta, quando la Prima Repubblica affondò travolta dalla caduta del Muro di Berlino e da Tangentopoli. Così, mentre si consuma il declino di Berlusconi, molti soggetti politici premono alle porte, per fare il loro ingresso ufficiale sulla scena politica. Tra essi, Luca Cordero di Montezemolo. Una novità relativa, perché la sua “discesa in campo”, in effetti, era attesa e annunciata da tempo. Da 5-6 anni almeno. Montezemolo, da parte sua, non aveva mai negato. Anzi. D´altronde, erano in tanti ad attenderlo. Da (centro) destra a (centro) sinistra. Oltre che, ovviamente, al centro (senza parentesi). La questione, mai chiarita, era se sarebbe sceso in campo da solo, come leader, al servizio di un governo o di una coalizione. Oppure alla guida di una formazione. Ha sempre rinviato. Per prudenza o per tattica. O per entrambi i motivi. Ha valutato che i tempi non fossero maturi. Che il rischio fosse troppo elevato. Nel frattempo, ha promosso un´associazione, Italia Futura, attraverso cui …

"Scuola pubblica e di qualità per frenare la fuga dei giovani", di Luca Tobagi

D. è uno scienziato di 32 anni, età in cui in Italia si è ancora considerati ragazzi. Dopo la laurea, ha vinto il concorso per dottorato di ricerca nell’università statunitense in cui aveva scritto la tesi. Proseguito e completato con successo il suo ciclo di studi, ora svolge e pubblica ricerche di impatto globale. Da poco è stato nominato professore in quella stessa università, che ha voluto tenersi stretto un talento cercato fuori e coltivato al suo interno, e sta per avviare un nuovo laboratorio. Una storia già sentita, un insostenibile doppio spreco. Spreco di denaro pubblico, perché D. ha frequentato scuole pubbliche italiane, quindi la sua istruzione è stata finanziata da tutti noi. E spreco di futuro: crescita e benessere divengono miraggi, se il nostro Paese priva parte delle sue migliori intelligenze di prospettive domestiche. Alla fine dell’anno scorso, l’istituto I-Com presentò uno studio sul valore economico dei cervelli in fuga, calcolando i proventi generati dai brevetti attribuibili all’attività intellettuale di scienziati italiani all’estero, e stimando la perdita per il Paese in quasi 4 …

"I sindaci del sisma: Monti non ci abbandoni", di Nicola Luci

Alle 4.04 di otto giorni fa, una scossa di magnitudo 5.9 ha sconvolto l’Emilia tra Modena e Ferrara. Case crollate, quattro morti, per la prima volta anche la pianura padana si è dovuta misurare con la paura di un terremoto. Che continua. Le scosse non danno pace. Sono di bassa intensità ma ci sono. presenti, continue, sono entrate a far parte della quotidianità di questa gente. Molte le abitazioni lesionate, circa settemila gli sfollati. Pur tra mille difficoltà, gli abitanti vogliono andare avanti. Ma hanno paura di essere abbandonati. Il sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli, lo dice senza mezze parole: «non dalla nazione, che ci sta dando grande prova d’affetto. Il problema è il governo centrale». Con la G maiuscola come a segnare una sorta di distanza. Il problema più sentito nelle zone sconvolte dal sisma, spiega, è il lavoro: «non ci abbandonate da questo punto di vista». Perché ben vengano le sospensioni di tributi come l’imu «ma se poi non hai il lavoro…». Tanto varrebbe consentire di utilizzare quel che si risparmia con …

Nel paese che sta sprofondando «Le voragini ci inghiottiranno», di Elvira Serra

Il piede del volontario Augusto Ronconi entra perfettamente in lungo nella frattura che ha fatto indietreggiare di dieci centimetri da un lato e venti dall’altro la casa all’angolo tra viale Gramsci e via Morandi. Nella parallela, al civico 14, una faglia larga un metro e profonda di più, ha spezzato in due la strada, finendo nel giardino della villetta di fronte, dove ha prodotto cumuli di sabbia e limo come per effetto di un geyser. Si chiama liquefazione delle sabbie ed è quel fenomeno che si può creare nei terreni molto sabbiosi, ricchi di falde acquifere: il sisma li scuote e il fango si disperde dove trova spazio, lasciando un vuoto che fa cedere il suolo. «Casa mia si è inclinata di dieci gradi. I confini con il mio vicino si sono staccati di dieci centimetri. Le porte non chiudono più. Controllo ogni giorno il livello con un filo a piombo. Da domenica è salito di un centimetro. Non voglio neanche pensare di perdere la casa, sarebbe la fine di tutto», dice Saverio Tartarini, operaio …

"Scosse, fango e senso di abbandono nell´Emilia ferita è ancora emergenza", di Jenner Meletti

Tra gli sfollati del terremoto: “Non dimenticatevi di noi”. Il terremoto può fermare anche le parole. «Ho celebrato la Santa Messa per la prima volta – racconta don Marcello Poletti, anni 95 – ma la predica non l´ho fatta. Ero troppo stravolto, avevo paura di dire strafalcioni. Però sto pensando all´omelia di domenica prossima: dirò che il terremoto è una disgrazia terribile, che però è riuscita a unirci di più. Oggi nessuno pensa solo a se stesso, come prima. Dobbiamo continuare a essere più fratelli». Come altare un tavolo della polisportiva Buonacompra, il vino della Messa in un «quartino» da osteria. Eucarestia all´aperto, nel parcheggio, davanti alla chiesa dedicata al vescovo Martino, crollata, e al campanile che da un minuto all´altro rischia di cadere su una decina di case. «Mai visti tanti fedeli a Messa, sembrava di essere a Natale. Il campanile sarà abbattuto ma prima voglio salvare le campane. Sono quattro e le ho fatto rimettere io, dopo la guerra. Le avevano requisite durante il fascismo per usare il bronzo per le armi». Il …

"Bersani e la sfida di un PD aperto: le alleanze dopo",di Maria Zegarelli

La parola d’ordine sarà aprirsi. Ai movimenti, alla società civile, alle associazioni, a chi ha voglia di rinnovamento ma non vuole chiudersi nella formula di un partito, a chi ha votato Movimento 5 Stelle perché disamorato da tutto il resto, a chi prima votava Pdl perché moderato e poi ha smesso perché ci ha visto solo il populismo. Ecco perché il tema delle alleanze non è la priorità in questo momento per Pier Luigi Bersani, che non ha gradito né l’ultimatum di Sel e Idv né la sua sagoma di cartone piazzata tra Nichi Vendola e Antonio Di Pietro. Se qualcuno dalla direzione di martedì si aspetta la definizione della mappa delle alleanze rimarrà a bocca asciutta, perché «non può esserci una soluzione politicista, di formule e sigle. Non è questo di cui c’è bisogno ora. Noi dobbiamo aprirci a una platea vasta, mettendo in atto una politica davvero partecipata». E pensare che proprio ieri il governatore pugliese durante la direzione nazionale di Sel, riferendosi a Bersani, ha detto di aspettarsi «molto» dalla direzione nazionale …