"Il ritorno dei fantasmi armati", di Benedetta Tobagi
Sembra un incubo, l’eterno ritorno dell’uguale. L’Ansaldo di Genova negli anni Settanta fu teatro di una serie di azioni e ferimenti, o meglio, “gambizzazioni”(neologismo coniato per i ferimenti alle gambe in cui si specializzarono i brigatisti, una modalità di attentato che massimizzava il dolore e l’umiliazione della vittima, costringendola a strisciare): Vincenzo Casabona, capo del personale dell’Ansaldo Meccanica, oggetto di un sequestro-lampo nel 1975, Carlo Castellano, capo della pianificazione, ferito dalle Br nel 1977, e Giuseppe Bonzani, direttore dello stabilimento G. T. Ansaldo, ferito, ancora dalle Br, nel 1979. Ieri, il rito macabro si è rinnovato. L’amministratore delegato della sezione nucleare dell’Ansaldo è stato ferito. Ignoti gli attentatori, mancano le rivendicazioni, ma la “tecnica” è quella brigatista, dichiarano gli inquirenti, e il ministero dell’Interno esclude la pista personale. Mancava solo il ritorno del terrorismo sulla scena di quest’Italia colpita dalla crisi e divorata dall’antipolitica: evocata da molti, ieri la violenza armata, parassita della democrazia, è tornata sulla scena, con il suo rituale, con la sua simbologia, in un luogo denso di storia. Adinolfi dirige la …