Mese: Maggio 2012

«Grecia, vince la rabbia. Punita la linea dell’austerità», di Rachele Gonnelli

Crollano Pasok e Nea Dimokratia. Ma il Paese appare ingovernabile. Vince l’umore antieuropeo. La sinistra radicale di Syriza al secondo posto. Per la prima volta neonazisti in Parlamento C’è chi pensa che i greci, stremati dei continui sacrifici imposti dalla Trojka, abbiano votato per la dracma. Lo pensano soprattutto gli analisti economici che da oggi prevedono una settimana di Borse al calor bianco proprio per effetto del caos uscito dalle urne in Grecia. I cittadini ellenici in effetti hanno penalizzato duramente i due maggiori partiti, Nea Dimocratia e Pasok, che finora hanno sostenuto la linea della necessità dei tagli, delle privatizzazioni, della riduzione dei salari imposti dai Memorandum decisi da Fmi e Bruxelles. E hanno invece premiato, a destra e a sinistra, i partiti che questa linea rigorista hanno contestato. Ciò che inquieta di più è l’exploit della nuova formazione politica Chris Avghi (Alba Dorata) che si innesta dichiaratamente nella tradizione nazista. Gli estremisti razzisti e iper nazionalisti, clandestini fino a pochi anni fa, entrano in Parlamento addirittura ottenendo più del doppio della soglia minima …

«Il ciclone di Parigi», di Cesare Martinetti

François Hollande vince le elezioni francesi e subito manda ad Angela Merkel il messaggio che molta parte dell’Europa (Italia compresa) si aspettava: l’austerità «non è una fatalità» e la costruzione europea deve essere riorientata verso la crescita. È stato il grande tema della sua campagna elettorale, la questione si apre a Bruxelles e Berlino, Hollande ha la sfrontatezza tutta francese di dire che la sua vittoria accende una speranza e una nuova prospettiva per molti Paesi. Ma, di nuovo rispetto al vecchio socialismo francese, sa anche dire che i conti vanno raddrizzati per ridurre il deficit e in prospettiva tagliare il debito. Insomma, la sfida è alta, vedremo presto. Oggi dobbiamo registrare un risultato elettorale clamoroso anche se non inatteso. François Hollande è il nuovo Presidente della Repubblica, diciassette anni dopo François Mitterrand un socialista torna all’Eliseo. Le circostanze sono simili: allora fu Valéry Giscard d’Estaing a mancare la rielezione dopo il primo mandato, questa volta è Nicolas Sarkozy, il giovane Presidente della «rupture», l’uomo che aveva promesso di rinnovare la destra francese e la …

«L'educazione digitale», di Federico Rampini

Da Harvard a Stanford, le grandi università americane si lanciano nei corsi sul web per conquistare i nuovi mercati degli studenti cinesi e indiani Ti accorgi che qualcosa di grosso sta succedendo nell´insegnamento universitario quando due “gemelle rivali” della West Coast come la statale University of California – Berkeley e la privata Stanford si uniscono per un progetto comune. Ti sorprende ancora di più scoprire che la loro alleanza – il progetto Coursera – nasce all´insegna della “imprenditoria sociale”: offre corsi universitari online gratuiti, non profit. Clamoroso, visto che per i corsi tradizionali, nel suo paradisiaco campus qui nella Silicon Valley, Stanford può fatturarti fino a 60.000 dollari l´anno per un master in economia. Le sorprese non sono finite: i corsi in formato digitale e interattivo su Internet non riguardano solo le discipline più remunerative su cui le superfacoltà americane hanno costruito la loro rendita – come l´informatica o il management – ma anche le scienze umane, la filosofia, la sociologia. Stanford e Berkeley sono spesso all´avanguardia, due poli d´innovazione la cui presenza nella Baia …

«La scuola riparte dalla nuvola», di Pierangelo Soldavini

L’aula sarà un luogo aperto dove si lavora insieme, professori e studenti, sfruttando la ricchezza del sapere condiviso nella rete per realizzare testi di studio anch’essi aperti al contributo di tutti La scuola digitale del futuro non avrà più pareti. Perché l’aula sarà un luogo aperto dove si lavora insieme, professori e studenti, sfruttando la ricchezza del sapere condiviso nella rete per realizzare testi di studio anch’essi aperti al contributo di tutti. Con elaborati che poi vengono messi a disposizione di tutti gli altri, dentro e fuori lo stesso istituto, attraverso la “cloud”, la nuovola informatica che permette di condividere tutto. Qualche crepa nelle mura polverose della vecchia scuola inizia a emergere. Già oggi capita in un liceo di Bergamo che una professoressa corregga le verifiche fatte in classe insieme agli studenti via Skype: «Io avviso i ragazzi della correzione, chiedo loro di tenersi disponibili, mi connetto e vediamo insieme le verifiche», spiega Dianora Bardi, docente di italiano e latino che fin dalla sua introduzione ha sposato il tablet come strumento chiave della nuova didattica …

«Spending review? Tagliamo le armi», di Mila Spicola

Spending Review? Hanno voluto consigli su cosa tagliare e come tagliare: eccoli. Tagliare le spese militari e dirottarle su scuola e ricerca. Non diciamo eliminare, bensì tagliare. Come si è tagliato sul resto, del resto. Se non è possibile ci si spieghi il perchè. Ad alta voce e con dovizia di argomentazioni e ricordiamocela poi noi docenti o genitori tale spiegazione: tra un po’ si va a votare. E non siam pochi. Osservando l’intero arco parlamentare voteremo per chi non taglia affatto nelle spese in armamenti e taglia nell’istruzione dei nostri figli? Là dove è già stata ampiamente depauperata? Voteremo per chi da quest’orecchio si ostina a non sentire? Non sarebbe il caso per costoro di riflettere e ascoltare? Come ve lo dobbiamo ripetere? In aramaico? Specialmente chi è a sinistra non potrebbe prendersi quest’impegno? La scuola dei ragazzi italiani non può essere tagliata se non tagliate anche o altrettanto le spese belliche. Non esiste guerra che non possa essere combattuta con le armi della conoscenza e del sapere. Qualora ci capissero. ” Se vuoi …

«Esodati, idea decreto. Altolà dei sindacati», di Virginia Piccolillo

No a un decreto sugli «esodati» prima del confronto già fissato per mercoledì prossimo: sarebbe «grave», «lo stesso errore fatto con le pensioni». I sindacati respingono l’intenzione del governo di varare martedì prossimo un decreto per sanare la posizione di quelli che il ministro Fornero chiama «salvaguardati». Ovvero quanti hanno lasciato il lavoro, sulla base di accordi fatti con le aziende entro dicembre 2011, e avrebbero dovuto percepire la pensione immediatamente o entro due anni, ma a causa dell’allungamento dell’età pensionabile del salva Italia, sono rimasti di colpo senza ratei, senza stipendio e senza nemmeno gli ammortizzatori sociali su cui può contare l’altra parte degli esodati (inclusi i cassintegrati di Termini Imerese). I primi sono solo 65 mila, secondo il governo: l’emergenza più acuta del problema che era all’ordine del giorno dell’incontro di mercoledì. Ma, a sorpresa, alla vigilia, per loro potrebbe arrivare il decreto. Per sanare, fa sapere il governo, questa situazione più urgente. Senza nulla togliere però alla trattativa sul resto della questione, che da mercoledì verterà attorno ad una via d’uscita possibile …

"Maestro unico o unico-prevalente la riforma Gelmini è un fallimento", di Salvo Intravaia

Il monitoraggio sullo stato di attuazione delle ristrutturazioni degli ultimi tre ministri ha evidenziato tra l’altro che alle elementari una classe su cinque funziona addirittura con più di tre insegnanti e le rimanenti con tre. “Maestro unico” all’elementare? La novità proposta per giustificare la demolizione del modulo di tre insegnanti su due classi è rimasta soltanto un’idea nella testa dell’ex ministro Mariastella Gelmini. La realtà è un’altra cosa: il modulo è stato in effetti minato alla base, mentre del maestro unico nessuna traccia. A certificare il flop del maestro unico, poi diventato “unico-prevalente”, è lo stesso ministero dell’Istruzione, che qualche giorno fa ha pubblicato gli esiti del monitoraggio sullo stato di attuazione delle riforme Moratti, Fioroni e Gelmini del primo ciclo, in cui l’unico ad essere promosso da coloro che hanno materialmente attuato le riforme sembra l’ex ministro Fioroni. Perché anche l’anticipo scolastico alla materna e all’elementare, introdotto dalla Moratti, viene giudicato una mezza sciagura da chi lo ha dovuto subire in questi anni. Ma andiamo con ordine. Oggi, dopo tre anni di riforma Gelmini, …