Giorno: 14 Settembre 2014

"Io che vengo dalla scuola pubblica", di Alan Bennet (trad. Emilia Benghi), La Repubblica 14.09.14

Ecco il discorso con cui lo scrittore ha stupito la platea degli studenti di Cambridge. E riguarda anche noi ALAN BENNETT Salire sul pulpito è un rischio quando si scrive per il teatro. Nessuno se lo aspetta da te e, se lo fai, ti viene rimproverato. Ai poeti è concesso, ma non ai commediografi che, se hanno delle opinioni nude, è meglio che le vestano delle decorose ambiguità dei loro personaggi o le nascondano nella selva, a volte poco fitta, della trama. Basta non parlare al pubblico. Ho sempre trovato difficile rispettare questo divieto. John Gielgud, che recitò nella mia prima commedia, pensava che rivolgersi al pubblico fosse volgare. Poi lo convinsero a provare e da allora solo in rare occasioni ha parlato con altri. Lo capisco, e anche nelle mie pièce più realistiche ho escogitato e assaporato i momenti in cui un personaggio, inaspettatamente, si volta e si rivolge al pubblico e, in poche parole, predica. Può darsi che sia perché da bambino frequentavo regolarmente la Chiesa di St Michael a Headingley e ascoltavo …

"La cultura per la crescita della città" – Festareggio 13.09.14

Identità, narrazione, stato d’animo, giacimento; molteplici, e con diverse sfaccettature, le definizioni di “cultura” emerse durante l’incontro “Cultura, territorio, sviluppo urbanistico” condotto in tenda centrale da Marco Barbieri, consigliere regionale Pd, con relatori Lucio Argano, project manager di Perugia 2019 (città candidata a capitale europea della cultura), Manuela Ghizzoni, deputata Pd e membro della commissione cultura e un ospite quanto mai insolito ma degno di nota ovvero Angelo Luigi Crespi, responsabile cultura di Forza Italia. Come strutturare il nostro sguardo culturale nel lungo periodo, affinché segua lo sviluppo tumultuoso delle città? Come intervenire, “culturalmente” sulle periferie urbane? In quale modo inserire biblioteche e musei, ovvero le “agorà” del terzo millennio? Ma anche, per calarsi ancora più nel concreto, e in un ambito a noi drammaticamente così vicino, come ripensare le città colpite da eventi catastrofici come i terremoti? Questi, fra i tanti, gli stimoli offerti dalla serata. “Rethink”, ovvero “ripensare” è la chiave di volta secondo Lucio Argano, forte anche della sua lunga esperienza internazionale; “Ripensare il rapporto città/cittadini, ripensare il valore dell’identità culturale che …