Giorno: 20 Novembre 2014

L.stabilità, Ghizzoni “Fondi a ricerca di base, ossigeno per atenei” – comunicato stampa 20.11.14

 “La ricerca di base, è un prerequisito per lo sviluppo e per il rilancio economico, soprattutto nei periodi di crisi”: con queste parole la parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera, commenta con soddisfazione l’accoglimento da parte della Commissione Bilancio della Camera dell’emendamento alla Legge di stabilità, di cui è prima firmataria, che stabilisce che almeno metà del Fondo nazionale per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica sia destinata alla ricerca di base.   “I fondi alla ricerca di base sono una boccata di ossigeno per le università italiane”: così la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni commenta l’approvazione da parte della Commissione Bilancio della Camera dell’emendamento alla Legge di stabilità, di cui è prima firmataria, che stabilisce che, d’ora in poi, almeno metà del Fondo nazionale per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica sia destinata alla ricerca di base. “Sostenere i migliori progetti di ricerca in ogni disciplina, proposti liberamente dai ricercatori sulla base della propria curiosità ed esperienza, – spiega Ghizzoni –  significa consentire alle università di …

Quota 96, on. Ghizzoni “Negata risposta politica e giusto processo” – comunicato stampa 20.11.14

  Dopo che i giudici di Salerno, Roma e altre città si sono espressi con sentenze opposte fra loro sui ricorsi dei lavoratori della scuola esclusi dal diritto alla pensione, Manuela Ghizzoni interroga il Governo sulla questione dei “Quota96Scuola”, chiedendo una risposta politica ad una vicenda rimasta senza soluzione dal gennaio 2012. Se su questa vertenza si lascia la parola ai vari Tribunali, il rischio è che lo Stato perda credibilità e 4mila lavoratori la parità di diritto e trattamento.             La parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera, chiede chiarimenti al Governo con un’interrogazione sulla questione “Quota96scuola” riguardante i circa 4mila lavoratori del comparto scuola, tra docenti e personale ATA,  che pur avendo maturato i requisiti per il pensionamento nel corso dell’anno scolastico 2011/2012, sono rimasti in servizio per un riconosciuto errore della legge Fornero sulla riforma previdenziale. Lo fa alla luce della recente e positiva sentenza del Tribunale del Lavoro di Salerno, che segue quelle del Tribunale di Roma del 2012, e che hanno …

"L’alternanza scuola-lavoro conquista un istituto superiore su due", di Claudio Tucci – Scuola 24 20.11.14

Cresce l’appeal per l’alternanza scuola-lavoro: lo scorso anno scolastico (il 2013-2014) quasi un istituto superiore su due (2.361 su 5.403, il 43,5%) ha attivato questa metodologia didattica che lega scuole e imprese, rivolta a studenti che hanno compiuto 15 anni. I ragazzi in “stage” sono stati 210.506, il 10,7% del totale degli alunni delle superiori (l’anno precedente, il 2012-2013, erano l’8,7%). Calano i finanziamenti, diminuiscono i corsi Certo, i corsi realizzati si sono un pò ridotti (da 11.600 a 10.279 del 2013-2014), anche a causa del calo dei finanziamenti (scesi, in un anno, da 20 milioni a 11 milioni). Ma, ed è una notizia, è aumentato l’interesse dei licei: hanno attivato 1.223 percorsi, con un incremento rispetto all’anno scolastico precedente, addirittura del 35,4%. A testimonianza che «si va diffondendo la cultura dell’alternanza – ha sottolineato il sottosegretario Gabriele Toccafondi -. E il muro ideologico che ha sempre frenato l’apertura delle scuole al mondo del lavoro si sta piano piano sgretolando». Il monitoraggio dei percorsi, introdotti nel 2005 dal decreto 77, realizzato dall’Indire, sarà presentato oggi …

"La giustizia in polvere", di Gad Lerner – La Repubblica 20.11.14

La malapolvere che lacera i polmoni ieri, nel palazzo della Cassazione, ha inferto una ferita sanguinante all’intera giustizia italiana. Mi sento stupido a scrivere di amianto, adesso. Perché tre anni fa c’ero anch’io, monferrino d’adozione, a confidare nel diritto e quindi a implorare l’allora sindaco di Casale Monferrato affinché rifiutasse i 18,3 milioni di euro che l’imputato miliardario Stephan Schmidheiny gli offriva come transazione purché rinunciasse a costituirsi parte civile nel processo Eternit, al fianco di tremila famiglie. Ci sembrava una mancia offensiva, quella somma, meno della liquidazione di un manager, quota infinitesimale dei profitti miliardari accumulati quando già si sapeva che lo stabilimento intorno a sé spargeva una malapolvere mortale. Avremmo fatto meglio a incassarli — sporchi, maledetti e subito — quei soldi, da un signore svizzero resosi irraggiungibile, dotato di ottimi avvocati e potere extraterritoriale abbastanza per rendersi indisponibile anche solo a un interrogatorio? Davvero tocca rassegnarsi alla giustizia del più forte? Il fatto è che a Casale e nelle verdi colline del Monferrato ne abbiamo visti morire troppi di mesotelioma pleurico, rapiti …