Giorno: 7 Dicembre 2011

"In politica anche il tono fa la musica", di Claudio Magris

Forse è vero che il tempo, come dicono non solo poeti ma anche scienziati, ha diverse misure; è un contenitore elastico, le cui dimensioni variano a seconda di ciò che lo riempie. Pure nella politica, nella vita sociale e civile, si sperimenta la diversa durata delle ore e dei giorni.Ne sono passati appena venti, di giorni, da quando l’Italia ha un nuovo governo e il tempo che li precede appare lontano, perduto nel passato. Le noiosissime e sguaiate serate televisive che imperversavano sino a tre settimane fa con le discussioni sulle nipoti di Mubarak, su vere o presunte notti brave, sui metri quadrati di appartamenti di onorevoli e altre spiritosaggini sembrano remote, improbabili commedie degli anni Cinquanta che nessun cinema oggi manda in sala. Come ha detto l’ex presidente del Consiglio commentando la sanguinosa fine di un potente leader, «sic transit gloria mundi». Non solo la gloria, anche la spazzatura. È cambiato pure il linguaggio politico, quel linguaggio rissoso, quelle facezie, quel turpiloquio, anch’essi remoti come le scurrilità di quando facevamo il servizio militare. Il …

Pd: da pensioni a casa quattro proposte per l'Italia

La manovra «poteva essere più equa». Perciò va modificata su quattro temi: pensioni, casa, lotta all’evasione, investimenti. Lo chiede il Pd, in un documento che sintetizza le richieste del partito di Pier Luigi Bersani in vista di un «iter parlamentare che si presenta come un sentiero molto stretto». Ecco nel dettaglio le richieste dei Democratici al governo di Monti. 1 Pensioni Innalzare l’ammontare della pensione che sarà rivalutata in base al costo della vita; rallentare l’applicazione della riforma sulle pensioni di anzianità e tenere in debito conto la situazione dei lavoratori che hanno cominciato l’attività da giovanissimi e dei lavoratori anziani che hanno perso il lavoro. 2 Casa Innalzare la soglia di esenzione per l’Ici sulla prima casa, in modo da favorire i meno abbienti. 3 Evasione Misure più concrete di lotta all’evasione fiscale. 4 Investimenti Uno spazio nel patto di stabilità interno per permettere ai comuni di fare alcuni lavori, per esempio la messa in sicurezza e l’adeguamento ambientale ed energetico delle scuole. PD: LE FONTI PER LE RISORSE Il Pd indica la fonte …

"Frequenze TV: non è tempo di gare di bellezza", di Luca Landò

Azzerare è possibile. Lo chiedono tre partiti (Pd, Idv e Fli), lo sostiene Paolo Gentiloni, ex ministro di Prodi per le Comunicazioni, lo caldeggia l’appello lanciato in rete da Articolo 21. Il “beauty contest”, quella fantasiosa competizione inventata da Paolo Romani per attribuire sei nuove frequenze digitali, va bloccata subito e sostituita da una normale asta al rialzo che potrebbe portare allo Stato, dicono gli esperti, una cifra fra i 3,5 e i 4,5 miliardi di euro. Un tesoretto una tantum che consentirebbe di sostituire alcuni interventi, ugualmente una tantum, inseriti nella manovra. Come il blocco della indicizzazione delle pensioni che domenica ha spinto alle lacrime la ministra Fornero. E come ha chiesto ieri Veltroni: «Il governo dovrebbe annullare la gara per le frequenze tv e fare un’asta per reperire le risorse che servano a correggere la deindicizzazione delle pensioni». A rendere inaccettabile il metodo del “concorso di bellezza” sono due fattori: le regole tagliate sulle misure di Mediaset e Rai (non a caso Sky ha comunicato il proprio ritiro) e l’assegnazione gratuita delle frequenze. …

"Il linguaggio da bonificare", di Raffaele Simone

Tra le disinfestazioni di cui il Paese ha bisogno in quest´intervallo post-berlusconiano ce n´è una immateriale ma non per questo meno urgente. Si tratta di bonificare a fondo il linguaggio che le persone pubbliche usano per rivolgersi ai cittadini e per parlare tra loro. Nei diciassette anni del berlusconismo questo terreno è stato infatti contaminato così in profondità che per renderlo di nuovo praticabile ci vorrà molto lavoro. Con un formidabile fiuto populista, il berlusconismo aggredì sin dal primo momento il linguaggio pubblico distorcendone il lessico, le regole e la pragmatica. Si cominciò dal linguaggio del capo, che con la complicità dei media impose in un lampo i suoi manierismi (il famoso “mi consenta”), le sue metafore sportive (soprattutto calcistiche: “Scendere in campo, mettere in campo, fare un passo indietro…”), le sue mediocri formule e tormentoni (“una scelta di campo”, “odio e invidia personale”, “non mi hanno lasciato lavorare”, “il partito dell´amore”). Poi furono aggredite le regole della conversazione politica, come si manifestano specialmente nei talk show televisivi. Molti di noi ricordano attoniti il momento …

«Pensioni, Iva, evasione si deve cambiare Pd unito e responsabile», intervista a Rosi Bindi di Maria Zegarelli

Noi abbiamo scelto la linea della responsabilità e saremo coerenti, anche se sappiamo che dovremo pagare un prezzo». Un prezzo anche in termini di consenso, perché se il premier Mario Monti non dovesse recepire le proposte di modifica alla manovra avanzate dal Pd, sarà difficile spiegare al proprio elettorato il voto favorevole in Aula a interventi che entrano nella carne viva del ceto medio-basso del Paese. Rosy Bindi lo sa bene, ha letto tutti i messaggi arrivati al suo indirizzo di posta elettronica, su Facebook e al Nazareno. La base è in sofferenza e il partito non ha l’umore alto. Bindi, voi chiedete a Monti di modificare la manovra, la base chiede a voi di essere più incisivi. Si troverà la quadra? «Spero che il nostro elettorato capisca che la nostra sofferenza dipende dalla consapevolezza della loro sofferenza e di quella di tutto il popolo italiano. Ma anche in queste ore stiamo lavorando affinché questa manovra diventi più equa». Non teme che nonc apiscano un voto favorevole se non dovessero arrivare quei miglioramenti che chiedete? …

"La favola interrotta nel salotto di Vespa", di Curzio Maltese

Se la terza repubblica comincia a “Porta a Porta” significa che non è ancora cominciata. La presenza di Mario Monti nel principale teatrino del berlusconismo ha avuto un primo impatto terrificante. Erano irritanti le prime domande di Bruno Vespa, al solito le più gradite all´ospite di turno: «Eravamo ormai vicini alla Grecia? A un passo da non poter pagare gli stipendi agli statali?». Già, perché non se n´era accorto nessuno. Ma soprattutto non se n´erano accorti gli spettatori di Porta a Porta, dove per tre anni si è raccontata un´altra favola. La favola che la crisi non c´era. Se c´era, riguardava altri. La Grecia, l´Irlanda, la Spagna, ma anche Germania e la Francia stavano «molto peggio di noi». In Italia c´era Tremonti che teneva «i conti in ordine» e Berlusconi sempre in procinto di varare una grande riforma fiscale, con ricchi doni per i contribuenti. Il rischio di default poi era impensabile, «un´ipotesi che non sta né in cielo né in terra». Ed ecco, in dieci secondi, la nuova Italia di Porta a Porta, tagliata …

"Mai più senza le donne", di Cristina Comencini

Perché «Se non ora quando?» ha indetto una manifestazione l’11 dicembre? Proprio ora che il governo Berlusconi è stato sostituito da un altro governo? Cioè da un governo di tecnici che sta lavorando per salvare l’Italia dalla catastrofe di una insolvenza? Per dire che il movimento delle donne non smobilita, non ha ottenuto lo scopo, vuole uscire da questa crisi politica ed economica costruendo un Paese in cui le donne possano entrare alla pari nella società e portarvi il segno della loro differenza. Lo dicevamo già il 13 febbraio, la dignità calpestata dalla cronaca politica, dalle immagini delle donne nei media era il segno di un paese arcaico, di una condizione reale terribile della vita delle donne italiane. Ognuna di noi lo sapeva già dalla propria esistenza. Saltando come funambole dai figli al lavoro precario e poi dai genitori sempre più anziani, rinunciando molto spesso a lavorare o a fare bambini, non avendo il tempo per noi mai. La fotografia delle donne italiane disegnata dalle statistiche era chiara nella nostra mente, nei nostri sentimenti e …