Mese: Maggio 2012

"Esodati, c'è il decreto. I sindacati protestano", di Massimo Franchi

Sugli esodati è quasi rottura. Dopo due ore e mezzo di confronto, a tratti teso, i sindacati contestano apertamente la decisione del governo di emanare un decreto interministeriale solo per i primi 65mila lavoratori. Alla fine dell’incontro Susanna Camusso e Raffaele Bonanni hanno incontrato i lavoratori che attendevano notizie davanti alla sede del ministero. «Siamo insoddisfatti», ha detto Bonanni. Più dura Camusso: «Il ministro ha presentato un decreto che non va bene e che deve cambiare perché non dà garanzie a tutti, crea disparità», ha detto sottolineando che l’esecutivo deve trovare i soldi. «Continueremo la mobilitazione», ha aggiunto. Per Camusso la soluzione deve essere «previdenziale » per tutti coloro che hanno fatto accordi entro la fine del 2011. Per queste, secondo il segretario della Cgil, non è pensabile un percorso di allungamento degli ammortizzatori sociali ma solo una funzione previdenziale: «Non abbiamo parlato di estensione degli ammortizzatori – ha detto – perché non é questa la strada, né è stato minimamente affrontato problema ricongiungimenti onerosi». Molto critico anche il segretario dell’Ugl Giovanni Centrella: «Il decreto …

"L'elettorato riformista e i sacrifici del PD", di Miguel Gotor

Il Partito democratico ha buone ragioni per ritenersi soddisfatto dei risultati di questa prima tornata delle amministrative. E la questione non riguarda tanto il successo elettorale che apparirà più chiaramente tra due settimane, quando la logica dei ballottaggi premierà in prevalenza i suoi candidati o quelli della coalizione di centrosinistra di cui fa parte. In realtà, i motivi di ragionevole ottimismo sono diversi e più profondi in quanto concernono il posizionamento del Pd nel sistema attuale e la solidità, forse sottovalutata, della sua azione politica. Anzitutto, il risultato rivela che non solo i militanti, ma anche gli elettori hanno compreso il sostegno dato al governo Monti. Non era un passaggio facile né scontato e in questi mesi i dirigenti intermedi e locali, quelli che, al di fuori dei circuiti mediatici, costituiscono il corpo effettivo di un partito, si sono spesi in un lavoro continuo e oscuro per spiegare le ragioni di quella scelta. Come sempre, la realtà si è rivelata più complicata delle prove in laboratorio che avrebbero voluto trasformare l´esperienza del governo Monti in …

"Suicidi, nessuna emergenza dovuta alla crisi", di Fabio Tonacci

«Non c´è nessuna emergenza suicidi dovuta alla crisi economica». Il sociologo Marzio Barbagli la mette giù così, quasi brutalmente, con la sicurezza di chi ha in tasca le statistiche corrette. Epurate cioè da interpretazioni fuorvianti o da ondate emotive. I 38 suicidi tra piccoli imprenditori contati dalla Cgia di Mestre dall´inizio dell´anno ad oggi sono un dolore per le famiglie, ma «non rappresentano un´anomalia a fronte delle 1300 persone circa che nello stesso periodo si sono tolte la vita in Italia. I suicidi in questa categoria sociale c´erano anche negli anni passati, più o meno con la stessa frequenza». A sostegno del suo ragionamento, Barbagli porta i dati delle autorità sanitarie sulle cause di morte in Italia e in Grecia. Il tasso di suicidio nel nostro Paese nel 2009 era 6,6 – cioè 6,6 casi ogni 100 mila abitanti – per un totale di circa 3800 all´anno. In linea con gli anni precedenti. In Grecia nel 2009 il tasso era ancora più basso, intorno al 3,5. «E non ci sono evidenze scientifiche che provino un …

"La politica degli antipolitici", di Nadia Urbinati

La demagogia è una forma degenerata della democrazia, la sua periferia interna. I classici la situavano al punto terminale della democrazia costituzionale o “buona”. Era la conseguenza di un impoverimento della società, del timore della classe media di vedere indebolito il proprio status e dei meno abbienti di perdere quel poco che a fatica avevano guadagnato. In questo scontento che contrapponeva i pochi ai molti poteva emergere un astuto demagogo che metteva in campo forze nuove, desiderose di farsi largo ed emergere. Oggi la demagogia usa il linguaggio dell´antipolitica per esprimere opposizione alla classe politica attualmente esistente con il prevedibile obiettivo di scalzarla con una nuova. Se poi questa classe politica si è macchiata di corruzione ciò rende l´arringa del demagogo più facile ed efficace. Il Movimento Cinque Stelle rientra in questa categorizzazione demagogica. Beppe Grillo ha fatto dell´antipolitica la sua battaglia e alle recenti elezioni amministrative quel linguaggio ha dato i suoi frutti. La crisi economica e i recenti e meno recenti scandali politici hanno fatto da benzina. Ma che cosa è esattamente l´antipolitica? …

Il dovere di "farsi carico", di Mario Calabresi

Esiste un’idea capace di salvare la politica, di restituirle quella dignità che sembrerebbe irrimediabilmente perduta? Ieri mattina ho ascoltato Giorgio Napolitano celebrare per l’ultima volta il Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi e ho pensato che la risposta è racchiusa in due sole parole: «Farsi carico». Mentre il Presidente parlava mi è tornata in mente una sera di quattro anni fa quando, nella stazione dei vigili del fuoco di un piccolissimo paesino dell’Iowa, mi capitò di ascoltare Hillary Clinton parlare a un gruppetto di elettori del suo partito. Uno le chiese cosa fosse la politica e lei rispose: «Fare la differenza nella vita della gente». Alla fine, prima di andarsene, si accorse che vicino all’uscita era rimasta solo un’anziana madre con un figlio disabile sulla sedia a rotelle. Non c’erano telecamere o fotografi, se ne erano andati tutti, ma Hillary si avvicinò e si mise ad ascoltare il lungo sfogo di questa donna che le parlò delle paure per il futuro del suo ragazzo. La Clinton si mise a spiegarle …

"Primavera in Lombardia: Berlusconi e Lega a pezzi", di Rinaldo Gianola

Non tirava una bell’aria in quell’autunno del 2010 sotto i capannoni di “Malpensafiere” a Busto Arsizio, profondo nord leghista, dove il Pd aveva deciso di organizzare l’assemblea nazionale per riflettere sulla sconfitta enorme di pochi mesi prima. In primavera la destra aveva conquistato tutte le grandi regioni del Nord, Piemonte, Lombardia, Veneto, nonostante i segnali già evidenti che la crisi economica non si sarebbe fermata e che gli effetti sociali si sarebbero aggravati nel corso dei mesi successivi. Pier Luigi Bersani venne accolto dalla consueta volgarità di qualche leghista che si sentiva offeso dall’iniziativa della sinistra in quel territorio. Il leader democratico parlò in maniche di camicia. Disse che il Pd «non si sentiva straniero al Nord» e che Berlusconi e Bossi «avevano tradito le imprese e il lavoro». Fece le sue proposte per rilanciare l’occupazione, per delineare un fisco di sostegno allo sviluppo e alle piccole-medie imprese, riprese e valorizzò quel filone ideale di solidarietà e di volontariato che proprio in Lombardia ha storiche radici e un’ampia diffusione sociale. UNA SCONFITTA DI TUTTA LA …

Peppino Impastato e Aldo Moro, oggi anniversario della morte

Oggi 9 maggio l’Italia ricorda due vittime della mafia e del terrorismo nel giorno in cui decorre l’anniversario della loro morte nel 1978: il giornalista e attivista Peppino Impastato e il Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. La morte di Impastato, avvenuta in piena notte, passò inizialmente inosservata perchè proprio in quelle ore veniva ritrovato il corpo senza vita dell’ex Presidente del Consiglio in via Caetani a Roma, dopo 55 giorni di prigionia delle Brigate Rosse. Il giornalista di Cinisi fu assassinato a 30 anni su mandato di Gaetano Badalamenti, boss di Cosa Nostra, nel corso della campagna elettorale, 5 giorni prima della sua elezione a consigliere comunale di Cinisi nelle liste di Democrazia proletaria. Con il suo cadavere, dilaniato da una carica di tritolo posta sui binari della linea ferrata Palermo-Trapani, venne inscenato un suicidio. Solo l’11 aprile 2002, grazie alla guerra combattuta dalla madre di Peppino e dal Centro Impastato, il mafioso Gaetano Badalamenti è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio del giovane attivista. A 34 anni dalla morte il Paese celebra i due …