Mese: Maggio 2012

Nel paese che sta sprofondando «Le voragini ci inghiottiranno», di Elvira Serra

Il piede del volontario Augusto Ronconi entra perfettamente in lungo nella frattura che ha fatto indietreggiare di dieci centimetri da un lato e venti dall’altro la casa all’angolo tra viale Gramsci e via Morandi. Nella parallela, al civico 14, una faglia larga un metro e profonda di più, ha spezzato in due la strada, finendo nel giardino della villetta di fronte, dove ha prodotto cumuli di sabbia e limo come per effetto di un geyser. Si chiama liquefazione delle sabbie ed è quel fenomeno che si può creare nei terreni molto sabbiosi, ricchi di falde acquifere: il sisma li scuote e il fango si disperde dove trova spazio, lasciando un vuoto che fa cedere il suolo. «Casa mia si è inclinata di dieci gradi. I confini con il mio vicino si sono staccati di dieci centimetri. Le porte non chiudono più. Controllo ogni giorno il livello con un filo a piombo. Da domenica è salito di un centimetro. Non voglio neanche pensare di perdere la casa, sarebbe la fine di tutto», dice Saverio Tartarini, operaio …

"Scosse, fango e senso di abbandono nell´Emilia ferita è ancora emergenza", di Jenner Meletti

Tra gli sfollati del terremoto: “Non dimenticatevi di noi”. Il terremoto può fermare anche le parole. «Ho celebrato la Santa Messa per la prima volta – racconta don Marcello Poletti, anni 95 – ma la predica non l´ho fatta. Ero troppo stravolto, avevo paura di dire strafalcioni. Però sto pensando all´omelia di domenica prossima: dirò che il terremoto è una disgrazia terribile, che però è riuscita a unirci di più. Oggi nessuno pensa solo a se stesso, come prima. Dobbiamo continuare a essere più fratelli». Come altare un tavolo della polisportiva Buonacompra, il vino della Messa in un «quartino» da osteria. Eucarestia all´aperto, nel parcheggio, davanti alla chiesa dedicata al vescovo Martino, crollata, e al campanile che da un minuto all´altro rischia di cadere su una decina di case. «Mai visti tanti fedeli a Messa, sembrava di essere a Natale. Il campanile sarà abbattuto ma prima voglio salvare le campane. Sono quattro e le ho fatto rimettere io, dopo la guerra. Le avevano requisite durante il fascismo per usare il bronzo per le armi». Il …

"Bersani e la sfida di un PD aperto: le alleanze dopo",di Maria Zegarelli

La parola d’ordine sarà aprirsi. Ai movimenti, alla società civile, alle associazioni, a chi ha voglia di rinnovamento ma non vuole chiudersi nella formula di un partito, a chi ha votato Movimento 5 Stelle perché disamorato da tutto il resto, a chi prima votava Pdl perché moderato e poi ha smesso perché ci ha visto solo il populismo. Ecco perché il tema delle alleanze non è la priorità in questo momento per Pier Luigi Bersani, che non ha gradito né l’ultimatum di Sel e Idv né la sua sagoma di cartone piazzata tra Nichi Vendola e Antonio Di Pietro. Se qualcuno dalla direzione di martedì si aspetta la definizione della mappa delle alleanze rimarrà a bocca asciutta, perché «non può esserci una soluzione politicista, di formule e sigle. Non è questo di cui c’è bisogno ora. Noi dobbiamo aprirci a una platea vasta, mettendo in atto una politica davvero partecipata». E pensare che proprio ieri il governatore pugliese durante la direzione nazionale di Sel, riferendosi a Bersani, ha detto di aspettarsi «molto» dalla direzione nazionale …

"Il dovere della verità" di Massimo Giannini

Corvi in Vaticano, talpe a Palazzo Chigi? Il giallo del disegno di legge sulla riforma dell´organismo disciplinare per l´operato dei magistrati è molto più di un incidente di percorso. Forzatura burocratica, manovra politica. Qualunque sia il movente, è un episodio grave e inquietante, che si verifica nel cuore della struttura di governo e si traduce nella sconfessione pubblica di uno dei suoi uomini più rappresentativi: Antonio Catricalà. La smentita della presidenza del Consiglio è netta: quel testo, anticipato ieri da Repubblica, esiste ed è stato all´attenzione del governo. Ma il premier Monti «aveva già da tempo ritenuto tale iniziativa inopportuna e non percorribile». E il guardasigilli Severino l´aveva bocciato, considerando «impossibile una simile riforma attraverso legge ordinaria anziché costituzionale». A questo punto una domanda si impone: chi e perché lo ha promosso e lo ha portato avanti? La portata tecnicamente eversiva di quel disegno di legge è sotto gli occhi di tutti. Come hanno scritto ieri sul nostro giornale Liana Milella e Gianluigi Pellegrino, con quelle norme si sarebbe stravolto, per via legislativa, un principio …

Carpi (MO) – 2 giugno Festa della Repubblica

Piazza Martiri – Davanti al Municipio Ore 10.15 Deposizione di una corona alla targa commemorativa per il conferimento della Medaglia d’Argento al Valor Militare al Comune di Carpi Ore 10.30 Diamo voce alla Costituzione Introduce: Enrico Campedelli, Sindaco di Carpi On Manuela Ghizzoni Letture a cura di amministartori, rappresentanti di associazioni e cittadini Accompagnamento musicale a cura della Filarmonica “Città di Carpi” con la partecipazione di musicisti locali

"L'incapacità di ricambio di leader" di Luca Ricolfi

C’è un pensiero, o meglio una domanda, che ultimamente mi perseguita quando penso alla politica italiana. Con tutto quel che è venuto fuori su Bossi, sua moglie, i suoi figli, compresa la laurea falsa del «trota» comprata in Albania, come è possibile che Bossi resti al comando? Come è possibile che anche quanti si ripromettono di ripulire e rifondare la Lega prendano seriamente in considerazione l’ipotesi di un partito con un segretario diverso (Maroni) ma con Bossi presidente della «nuova Lega»? Che cosa deve succedere perché un capo-partito venga non dico cacciato, espulso, punito, ma semplicemente archiviato? Che cosa fa sì che non si possa mai assistere a una battaglia politica che porti alla sostituzione di un vecchio gruppo dirigente con uno nuovo e diverso? Questo genere di domande me le ero già fatte molte volte a proposito di Berlusconi e del suo partito, ma lì avevo una risposta: Berlusconi ha i cordoni della borsa, e ha sempre fatto attenzione a non dare spazio a persone troppo capaci o indipendenti da lui. Che il Pdl …

«Grandi sforzi e difficoltà ma gli aiuti funzionano», di Virginia Piccolillo

«Ci stiamo battendo con grande sforzo per mettere a disposizione con generosità tutto quello che ci chiedono. È ovvio che il cittadino viva una sensazione di disagio. Ma qui l’intero sistema di protezione civile sta funzionando: dalle strutture locali, ai sindaci, al presidente della Regione Vasco Errani, tutti stanno facendo quello che deve essere fatto». Così il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, risponde alla protesta lanciato ieri sulle colonne del Corriere della Sera da uno sfollato: «E io dormo ancora in macchina». Lo sfogo di un cittadino di Bondeno, nel Ferrarese, che lamentava disparità di trattamento con i terremotati dell’Abruzzo. «Fare raffronti in situazioni così diverse sarebbe poco serio. Invece io, che le ho vissute entrambe, qui vedo molta serietà. E un grande impegno per far ripartire soprattutto l’attività produttiva, cruciale per questa zona e per l’intero Paese. Il governo si è mostrato disponibile a uno sforzo in più», spiega Gabrielli. Concorda il presidente della Regione, Vasco Errani: «La risposta è stata corale. Migliaia e migliaia di persone sono state aiutate in una situazione …