Giorno: 18 Luglio 2008

L’on. Manuela Ghizzoni interviene alla Camera sulla conversione in legge del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112

Signor Presidente, Sottosegretario Vegas, onorevoli colleghi, in premessa vorrei esprimere una valutazione sul vettore normativo, cioè il decreto legge, scelto dal Governo per anticipare a metà anno gran parte della manovra di finanza pubblica. Come Partito Democratico stigmatizziamo tale scelta del Governo. Le modalità e i tempi contratti di conversione del decreto in legge, infatti, impediscono di affrontare compiutamente la dimensione e la rilevanza economica e sociale delle misure contenute nel provvedimento. Con la decretazione d’urgenza, i componenti delle commissioni permanenti sono esautorati dal vagliare approfonditamente le materie di propria competenza e la sorte di una discussione limitata tocca anche a norme di carattere ordinamentale contenute nel decreto. Ve ne sono alcune, ad esempio, che riguardano istruzione e università. Si tratta, senza tema di essere smentiti, di riforme occulte, i cui esiti però non potranno essere dissimulati, poiché incideranno pesantemente sugli attuali e soprattutto sui futuri assetti della scuola pubblica e del sistema universitario e della ricerca. Ancora, la scelta del decreto legge non consente la predisposizione a quel clima di dialogo e di condivisione …

“La manovra che abbatte”, di Laura Pennacchi

No, della manovra di finanza pubblica appena arrivata in aula alla Camera e su cui è pressocché certa l’immediata apposizione del voto di fiducia, non basta dire che è “mediocre” e “rassegnata”. È ora possibile guardare a ciò a cui siamo di fronte nel suo profilo complessivo e coglierne il “segno ispiratore”, il quale contiene molta asprezza e determinazione nel senso di un decisionismo autoritario con cascami compassionevoli, assai lontano da quell’”attegiamento pragmatico” propizievole per “significativi apporti delle opposizioni” che taluno (si veda M. Salvati, L’occasione del riformismo in Corriere della sera del 23 giugno) aveva voluto vedervi. Di fronte al monstrum – istituzionale e politico – che si profila appaiono stupefacenti le alte grida di elogi – per l’innovatività, la tempestività, la capacità d’anticipazione – che si sono levate, all’atto del varo della manovra, così stridenti con gli atti effettivi e i testi scritti da far sorgere il dubbio che fossero in un certo senso “a prescindere”, al di fuori cioè di una consapevolezza reale e di una lettura effettiva. Del resto, a rendere …