Giorno: 27 Luglio 2008

Un governo in emergenza

Non ci sono più dubbi: il governo è in stato confusionale. La vera emergenza che sta attanagliando il Paese è rappresentata dall’inadeguatezza di questo esecutivo che non ha ancora capito che la campagna elettorale è finita e che con gli slogan e i proclami non si governa un paese moderno, una democrazia occidentale, come è l’Italia. Nell’ultima settimana ne abbiamo viste e sentite veramente di tutti i colori. Ripercorriamo brevemente gli atti e le parole che stanno progressivamente discreditando il governo Berlusconi IV agli occhi della gente. L’ultimo disastro, in ordine cronologico, è lagato alla questione precarietà, il dramma più grande e ingiusto che colpisce le gioani generazioni. Ebbene, per il governo non è così, almeno a giudicare dalle mosse che sta mettendo in campo. La manovra appena approdata in Senato contiene infatti una misura che, una volta diventata legge, renderà “permanente” la loro condizione dei precari. Un emendamento del governo, approvato dalla Commissione Bilancio della Camera e recepito dal maxiemendamento, preclude in sostanza ai lavoratori precari la possibilità di ottenere dal magistrato la stabilizzazione …

«Vi racconto mia figlia Eluana e il nostro patto», Beppino Englaro*

Vi parlerò di Eluana. Questo ho fatto, con le mie limitate capacità, per oltre sedici anni infernali: vi ho voluto parlare di lei. Questo potrà servire a capire nel profondo cosa la Corte d’Appello di Milano ha reso possibile, il 9 Luglio 2008, con la sua pronuncia, se qualcuno vorrà farsene un’idea precisa e consapevole. È evidente che chi non abbia conosciuto Eluana possa non comprendere il suo desiderio e possa non comprendere la mia ferma volontà di procedere verso la liberazione da tutto quello che lei avvertiva come una violenza: la continua profanazione del suo corpo patita per mani altrui, in una condizione di totale inconsapevolezza, impossibilitata ad esprimersi, a compiere un qualunque movimento volontario, incapace di avvertire la presenza del mondo e di se stessa. Questo è il contrario del suo modo di vivere, del suo stile di vita, che emanava da tutto quanto faceva: dai modi di atteggiarsi, di fare, dal suo stesso essere. Questo è quanto ha esplicitato anche nelle due concretissime occasioni in cui si è parlato della eventualità che …

Il segretario: «Voti mafiosi? Facemmo bene a dire no»

Lui, Veltroni, ne ha parlato per un attimo alla riunione dell’area liberal, ma era visibilmente soddisfatto. Sì le inchieste sulla criminalità organizzata e quelle parole dei pentiti dicono che il suo no ai voti dei mafiosi ha colpito nel segno. Lo dice così: «La legalità è una grande questione e mi ha fatto piacere che i pentiti abbiano detto quelle cose, che erano preoccupati di non avere punti di riferimento nel Pd che rifiutava i loro voti. L’unica cosa che non mi si può chiedere è di fare il contrario per prendere voti…». E infatti ieri sono intervenuti in molti per segnalare la vittoria «morale» del Pd che emerge dai verbali d’interrogatorio nelle inchieste sulla ‘ndrangheta. «Ci sono parole della politica – dice Anna Finocchiaro – che la mafia capisce benissimo, quelle che rifiutano commistioni e scambi, in campagna elettorale Veltroni è stato esplicito e, mentre qualcuno definiva Mangano un eroe, il Partito Democratico sfidava la mafia dicendo: non ci votate perchè siamo i vostri nemici». «Le intercettazioni – aggiunge la capogruppo al Senato del …