Giorno: 16 Luglio 2008

Dichiarazione di voto dell’On. Gianclaudio Bressa, vice presidente del gruppo Pd, sul “decreto sicurezza”

Signor Presidente, siamo giunti al voto sul “decreto sicurezza”: un voto di fiducia. Dobbiamo riflettere sul fatto che questa settimana due saranno le fiducie: dopo il blitz fuori da ogni regola sul “lodo Alfano”, avremo due fiducie su provvedimenti delicati come la manovra economica triennale e il “pacchetto sicurezza”. Dobbiamo riflettere, perché questo non è più un esproprio del Parlamento, ma una bestemmia contro il Parlamento, umiliato e svuotato delle sue funzioni costituzionali. Con riferimento al merito del provvedimento, il decreto-legge in esame nasce per garantire maggiore sicurezza ai cittadini: per garantire maggiore sicurezza a Silvio Berlusconi, però, lo avete modificato strada facendo, prevedendo di bloccare centomila processi per impedirne uno. Peccato, però, che questa vostra invenzione abbia effetti collaterali grotteschi: a causa delle due nuove norme votate dal Senato, tre ragazzini che in gita scolastica cedono un grammo di droga a un loro coetaneo vanno processati subito, mentre per chi ha violentato una donna, per chi ha rapito un bambino o rapinato un appartamento, per chi ha truffato migliaia di risparmiatori il processo può …

“Incentivare il lavoro femminile. Anche per far ripartire i consumi”, di Alessia Mosca

Un policy maker dovrebbe decidere le strategie politiche in base a una serie di variabili e valutazioni, tra le quali non possono mancare la coerenza nella risoluzione dei problemi più urgenti del paese e la sostenibilità economica di tali iniziative rispetto alle risorse disponibili. L’Italia sta vivendo un periodo di grande difficoltà economica, legata al crescente rincaro dei prezzi, non bilanciato da un corrispettivo aumento dei salari, né da un aumento della produttività. Quest’ultima è determinata da una serie di fattori, tra cui la scarsa valorizzazione delle migliori competenze e una organizzazione del lavoro ancora rigida. Sia in termini di orari di lavoro, sia per le modalità di valutazione della progressione salariale e di carriera, focalizzate più sulla quantità che sulla qualità. L’Italia ha un livello di occupazione femminile del 46%, con una punta minima del 31% nelle regioni meridionali. Una situazione aggravata dalla recente fuoriuscita dal mercato di una larga fetta di lavoratrici potenziali, disilluse dopo vane ricerche di un lavoro. La media dell’Unione europea è del 57%, l’obiettivo fissato dal Strategia di Lisbona …