Giorno: 30 Agosto 2008

Verso la legge sul testamento biologico-Paola Binetti e Ignazio Marino a confronto

Etica e medicina. Religione e biologia. Vita e libertà. Il teatro Lorenese della Fortezza da Basso di Firenze, dove è in corso la Festa Democratica nazionale, ha ospitato un dibattito di alto livello sulla delicata questione del testamento biologico. A confrontarsi, con la moderazione del giornalista televisivo Rai Giuliano Giubilei, due senatori democratici, che meglio di tutti gli altri rappresentano le due anime del partito in materia di rapporto tra etica e medicina. Hanno discusso, davanti ad una platea molto attenta e partecipativa, Paola Binetti e Ignazio Marino, capogruppo del Partito Democratico in commissione Sanità a Palazzo Madama. Si sono confrontate due visioni – che sono state tra l’altro tradotte in due proposte di legge – differenti tra loro, che individuano nel principio di autodeterminazione del paziente la vera discriminante. Chiaro a tutti il punto di partenza: serve, al più presto, una legge che regoli la questione del testamento biologico. “I parlamentari – afferma Ignazio Marino – sono pagati per legiferare e per trovare delle soluzioni. Il caso Englaro (Eluana Englaro è la paziente ricoverata …

Una nuova semina per nuovi valori- Quale Italia? Confronto tra Rosy Bindi e Antonio Di Pietro

Giornata calda alla festa Democratica di Firenze. Rosy Bindi, deputata del PD e vice presidente della Camera, e Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, protagonisti del confronto “Quale Italia?” hanno dovuto fare i conti con le notizie dettate dalla cronaca della giornata politica, come le intercettazioni, tornate clamorosamente alla ribalta dopo la pausa estiva, a causa, o forse sarebbe più corretto dire, grazie alla pubblicazione del settimanale Panorama di alcune telefonate tra l’ex presidente del consiglio Romano Prodi e il suo collaboratore Alessandro Ovi. Per la Bindi “il nuovo caso delle intercettazioni telefoniche è “l’ennesimo tentativo di Berlusconi e del centrodestra di farci apparire uguali a loro e di usare le eventuali nostre difficoltà per fare le loro riforme” e “Prodi è stato molto chiaro e lo è stato anche Veltroni respingendo con forza questo tentativo, e affermando che le nostre telefonate possono essere tranquillamente pubblicate”. La Bindi si riferisce chiaramente al fatto che l’ex premier ha respinto la finta solidarietà di Berlusconi, il quale dietro la denuncia dell’abuso auspicava una legge per mettere …