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Ghizzoni: «il Ministro sull’Università ripensi tagli, il PD non difende lo status quo»

Roma, 11 dic. (Apcom) – Il Partito democratico si dice pronto a dialogare “sul futuro del sistema universitario” e, con la capogruppo in commissione Cultura alla Camera Manuela Ghizzoni, chiede al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini di ripensare ai tagli per università e ricerca.

“Il Pd non difende lo status quo ed è disponibile a dialogare sul futuro del sistema universitario nazionale, ma il ministro Gelmini passi dalle parole ai fatti ed ascolti le proposte dell’opposizione in Parlamento – spiega Ghizzoni – Ancora ieri l’esecutivo e la maggioranza hanno dimostrato una chiusura pregiudiziale nei confronti di tutte le nostre proposte di modifica del decreto università. Pertanto alle dichiarazioni di apertura di oggi rispondiamo chiedendo al ministro di mettere da parte gli annunci e di avviare un serio dibattito nelle sedi parlamentari”.

“E si faccia anche – prosegue l’esponente del Pd – una vera e propria operazione verità, lasciando da parte le ricostruzioni non veritiere di quanto finora messo in campo dall’esecutivo. Mi riferisco in particolare alle dichiarazioni di oggi su una nostra presunta ‘paura della valutazione’ quando il ministro Gelmini è l’unica responsabile del mancato avvio dell’attività dell’Anvur.
L’Anvur – precisa – è l’unico ente terzo che per indipendenza dal potere politico e professionalità è titolato a svolgere l’importante azione di valutazione, in sintonia con quanto accade negli altri paesi europei. E’ chiaro che anche noi condividiamo l’apprezzamento del lavoro svolto dal Cnsu e dal Civr, però – sottolinea – non si può scordare che la decisione di bloccare l’Anvur ha fatto uscire l’Italia dal sistema europeo di valutazione”.

“Insomma – conclude Ghizzoni – non è certamente il Pd ad essere ostile al dialogo. Al ministro chiediamo maggiore disponibilità a valutare le proposte dell’opposizione e una netta inversione sui tagli indiscriminati all’università e alla ricerca, che sono settori già fortemente sottofinanziati”.

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