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Flick: “È ora che la politica decida sulle unioni gay”

“La politica deve tornare a decidere, a stabilire principi, senza limitarsi ‘ad accertare l’esistente’. Un riequilibrio e’ necessario, intendo un riequilibrio delle funzioni, piu’ e prima che dei diritti: la politica scelga i nuovi beni da proteggere; la giurisdizione dara’ tutela concreta a quei diritti”. Giovanni Maria Flick sollecita il Parlamento a legiferare sui “nuovi diritti fondamentali”, su quei diritti dagli “incerti confini” come le unioni dei gay, il testamento biologico e il trattamento dei malati termini o in coma: “Eludere queste domande- ammonisce il presidente della Consulta, al convegno sulla Costituzione promosso dalla Luiss- significa delegare le risposte, caso per caso, agli organi giurisdizionali, talvolta privi di precisi referenti normativi, com’e’ avvenuto- sottolinea Flick parlando davanti al capo dello Stato- nel drammatico caso di Eluana Englaro”. Un caso “avvertito a livello istituzionale e non solo etico”, come dimostra il fatto- ricorda- che la Corte costituzionale e’ stata chiamata a sbrogliare un conflitto di interessi tra magistratura e Parlamento.

Ecco, si eviti “il rischio- dice Flick- di uno squilibrato rapporto tra legislazione e giurisprudenza, una sorta di paralisi del legislatore contrapposta a un attivismo creativo dei giudici”.

punto, insiste Flick, e’ che “senza scelte chiare, ancorche’ opinabili, dei legislatori si rincorrono risposte contrastanti. In assenza di una decisione politica legittima e assunta con la massima maggioranza possibile, come si puo’ stabilire per via giurisprudenziale- chiede il presidente della Consulta- senza una sicura traccia scritta l’inizio e la fine della vita, la struttura e i limiti di un testamento biologico, l’estensione del diritto all’identita’ sessuale fino alla vita di relazione e alla genitorialita’?”.

Intendiamoci, e’ vero che oggi esiste “una sorta di ‘frenesia’ di aggiornamento dei diritti fondamentali”, quasi “un’euforia, un’enfasi” che si e’ tentati di liquidare come “sfogo della modernita’, che applica alla Costituzione- osserva Flick- la smania (o la nevrosi) del lifting e della fitness”, e tuttavia in “questa domanda un po’ disordinata- avverte- troviamo anche diritti davvero ‘presi sul serio’, la cui definizione “e’ peraltro controversa” e richiede dunque l’intervento del legislatore.

DIRE, 12 gennaio 2009