Giorno: 12 Febbraio 2014

"Ma i ricercatori non sono postelegrafonici. Una ASN da ripensare in modo radicale", di Francesco Coniglione

Gli effetti del nuovo sistema di abilitazione nazionale (ASN) si stanno vedendo sempre più, via via che escono i risultati delle varie commissioni: oltre alle denunzie e ai cahiers de doléances quotidianamente presentati su tutti gli organi di stampa e su Roars, v’è chi vorrebbe anche accreditare l’idea che i nomi dei vincitori erano già scritti nelle stelle e che quindi in effetti l’ASN è il solito trucco per far passare i predestinati. V’è molto di vero e anche molto di falso in quest’ultima tesi, a seconda del lato da cui la si considera. Per un aspetto, diciamolo chiaramente e senza false ipocrisie, in un sistema normale che premia il merito scientifico, il fatto che si sappia in anticipo chi vincerà un certo concorso deve essere ritenuto la condizione normale e non può essere considerato affatto una patologia. Per un altro aspetto, invece, il fatto che si possa prevedere che un illustre sconosciuto possa risultare idoneo, rivela che effettivamente c’è qualcosa di marcio in Danimarca. Ma queste sono in effetti le due facce di una …

"Il 25% delle famiglie soffre il disagio sociale", di Marco Tedeschi

Famiglie italiane sempre più povere e sfiduciate. È questo il ritratto che emerge dall’indagine condotta dall’Istat, dal titolo «Noi, Italia, 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo». Secondo l’Istat, nel nostro Paese si può ormai parla di allarme povertà, soprattutto al Sud. Nel 2012 le famiglie in condizioni di povertà relativa sono il 12,7 per cento, pari a oltre 9,5 milioni di individui (15,8 per cento della popolazione). Il Mezzogiorno presenta una situazione particolarmente critica, con in media oltre un quarto di famiglie povere, mentre per il Centro e il Nord, l`incidenza è viceversa molto più contenuta (rispettivamente 7,1% e 6,2%). REDDITO In Italia, nel 2011, più della metà dei nuclei familiari (circa il 58%) ha vissuto con meno di 2.500 euro al mese. Le diseguaglianze del reddito più evidenti si registrano in Campania, mentre la Sicilia primeggia nella poco invidiabile classifica del reddito medio annuo più basso (oltre il 28 per cento in meno del dato medio italiano). Nell’isola il 50 per cento delle famiglie si colloca al di sotto di 17.804 …

"Napolitano: «Grazie a l'Unità testimone e protagonista della nostra storia»"

Caro Direttore, In occasione del numero speciale con cui l’Unità festeggia il Novantesimo Anniversario della sua fondazione, intendo unire la mia voce a quella di quanti oggi ricordano la lunga storia del quotidiano da lei diretto. Sono lieto di rendergli omaggio per il contributo offerto alla causa delle istituzioni democratiche, al di là del personale ricordo delle mie collaborazioni, a partire da anni lontani, al dibattito politico sulle pagine de l’Unità. In questi novant’anni, l’Unità è stata testimone, e spesso anche protagonista, delle vicende che hanno segnato la storia del nostro paese. Fondata da Antonio Gramsci nel pieno della lotta contro l’instaurarsi del regime fascista, essa ha traversato in clandestinità i duri anni della dittatura, rinascendo a nuova vita durante la Resistenza e la guerra di liberazione. Dal 1945 è stata uno strumento importante – malgrado vincoli politici, limiti culturali e fuorvianti schemi ideologici – dell’educazione alla rinnovata democrazia di vaste masse popolari, che ha via via, nei decenni repubblicani, accompagnato in un cammino positivo, seppur segnato da un’aspra dialettica politica e sociale, verso importanti …

"L'Unità: c'era una volta il giornale del partito", di Filippo Ceccarelli

Il 12 febbraio del 1924 Gramsci fondava il quotidiano. Dalla guerra alla caduta del Muro alla crisi, il mondo raccontato da sinistra VISTA, rivista, ricordata e analizzata dalle prime pagine di un quotidiano la storia procede necessariamente a sbalzi sacrificando l’umile quotidianità che pure anticipa e rincorre i grandi eventi illustrati con magnifiche foto e altissimi titoli. L’Unità compie dunque novant’anni. “Puro e semplice” impose il titolo della testata Antonio Gramsci. Tale è rimasto, con più di 30mila numeri alle spalle, una piccola grande vicenda, la necessità, la cospirazione, la persecuzione, il tempo del ciclostile, la rinascita, il distinto perfezionismo di Togliatti che voleva il giornale “degli operai e dei contadini” ispirato nelle sue forme ai grandi giornali borghesi, la stagione di massa delle feste e della diffusione domenicale, il gran vivaio dei giornalisti che si consideravano “la Marina del Pci”, l’arma più elegante, quasi snob; poi la crisi del partito, la strenua resistenza e il patatrac del suo “organo”, come pure a lungo si diceva senza ridere, quindi le traversie, le peripezie e la …

"Lo strampalato complotto di Belpietro & Travaglio", di Claudio Sardo

È stato un giorno di eccitazione ieri per i professionisti del complotto, per coloro che prosperano spacciando come trame occulte ciò che qualunque cittadino può vedere ad occhio nudo. Leggere le invettive congiunte di Maurizio Belpietro e di Marco Travaglio contro Giorgio Napolitano, nel loro mix di tragicità e di comicità involontaria, è istruttivo per comprendere il degrado del nostro dibattito pubblico. Che si è infiammato dopo la «rivelazione» di Alan Friedman sul colloquio riservato del Capo dello Stato con Mario Monti nel giugno del 2011, nonostante questa fosse la non-notizia più clamorosa dell’anno: ogni giornale allora scriveva del professor Monti come del candidato più accreditato alla successione di Berlusconi, nel caso, assai probabile, di un collasso del governo di centrodestra. E la consultazione di Napolitano era banalmente un dovere: sarebbe stato criticabile se non l’avesse fatta. Anzi, diamo un consiglio ai complottisti all’amatriciana: è probabile che Napolitano abbia avuto contatti con Monti anche nell’autunno del 2010, quando si consumò la rottura tra Berlusconi e Fini, e il governo del Cavaliere fu sul punto di …