Giorno: 22 Febbraio 2014

"Una sfida da vincere", di Pietro Spataro

Ha fatto in fretta, ma non quanto avrebbe voluto. Ci ha messo quattro giorni per scegliere la squadra di governo e per risolvere le equazioni a più incognite sul programma. Per gli amanti dei numeri: un giorno in più di Enrico Letta. Matteo Renzi ha dovuto toccare con mano in questi primi passaggi la distanza tra le aspettative personali e i tempi della mediazione a cui ti può costringere un governo con una maggioranza troppo «larga». Persino le quasi tre ore di colloquio con Giorgio Napolitano prima di dare il via libera alla lista dei ministri sono la prova che la strada non sarà sempre spianata. Eppure, superata la prova nella quale di solito si scatenano gli appetiti più famelici, bisogna dire che la squadra di Renzi, nonostante alcune fragilità, segna una discontinuità rispetto al governo Letta. Soprattutto nel campo economico che resta il più caldo per il nostro Paese: Pier Carlo Padoan all’Economia e Giuliano Poletti al Lavoro sono due figure di primo piano che fanno prevedere una diversa attenzione al fronte sociale della …

"Chi ha paura del diario di Anna Frank?", di Sonia Renzini

«Spero di poterti confidare tutto, come non ho mai fatto con nessuno, e spero che mi sarai di grande sostegno », scrive Anna Frank nel suo diario. Sono le parole di una ragazzina ebrea di 13 anni appena compiuti, affidati a un quadernetto a quadretti bianchi e rossi avuto in regalo per il suo compleanno. Piccoli ritratti di una quotidianità diventata suo malgrado il simbolo stesso della Shoah e a distanza di anni continuano a essere la testimonianza inconfutabile della nostra memoria che qualcuno si ostina a volere cancellare. In Giappone sono state danneggiate almeno 265 copie del «Diario» di Anna Frank custodite in una trentina di biblioteche pubbliche di Tokyo, insieme ad altri libri sull’Olocausto. Strappate dieci, venti pagine per volume, resi di fatto inutilizzabili, praticamente da buttare. La denuncia è arrivata dal Consiglio delle biblioteche pubbliche della capitale giapponese. «Non sappiamo cosa sia successo e chi abbia fatto tutto questo », dice il presidente del Consiglio Satomi Murata. Scuote la testa Toshihiro Obayashi, vicedirettore della biblioteca centrale della zona di Suginami, dove 119 …

"Il dilemma della leggerezza", di Mario Calabresi

Matteo Renzi voleva che il messaggio fosse chiaro: il suo è il governo più giovane (47,8 anni l’età media dei ministri, 6 anni meno della squadra di Letta, per non parlare del gruppo di Monti più vecchio addirittura di 15), con più donne e tra i più snelli della storia della Repubblica. La scommessa è sulla freschezza, sulla novità e sull’energia, mentre i dubbi non possono che essere sull’esperienza e sulla capacità di incidere sulla peggiore crisi economica che l’Italia abbia conosciuto dal dopoguerra a oggi. Nella lista letta ieri al Quirinale non ci sono colpi di scena, non ci sono quei nomi che fanno rumore che lo stesso Renzi sperava di avere con sé, troppi i no pesanti che ha dovuto ingoiare in questa settimana, figli di un governo nato all’improvviso e non dalle elezioni. Condizioni che devono aver spaventato i compagni di strada del sindaco di Firenze, proprio quelli che erano considerati le colonne del renzismo. Il nuovo premier allora ha scommesso sui volti nuovi, sulla statistica e sulla coesione della squadra. Così …

"A misura di premier", di Ezio Mauro

È un governo Renzi, e poco altro. Molte novità, poche personalità. Molte donne, finalmente, molti giovani. Una qualità politica non troppo diversa da quella del governo Letta, come conferma l’alternanza tra Padoan e Saccomanni. Una piattaforma ministeriale che dopo le avventure carismatiche e tecniche sembra dar vita ad un esecutivo leaderistico. Finita la stagione dei governi del Presidente nasce così un governo del Premier. Il vero sforzo del Presidente del Consiglio è stato quello di non avere un vice, per formare un governo Renzi e non Renzi-Alfano. Questo risultato riduce l’anomalia di un capo della sinistra che guida un ministero con la destra, mentre l’alleanza di necessità proiettandosi sui quattro anni di legislatura diventa quasi una scelta, dunque una contraddizione per il Pd. Ma Renzi sembra puntare tutte le carte su se stesso, sulla sua energia politica, come se affidasse alla promessa di cambiamento il compito di sciogliere i nodi che la politica non sa sciogliere, compresa la scorciatoia scelta per arrivare a palazzo Chigi. Con Padoan e con il pieno appoggio manifestato da Napolitano …

"Quote rosa, poltrone vere", di Alessandra Longo

Otto donne nel governo Renzi. E anche qui i maligni dicono: «Renzi l’ha fatto apposta, ne ha messa una in più di Letta…». Otto donne in ministeri pesanti, pesantissimi, come quello degli Esteri che, sfilato alla pluriqualificata Bonino, va a Federica Mogherini, 41 anni, esperta della materia per il Pd, di casa al Consiglio Atlantico, un dichiarato istinto alla mobilità per carattere: «Amo viaggiare sempre e dovunque ». Mogherini ha seguito «con il cuore e con il pensiero» il dramma di Kiev e non sarà certo la responsabilità della Farnesina a toglierle la dimensione umana. Su Twitter: «Sono soprattutto mamma, moglie e amica». Ieri sera, anche un pensiero per Emma esodata: «Ha fatto un eccellente lavoro, la ringrazio ». Si gira pagina. Ignazio La Russa, poco elegantemente, commenta: «La montagna ha partorito una Mogherini». Otto donne da esibire per dimostrare che, per esempio, la Difesa può andare, per la prima volta in Italia, ad una signora come Roberta Pinotti, 53 anni, caposcout in gioventù, accreditata da sempre come esperta di mondo militare, Legion d’Onore dell’Ambasciata …

"L’identità ucraina e gli errori dell’Occidente", d Paolo Soldini

Forse per aiutare davvero gli Ucraini la prima cosa da fare sarebbe quella di ragionare senza schemi e senza preconcetti. Nessuno nega le responsabilità che il regime di Viktor Yanukovich si è preso reprimendo nel sangue una protesta che, all’inizio, era davvero pacifica e prevalentemente animata da pretese ragionevoli. Nessuno ignora le colpe della Russia di Vladimir Putin, né la pericolosità delle sue mene per risuscitare a spese dell’«estero vicino» il sistema di relazioni che fu proprio dell’ex impero sovietico. Nessuno, però, dovrebbe contentarsi di denunciare le «contraddizioni», l’«inerzia» e (fino al massacro) il «disinteresse» dell’Europa e di tutto l’Occidente, come molti fanno in questi giorni, senza approfondire sostanza e ragioni di quell’atteggiamento colpevole. Non è vero che l’Unione europea sia stata «assente» nella crisi ucraina. L’Unione c’è stata, ma ha sbagliato. E lo stesso vale per gli Stati Uniti. Prendiamo due momenti della storia di questo «errore». Uno è molto recente: alla fine del novembre scorso il vertice europeo di Vilnius avrebbe dovuto sancire l’associazione dell’Ucraina all’Unione. La scadenza saltò perché Yanukovich rifiutò di …

Poletti il cooperatore: “Per me il lavoro è collaborazione”, di Roberto Giovannini

“Situazione grave, ma va ricostruita la speranza” Ministro Giuliano Poletti, lei ha già dichiarato che la proposta di diventare ministro del Lavoro le è arrivata del tutto inaspettata. Quando l’ha saputo? «Con Renzi ci siamo visti ieri sera (giovedì, ndr). Abbiamo chiacchierato un po’, mi ha chiesto se ero disponibile ad accettare questo incarico… e poi oggi non mi è rimasto che attendere le notizie». Avete anche discusso delle cose da fare? Delle idee del premier o delle sue? «In questo momento, prima del giuramento al Quirinale, non posso rispondere a questa domanda. Posso dire solo che le mie idee in tema di lavoro e occupazione sono note. Da sempre opero nella direzione del protagonismo sociale, della partecipazione attiva dei cittadini, del senso di una responsabilità comune. In generale, il mio approccio è quello del lavoro collegiale. Anche per questo, prima di parlare, ho l’obbligo di fare una chiacchierata con il presidente del Consiglio e con i miei colleghi ministri». Poi chissà, forse non c’era neanche tempo per approfondire, a cena con Renzi. «Non era …