Giorno: 19 Marzo 2012

“La bomba a orologeria dell’autismo ignorato”, di Mario Pirani

Quasi in concomitanza con la nostra ultima rubrica sulle vicende di 400.000 bambini con salute mentale a rischio (Repubblica, 12/3), leggo su Le Monde (9/3) due pagine dedicate alle più aspre ma similari discussioni che si svolgono in Francia, un paese che non ha ancora realizzato l´integrazione scolastica per la presa in carico dei minori affetti da Ted (turbe invadenti dello sviluppo), in modo particolare l´autismo. Quanto all´Italia i messaggi ricevuti forniscono un riscontro sensibile da parte di varie regioni. Segnala, ad esempio, il presidente della Onlus Autismo Toscana, Marino Lupi, (www.autismotoscana.it), composta di familiari di bambini-ragazzi autistici, come questi ad un certo punto letteralmente “scompaiono”, in quanto non più seguiti nella vita adulta. «Pensi – mi scrive Lupi – che da un´ indagine regionale che la nostra Onlus è riuscita a fare nel 2006, le persone con autismo sopra i 18 anni risultavano in tutta la Toscana appena 75 mentre in nessuna Usl si segnalavano casi di autismo superiori ai 44 anni di età. Malgrado la cecità statistica la domanda è sempre la stessa: …

“La bomba a orologeria dell’autismo ignorato”, di Mario Pirani

Quasi in concomitanza con la nostra ultima rubrica sulle vicende di 400.000 bambini con salute mentale a rischio (Repubblica, 12/3), leggo su Le Monde (9/3) due pagine dedicate alle più aspre ma similari discussioni che si svolgono in Francia, un paese che non ha ancora realizzato l´integrazione scolastica per la presa in carico dei minori affetti da Ted (turbe invadenti dello sviluppo), in modo particolare l´autismo. Quanto all´Italia i messaggi ricevuti forniscono un riscontro sensibile da parte di varie regioni. Segnala, ad esempio, il presidente della Onlus Autismo Toscana, Marino Lupi, (www.autismotoscana.it), composta di familiari di bambini-ragazzi autistici, come questi ad un certo punto letteralmente “scompaiono”, in quanto non più seguiti nella vita adulta. «Pensi – mi scrive Lupi – che da un´ indagine regionale che la nostra Onlus è riuscita a fare nel 2006, le persone con autismo sopra i 18 anni risultavano in tutta la Toscana appena 75 mentre in nessuna Usl si segnalavano casi di autismo superiori ai 44 anni di età. Malgrado la cecità statistica la domanda è sempre la stessa: …

"La bomba a orologeria dell’autismo ignorato", di Mario Pirani

Quasi in concomitanza con la nostra ultima rubrica sulle vicende di 400.000 bambini con salute mentale a rischio (Repubblica, 12/3), leggo su Le Monde (9/3) due pagine dedicate alle più aspre ma similari discussioni che si svolgono in Francia, un paese che non ha ancora realizzato l´integrazione scolastica per la presa in carico dei minori affetti da Ted (turbe invadenti dello sviluppo), in modo particolare l´autismo. Quanto all´Italia i messaggi ricevuti forniscono un riscontro sensibile da parte di varie regioni. Segnala, ad esempio, il presidente della Onlus Autismo Toscana, Marino Lupi, (www.autismotoscana.it), composta di familiari di bambini-ragazzi autistici, come questi ad un certo punto letteralmente “scompaiono”, in quanto non più seguiti nella vita adulta. «Pensi – mi scrive Lupi – che da un´ indagine regionale che la nostra Onlus è riuscita a fare nel 2006, le persone con autismo sopra i 18 anni risultavano in tutta la Toscana appena 75 mentre in nessuna Usl si segnalavano casi di autismo superiori ai 44 anni di età. Malgrado la cecità statistica la domanda è sempre la stessa: …

"Cresce il non voto. L’elettore è «in apnea» tra sfiducia e crisi", di Carlo Buttaroni

Aumenta l’area dell’astensione. E ovviamente i più colpiti sono Pd e Pdl, i partiti maggiori. Si sta perdendo il nesso tra la politica e la rappresentazione degli interessi sociali: un fenomeno iniziato da tempo che però si accentua La curva della partecipazione continua a puntare verso il basso e l’area del consenso ai partiti si riduce sempre più. È questa, anche a marzo, la sintesi dei risultati dell’indagine realizzata da Tecnè. Un’emorragia di consensi che riguarda innanzitutto Pd e Pdl e che si riversa, prevalentemente, verso l’area dell’astensione. Prendendo come riferimento le politiche del 2008, a fronte del 28,8% di elettori in uscita dai due principali partiti, nessuna formazione evidenzia flussi in entrata particolarmente significativi. Le performance migliori, in termini di consensi, sono quelle dei partiti che non erano presenti alle scorse elezioni politiche. Anche per queste forze, però, il saldo inevitabilmente positivo, non è tale da far presagire un sicuro successo. Una situazione che rende azzardata qualsiasi ipotesi che riguarda gli esiti futuri di un possibile confronto elettorale. Una parte di indecisi e di …

“Cresce il non voto. L’elettore è «in apnea» tra sfiducia e crisi”, di Carlo Buttaroni

Aumenta l’area dell’astensione. E ovviamente i più colpiti sono Pd e Pdl, i partiti maggiori. Si sta perdendo il nesso tra la politica e la rappresentazione degli interessi sociali: un fenomeno iniziato da tempo che però si accentua La curva della partecipazione continua a puntare verso il basso e l’area del consenso ai partiti si riduce sempre più. È questa, anche a marzo, la sintesi dei risultati dell’indagine realizzata da Tecnè. Un’emorragia di consensi che riguarda innanzitutto Pd e Pdl e che si riversa, prevalentemente, verso l’area dell’astensione. Prendendo come riferimento le politiche del 2008, a fronte del 28,8% di elettori in uscita dai due principali partiti, nessuna formazione evidenzia flussi in entrata particolarmente significativi. Le performance migliori, in termini di consensi, sono quelle dei partiti che non erano presenti alle scorse elezioni politiche. Anche per queste forze, però, il saldo inevitabilmente positivo, non è tale da far presagire un sicuro successo. Una situazione che rende azzardata qualsiasi ipotesi che riguarda gli esiti futuri di un possibile confronto elettorale. Una parte di indecisi e di …

“Cresce il non voto. L’elettore è «in apnea» tra sfiducia e crisi”, di Carlo Buttaroni

Aumenta l’area dell’astensione. E ovviamente i più colpiti sono Pd e Pdl, i partiti maggiori. Si sta perdendo il nesso tra la politica e la rappresentazione degli interessi sociali: un fenomeno iniziato da tempo che però si accentua La curva della partecipazione continua a puntare verso il basso e l’area del consenso ai partiti si riduce sempre più. È questa, anche a marzo, la sintesi dei risultati dell’indagine realizzata da Tecnè. Un’emorragia di consensi che riguarda innanzitutto Pd e Pdl e che si riversa, prevalentemente, verso l’area dell’astensione. Prendendo come riferimento le politiche del 2008, a fronte del 28,8% di elettori in uscita dai due principali partiti, nessuna formazione evidenzia flussi in entrata particolarmente significativi. Le performance migliori, in termini di consensi, sono quelle dei partiti che non erano presenti alle scorse elezioni politiche. Anche per queste forze, però, il saldo inevitabilmente positivo, non è tale da far presagire un sicuro successo. Una situazione che rende azzardata qualsiasi ipotesi che riguarda gli esiti futuri di un possibile confronto elettorale. Una parte di indecisi e di …

“Un presidente senza partiti”, di Ilvo Diamanti

SULLA scena politica italiana del nostro tempo si confrontano partiti senza leader (autorevoli) e un leader senza partiti. Quest´immagine è emersa nei primi quattro mesi del governo guidato da Mario Monti. Ha fiducia nel governo il 62 per cento, il dato più alto dopo la fase di avvio a novembre. Una lista del Professore convincerebbe un terzo dei cittadini ancora incerti. E appare largamente confermata – e precisata – dal sondaggio dell´Atlante Politico di Demos, realizzato nei giorni scorsi. 1. La fiducia nel governo Monti, anzitutto. Espressa (con un voto pari o superiore al 6) da quasi il 62% del campione della popolazione. Il dato più alto dopo la fase di avvio, in novembre. Insieme all´auspicio, condiviso da circa 7 italiani su 10, che la sua attenzione non si limiti ai temi strettamente economici ma si allarghi a tutte le questioni importanti del Paese. Riforma elettorale, giustizia e sistema radiotelevisivo compresi. Il 27% degli intervistati, inoltre, vorrebbe che Monti, dopo le prossime elezioni, succedesse a se stesso. Indipendentemente dal risultato. 2. Ancora più elevato è …