Giorno: 6 Marzo 2012

Scuola, Ghizzoni e Puglisi (PD): stop a tagli, approvato emendamento PD

Dichiarazione di Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd VII Commissione Camer a e Francesca Puglisi Responsabile Scuola segreteria Pd. Importante vittoria del Partito Democratico a favore della scuola: è infatti stato approvato oggi alla Camera (Commissioni Affari Costituzionali e Attività Produttive) l’emendamento PD al decreto semplificazioni che definisce l’organico dell’autonomia che permetterà in particolare di bloccare il trascinamento dei tagli nella scuola primaria e alle superiori. Vengono inoltre aggiunti ulteriori 10.000 posti per attività di recupero, di integrazione e sostegno agli alunni con bisogni educativi speciali anche per estendere il tempo scuola, con particolare riguardo alla scuola primaria e alle medie. Si tratta di una importante inversione di tendenza che dovrà essere confermata dalla Commissione Bilancio e che restituisce ossigeno e fiducia alle scuole.

"I laureati italiani? Sempre più disoccupati. Passa dal 16% al 19% la disoccupazione dei laureati triennali", di Corinna De Cesare

Un’altra brutta notizia per i ragazzi italiani. Oltre al tasso di disoccupazione giovanile superiore al 31% secondo i dati Istat di gennaio, ora arriva anche l’aumento della disoccupazione tra i laureati. È quanto stabilisce il XIV Rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei «neodottori», circa 400mila ragazzi coinvolti. Secondo il consorzio interuniversitario la disoccupazione dei laureati triennali è passata dal 16% del 2009 al 19% del 2010. Dato che lievita anche per i laureati specialistici, passato dal 18 al 20 per cento. Non vengono risparmiati neanche gli specialistici «a ciclo unico» come i laureati in medicina, architettura, veterinaria, giurisprudenza: anche per loro la disoccupazione è passata dal 16,5 al 19%. I RISULTATI – «Si tratta di un fenomeno piuttosto preoccupante – spiega Andrea Cammelli, direttore di Almalaurea – ma del resto basta dare un’occhiata agli investimenti fatti in questo periodo dal nostro Paese in questo settore. Francia, Germania, tutti i Paesi Europei hanno investito di più nelle professioni qualificate per uscire dalla crisi, l’Italia è l’unica in controtendenza. Abbiamo una percentuale di laureati modesta rispetto alla …

“I laureati italiani? Sempre più disoccupati. Passa dal 16% al 19% la disoccupazione dei laureati triennali”, di Corinna De Cesare

Un’altra brutta notizia per i ragazzi italiani. Oltre al tasso di disoccupazione giovanile superiore al 31% secondo i dati Istat di gennaio, ora arriva anche l’aumento della disoccupazione tra i laureati. È quanto stabilisce il XIV Rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei «neodottori», circa 400mila ragazzi coinvolti. Secondo il consorzio interuniversitario la disoccupazione dei laureati triennali è passata dal 16% del 2009 al 19% del 2010. Dato che lievita anche per i laureati specialistici, passato dal 18 al 20 per cento. Non vengono risparmiati neanche gli specialistici «a ciclo unico» come i laureati in medicina, architettura, veterinaria, giurisprudenza: anche per loro la disoccupazione è passata dal 16,5 al 19%. I RISULTATI – «Si tratta di un fenomeno piuttosto preoccupante – spiega Andrea Cammelli, direttore di Almalaurea – ma del resto basta dare un’occhiata agli investimenti fatti in questo periodo dal nostro Paese in questo settore. Francia, Germania, tutti i Paesi Europei hanno investito di più nelle professioni qualificate per uscire dalla crisi, l’Italia è l’unica in controtendenza. Abbiamo una percentuale di laureati modesta rispetto alla …

Una squadra arcobaleno nel Nord-est "Con il calcio sfidiamo i pregiudizi", di Jenner Meletti

Idris El Omari, marocchino di 22 anni, ha chiesto la maglia numero 5, «quella di Zidane al Real Madrid». Marcelo Pincini, argentino di 25 anni, ha scelto la numero 16, «come Aguero, il mito del Manchester City». Ibrahim M., un sudanese di 32 anni scappato dalla guerra di Libia, punta ancora più in alto. «Il mio idolo è Messi, ma non sono un originale. Quasi tutti i miei compagni vorrebbero essere come lui». Quattro fari illuminano il campo di allenamento, alla periferia di Feltre. «Passa a destra poi punta alla porta. Vai, vai, vai». Dialetto veneto, italiano, inglese e altre lingue arrivate da mezzo mondo si mescolano nel campo da calcio sotto il monte Grappa. Se si esponessero le bandiere di tutti i giocatori, sarebbero necessari undici pennoni. Quattordici dei ventotto calciatori tesserati alla Porcenese Calcio, torneo Csi, sono infatti nati in terre lontane, dall´Argentina alla Macedonia, dall´India al Gambia, dalla Polonia all´Albania. «In un mondo normale – dice il presidente della squadra, Marco Zanella, 25 anni – il fatto di avere mezza squadra di …

Una squadra arcobaleno nel Nord-est “Con il calcio sfidiamo i pregiudizi”, di Jenner Meletti

Idris El Omari, marocchino di 22 anni, ha chiesto la maglia numero 5, «quella di Zidane al Real Madrid». Marcelo Pincini, argentino di 25 anni, ha scelto la numero 16, «come Aguero, il mito del Manchester City». Ibrahim M., un sudanese di 32 anni scappato dalla guerra di Libia, punta ancora più in alto. «Il mio idolo è Messi, ma non sono un originale. Quasi tutti i miei compagni vorrebbero essere come lui». Quattro fari illuminano il campo di allenamento, alla periferia di Feltre. «Passa a destra poi punta alla porta. Vai, vai, vai». Dialetto veneto, italiano, inglese e altre lingue arrivate da mezzo mondo si mescolano nel campo da calcio sotto il monte Grappa. Se si esponessero le bandiere di tutti i giocatori, sarebbero necessari undici pennoni. Quattordici dei ventotto calciatori tesserati alla Porcenese Calcio, torneo Csi, sono infatti nati in terre lontane, dall´Argentina alla Macedonia, dall´India al Gambia, dalla Polonia all´Albania. «In un mondo normale – dice il presidente della squadra, Marco Zanella, 25 anni – il fatto di avere mezza squadra di …

“Una nuova generazione”, di Alfredo Reichlin

Come è naturale che sia, le primarie riservano sorprese. Ma sbaglia sia chi non le accetta e sia chi le usa per mettere in crisi il Partito democratico. Cos’è il Pd? Io penso che sia ancora un partito in formazione che si sforza (o dovrebbe sforzarsi) di collocarsi su un terreno nuovo e più avanzato rispetto a vecchi giochi. Che cosa voglio dire? Voglio dire che a parte il fatto che delle 122 elezioni svoltesi dal 2008 al 2011 novantasei sono state vinte dal candidato ufficiale del Pd a me sembra che i Pisapia, i Doria e gli Zedda (non conosco il palermitano Fabrizio Ferrandelli) siano la conferma del tipo di classe dirigente nuova che questo partito deve avere. Il fatto vero è che stanno scomparendo i vecchi nomi e i vecchi schieramenti. Sbaglierò, ma questo è il punto su cui riflettere. Come può procedere la costruzione del Pd senza l’avvento di una nuova classe dirigente? La quale oggi non può che partire dalla consapevolezza che nel mondo reale stanno avvenendo cose che toccano come …