Giorno: 30 Marzo 2012

“Anche l´Italia responsabile della morte dei migranti”, di Giampaolo Cadalanu

Naufragio durante la guerra in Libia, il Consiglio d´Europa accusa Guardia costiera e Nato. “Le richieste di soccorso furono ignorate da pescherecci e da navi militari”. Se i comandanti avessero seguito la legge del mare, se l´Italia avesse fatto il suo dovere, se la Nato non avesse ignorato gli appelli, i 63 migranti morti sulla barca alla deriva nel Mediterraneo nella primavera scorsa si sarebbero salvati. È una prima condanna, sia pure solo politica, il primo risultato dell´indagine aperta dal Consiglio d´Europa e curata dalla parlamentare olandese Tineke Strik. «Queste persone non dovevano morire», dice il documento intitolato Vite perse nel Mediterraneo: chi è responsabile. E la Tineke punta il dito prima di tutto sul nostro Paese, perché è stata la Guardia Costiera italiana a ricevere la prima richiesta d´aiuto, inoltrata il 27 marzo 2011 dal sacerdote eritreo Mussie Zerai, a sua volta contattato dai migranti disperati nel gommone alla deriva. Va aggiunto che a Bruxelles in quei giorni alla guida del comitato militare della Nato era l´ammiraglio Giampaolo Di Paola, oggi ministro della Difesa …

“Anche l´Italia responsabile della morte dei migranti”, di Giampaolo Cadalanu

Naufragio durante la guerra in Libia, il Consiglio d´Europa accusa Guardia costiera e Nato. “Le richieste di soccorso furono ignorate da pescherecci e da navi militari”. Se i comandanti avessero seguito la legge del mare, se l´Italia avesse fatto il suo dovere, se la Nato non avesse ignorato gli appelli, i 63 migranti morti sulla barca alla deriva nel Mediterraneo nella primavera scorsa si sarebbero salvati. È una prima condanna, sia pure solo politica, il primo risultato dell´indagine aperta dal Consiglio d´Europa e curata dalla parlamentare olandese Tineke Strik. «Queste persone non dovevano morire», dice il documento intitolato Vite perse nel Mediterraneo: chi è responsabile. E la Tineke punta il dito prima di tutto sul nostro Paese, perché è stata la Guardia Costiera italiana a ricevere la prima richiesta d´aiuto, inoltrata il 27 marzo 2011 dal sacerdote eritreo Mussie Zerai, a sua volta contattato dai migranti disperati nel gommone alla deriva. Va aggiunto che a Bruxelles in quei giorni alla guida del comitato militare della Nato era l´ammiraglio Giampaolo Di Paola, oggi ministro della Difesa …

"Anche l´Italia responsabile della morte dei migranti", di Giampaolo Cadalanu

Naufragio durante la guerra in Libia, il Consiglio d´Europa accusa Guardia costiera e Nato. “Le richieste di soccorso furono ignorate da pescherecci e da navi militari”. Se i comandanti avessero seguito la legge del mare, se l´Italia avesse fatto il suo dovere, se la Nato non avesse ignorato gli appelli, i 63 migranti morti sulla barca alla deriva nel Mediterraneo nella primavera scorsa si sarebbero salvati. È una prima condanna, sia pure solo politica, il primo risultato dell´indagine aperta dal Consiglio d´Europa e curata dalla parlamentare olandese Tineke Strik. «Queste persone non dovevano morire», dice il documento intitolato Vite perse nel Mediterraneo: chi è responsabile. E la Tineke punta il dito prima di tutto sul nostro Paese, perché è stata la Guardia Costiera italiana a ricevere la prima richiesta d´aiuto, inoltrata il 27 marzo 2011 dal sacerdote eritreo Mussie Zerai, a sua volta contattato dai migranti disperati nel gommone alla deriva. Va aggiunto che a Bruxelles in quei giorni alla guida del comitato militare della Nato era l´ammiraglio Giampaolo Di Paola, oggi ministro della Difesa …

“Pdl coi mesi contati, rispunta Berlusconi”, di Francesco Lo Sardo

Pdl coi mesi contati, rispunta Berlusconi Il partito è nel caos, Alfano non lo tiene e il Cavaliere torna in pista: da liquidatore A volte ritornano. Anche se alla favola di Berlusconi che s’era ritirato non ha mai creduto nessuno. Martedì il vecchio leader tornerà sulla scena politica: presiederà l’ufficio di presidenza del Pdl, che – per oculata scelta – non riuniva più da quattro mesi. Ci andrà davvero, Berlusconi, o all’ultimo minuto tirerà il bidone ai rissosi notabili di un partito che non sopporta più, evitando così di mettere la faccia sulle loro risse e sulla batosta elettorale in arrivo, in una campagna in cui il Cavaliere non avrebbe mai voluto liste del Pdl e per la quale, perciò, non ha inteso sganciare un euro? Nessuno lo sa. Una cosa però al Pdl l’hanno capita da tempo. E cioè che a Berlusconi piacciono assai certi toni caustici sfuggiti a Monti nei confronti dei partiti: il che, tradotto brutalmente per i notabili pidiellini, significa contezza che Berlusconi, in un modo o nell’altro, intende sbarazzarsi del …

"Pdl coi mesi contati, rispunta Berlusconi", di Francesco Lo Sardo

Pdl coi mesi contati, rispunta Berlusconi Il partito è nel caos, Alfano non lo tiene e il Cavaliere torna in pista: da liquidatore A volte ritornano. Anche se alla favola di Berlusconi che s’era ritirato non ha mai creduto nessuno. Martedì il vecchio leader tornerà sulla scena politica: presiederà l’ufficio di presidenza del Pdl, che – per oculata scelta – non riuniva più da quattro mesi. Ci andrà davvero, Berlusconi, o all’ultimo minuto tirerà il bidone ai rissosi notabili di un partito che non sopporta più, evitando così di mettere la faccia sulle loro risse e sulla batosta elettorale in arrivo, in una campagna in cui il Cavaliere non avrebbe mai voluto liste del Pdl e per la quale, perciò, non ha inteso sganciare un euro? Nessuno lo sa. Una cosa però al Pdl l’hanno capita da tempo. E cioè che a Berlusconi piacciono assai certi toni caustici sfuggiti a Monti nei confronti dei partiti: il che, tradotto brutalmente per i notabili pidiellini, significa contezza che Berlusconi, in un modo o nell’altro, intende sbarazzarsi del …

“Pdl coi mesi contati, rispunta Berlusconi”, di Francesco Lo Sardo

Pdl coi mesi contati, rispunta Berlusconi Il partito è nel caos, Alfano non lo tiene e il Cavaliere torna in pista: da liquidatore A volte ritornano. Anche se alla favola di Berlusconi che s’era ritirato non ha mai creduto nessuno. Martedì il vecchio leader tornerà sulla scena politica: presiederà l’ufficio di presidenza del Pdl, che – per oculata scelta – non riuniva più da quattro mesi. Ci andrà davvero, Berlusconi, o all’ultimo minuto tirerà il bidone ai rissosi notabili di un partito che non sopporta più, evitando così di mettere la faccia sulle loro risse e sulla batosta elettorale in arrivo, in una campagna in cui il Cavaliere non avrebbe mai voluto liste del Pdl e per la quale, perciò, non ha inteso sganciare un euro? Nessuno lo sa. Una cosa però al Pdl l’hanno capita da tempo. E cioè che a Berlusconi piacciono assai certi toni caustici sfuggiti a Monti nei confronti dei partiti: il che, tradotto brutalmente per i notabili pidiellini, significa contezza che Berlusconi, in un modo o nell’altro, intende sbarazzarsi del …

“Esodati, 350mila senza futuro. Pd: servono 700 milioni di euro” di Mario Tedeschi

Un limbo moderno e tutto italiano quello degli esodati, ex lavoratori rimasti senza stipendio e senza pensione: hanno lasciato il posto dopo un accordo con l’azienda, convinti com’erano di raggiungere presto il meritato riposo, ma sono rimasti beffati dalla riforma Fornero, che ha spostato in avanti l’età pensionabile. Oggi queste persone si trovano troppo giovani per la pensione e troppo vecchie per lavorare. E lo «scandalo» nello «scandalo», per usare parole di Susanna Camusso, è che neanche l’Inps ha idea di quanta gente si trovi in questa condizione. Eccole le prime vittime (involontarie) della riforma «Salva Italia», che ha colpito chi ha smesso di lavorare da tempo ma anche chi pensava di andare presto in pensione. Per loro i sindacati confederali hanno deciso di scendere in piazza a Roma il 13 aprile, ma nell’attesa che si levi la protesta il Partito democratico ha pensato di fare un po’ di conti, e qualche proposta. Ieri i Democratici hanno presentato un testo di legge e diciotto interrogazioni parlamentari, ciascuna delle quali richiama il caso di una persona …