Giorno: 3 Marzo 2012

Scuola, Bersani: “Investire sull’istruzione per uscire dalla crisi”

Il Partito Democratico aderisce alle iniziative promosse dall’Urlo della Scuola. “La battaglia per la qualità della scuola italiana è la battaglia per garantire a tutti opportunità di successo e per tornare a offrire al nostro Paese una chance importante di sviluppo e di crescita economica e sociale”. Lo scrive in una nota il Segretario nazionale del PD, Pier Luigi Bersani. “In un momento di crisi generalizzata, la scuola non deve essere assolutamente trascurata. L’Italia non può sopportare ancora la visione miope di chi immagina che tagliare le risorse alla scuola rappresenti un risparmio, mentre ovunque in Europa si investe in istruzione proprio per uscire dalla crisi. Ogni euro investito nella scuola è un euro di investimento nell’avvenire, è un ragazzo di meno che abbandona la scuola, è una possibilità in più per vincere le sfide del mercato del lavoro, è un mattone solido che rafforza la democrazia. Dobbiamo esser capaci di una lettura d’orizzonte che restituisca fiducia a chi la sta perdendo nei confronti della politica, e la scuola è il luogo migliore per scommettere …

Scuola, Bersani: "Investire sull'istruzione per uscire dalla crisi"

Il Partito Democratico aderisce alle iniziative promosse dall’Urlo della Scuola. “La battaglia per la qualità della scuola italiana è la battaglia per garantire a tutti opportunità di successo e per tornare a offrire al nostro Paese una chance importante di sviluppo e di crescita economica e sociale”. Lo scrive in una nota il Segretario nazionale del PD, Pier Luigi Bersani. “In un momento di crisi generalizzata, la scuola non deve essere assolutamente trascurata. L’Italia non può sopportare ancora la visione miope di chi immagina che tagliare le risorse alla scuola rappresenti un risparmio, mentre ovunque in Europa si investe in istruzione proprio per uscire dalla crisi. Ogni euro investito nella scuola è un euro di investimento nell’avvenire, è un ragazzo di meno che abbandona la scuola, è una possibilità in più per vincere le sfide del mercato del lavoro, è un mattone solido che rafforza la democrazia. Dobbiamo esser capaci di una lettura d’orizzonte che restituisca fiducia a chi la sta perdendo nei confronti della politica, e la scuola è il luogo migliore per scommettere …

"Quando le donne non fanno notizia", di Giovanni Valentini

Nella centrifuga della comunicazione di massa, le donne in genere fanno notizia quando sono vittime di abusi o violenze oppure quando sono protagoniste di situazioni o vicende a sfondo sessuale. Non fanno notizia, invece, nella dimensione più quotidiana, familiare, domestica. Né tantomeno quando subiscono discriminazioni o ingiustizie sul lavoro. Ma non fanno notizia, almeno nel nostro circuito televisivo e in particolare nel nostro servizio pubblico, soprattutto nel senso che – tranne qualche rara eccezione – normalmente non dirigono, non governano, non controllano il flusso quotidiano dell´informazione. Per documentare e denunciare questa disparità, l´Usigrai – il sindacato interno dei giornalisti Rai – presenterà giovedì 8 marzo, nella sede della Federazione della Stampa a Roma, il primo sondaggio sulla condizione dei suoi iscritti realizzato nella storia aziendale, insieme a un monitoraggio sulla visibilità delle donne e degli uomini in 15 telegiornali europei di Italia, Francia, Germania, Inghilterra e Spagna. Il confronto fra le due ricerche consentirà così di mettere in rapporto l´immagine femminile con il ruolo del servizio pubblico, in vista dell´ormai prossimo ricambio al vertice dell´azienda. …

“Quando le donne non fanno notizia”, di Giovanni Valentini

Nella centrifuga della comunicazione di massa, le donne in genere fanno notizia quando sono vittime di abusi o violenze oppure quando sono protagoniste di situazioni o vicende a sfondo sessuale. Non fanno notizia, invece, nella dimensione più quotidiana, familiare, domestica. Né tantomeno quando subiscono discriminazioni o ingiustizie sul lavoro. Ma non fanno notizia, almeno nel nostro circuito televisivo e in particolare nel nostro servizio pubblico, soprattutto nel senso che – tranne qualche rara eccezione – normalmente non dirigono, non governano, non controllano il flusso quotidiano dell´informazione. Per documentare e denunciare questa disparità, l´Usigrai – il sindacato interno dei giornalisti Rai – presenterà giovedì 8 marzo, nella sede della Federazione della Stampa a Roma, il primo sondaggio sulla condizione dei suoi iscritti realizzato nella storia aziendale, insieme a un monitoraggio sulla visibilità delle donne e degli uomini in 15 telegiornali europei di Italia, Francia, Germania, Inghilterra e Spagna. Il confronto fra le due ricerche consentirà così di mettere in rapporto l´immagine femminile con il ruolo del servizio pubblico, in vista dell´ormai prossimo ricambio al vertice dell´azienda. …

“L’analisi oltre il lamento, le banche diano una mano al Paese” di Rinaldo Gianola

Non c’è dubbio che Mario Monti abbia registrato un formidabile balzo di popolarità l’altro ieri, quando il Senato ha votato il decreto liberalizzazioni colpendo duramente le banche con l’azzeramento delle commissioni sugli affidamenti e gli sconfinamenti. Un colpo così forte e inatteso che i vertici dell’Abi hanno annunciato le dimissioni contro la decisione giudicata «inaccettabile». Forse il governo e il Parlamento rimedieranno nei prossimi giorni a questo «errore» e le banche potranno tornare a imporre le loro commissioni sulle linee di credito. Tuttavia questa vicenda suscita qualche considerazione sull’azione del governo e sul ruolo e il grado di popolarità delle banche nel Paese. Per Monti, sospettato da alcuni di guidare «il governo delle banche e dei poteri forti», il voto del Senato contro le commissioni bancarie è stato un regalo fantastico, una medaglia da appendersi al petto che vale più di mille spot. E se il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, già amministratore delegato di Intesa SanPaolo, esprime comprensione per il disagio dei suoi ex colleghi, il presidente del Consiglio si gode un quarto …

"L'analisi oltre il lamento, le banche diano una mano al Paese" di Rinaldo Gianola

Non c’è dubbio che Mario Monti abbia registrato un formidabile balzo di popolarità l’altro ieri, quando il Senato ha votato il decreto liberalizzazioni colpendo duramente le banche con l’azzeramento delle commissioni sugli affidamenti e gli sconfinamenti. Un colpo così forte e inatteso che i vertici dell’Abi hanno annunciato le dimissioni contro la decisione giudicata «inaccettabile». Forse il governo e il Parlamento rimedieranno nei prossimi giorni a questo «errore» e le banche potranno tornare a imporre le loro commissioni sulle linee di credito. Tuttavia questa vicenda suscita qualche considerazione sull’azione del governo e sul ruolo e il grado di popolarità delle banche nel Paese. Per Monti, sospettato da alcuni di guidare «il governo delle banche e dei poteri forti», il voto del Senato contro le commissioni bancarie è stato un regalo fantastico, una medaglia da appendersi al petto che vale più di mille spot. E se il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, già amministratore delegato di Intesa SanPaolo, esprime comprensione per il disagio dei suoi ex colleghi, il presidente del Consiglio si gode un quarto …

“La rinascita della politica” di Nadia Urbinati

La dialettica politica e partitica mal si adatta ai tempi di emergenza. Il governo Monti è un governo ad interim che per unanime consenso è temporaneo perché di emergenza. Secondo gli scettici della democrazia parlamentare, nei momenti di crisi radicale serve un forte esecutivo che risolva l´impotenza della deliberazione collettiva di decidere con celerità e senza calcoli elettoralistici. In questi mesi di guerra dei mercati finanziari agli stati democratici, la politica è stata messa all´angolo. Il fatto poi che l´Italia abbia avuto per anni un governo a dir poco imbarazzante ha reso il silenzio della politica addirittura desiderabile. Ma la politica deve uscire dall´angolo e tornare a coprire il suo ruolo di governo della società per mezzo della libera competizione di programmi e idee. In un´intervista rilasciata in questi giorni a Repubblica, Gustavo Zagrebelsky ha con chiarezza richiamato l´attenzione sulla provvisorietà di questo tempo e l´urgenza di “riportare in onore la politica,” affinché le forze politiche non siano più ridotte “al mugugno o al mugolio” ma parlino, facciano proposte e sappiano rimettere il futuro, la …