Giorno: 24 Marzo 2012

"Parlamento inutile se non cambia l´articolo 18", di Silvo Buzzanca

Bersani: sui diritti non sto zitto. D´Alema: Monti è lì solo per un po´. Gelo tra Pd e Colle. «Io isolato, desolato, tribolato, come scrivono i giornali? No, io sono tranquillo, sono tranquillissimo perché noi siamo con gli italiani». Pier Luigi Bersani attacca ancora sull´articolo 18 e la proposta varata dal governo Monti. Attacca fino alle estreme conseguenze, arriva a dire di essere «sereno che in Parlamento si vorrà ragionare altrimenti chiudiamo le Camere e così i mercati si rassicurano». Ma, avverte il segretario del Pd, «il Parlamento c´è e quindi discuteremo». Perché, ricorda il leader del Pd, «in tutti i decreti arrivati, ovviamente il Parlamento è intervenuto e su tutti ha sempre modificato qualcosa». Quindi si può, anzi si deve cambiare, anche la proposta del ministro Fornero sui licenziamenti. Grande fiducia allora nel lavoro che faranno i gruppi parlamentari. Ma Bersani ha una grande preoccupazione: ha l´impressione che Monti e i suoi ministri non riescano a cogliere bene il disagio che c´è nel paese. Anche per questo, dopo avere detto di stare dalla parte …

“Parlamento inutile se non cambia l´articolo 18”, di Silvo Buzzanca

Bersani: sui diritti non sto zitto. D´Alema: Monti è lì solo per un po´. Gelo tra Pd e Colle. «Io isolato, desolato, tribolato, come scrivono i giornali? No, io sono tranquillo, sono tranquillissimo perché noi siamo con gli italiani». Pier Luigi Bersani attacca ancora sull´articolo 18 e la proposta varata dal governo Monti. Attacca fino alle estreme conseguenze, arriva a dire di essere «sereno che in Parlamento si vorrà ragionare altrimenti chiudiamo le Camere e così i mercati si rassicurano». Ma, avverte il segretario del Pd, «il Parlamento c´è e quindi discuteremo». Perché, ricorda il leader del Pd, «in tutti i decreti arrivati, ovviamente il Parlamento è intervenuto e su tutti ha sempre modificato qualcosa». Quindi si può, anzi si deve cambiare, anche la proposta del ministro Fornero sui licenziamenti. Grande fiducia allora nel lavoro che faranno i gruppi parlamentari. Ma Bersani ha una grande preoccupazione: ha l´impressione che Monti e i suoi ministri non riescano a cogliere bene il disagio che c´è nel paese. Anche per questo, dopo avere detto di stare dalla parte …

“Parlamento inutile se non cambia l´articolo 18”, di Silvo Buzzanca

Bersani: sui diritti non sto zitto. D´Alema: Monti è lì solo per un po´. Gelo tra Pd e Colle. «Io isolato, desolato, tribolato, come scrivono i giornali? No, io sono tranquillo, sono tranquillissimo perché noi siamo con gli italiani». Pier Luigi Bersani attacca ancora sull´articolo 18 e la proposta varata dal governo Monti. Attacca fino alle estreme conseguenze, arriva a dire di essere «sereno che in Parlamento si vorrà ragionare altrimenti chiudiamo le Camere e così i mercati si rassicurano». Ma, avverte il segretario del Pd, «il Parlamento c´è e quindi discuteremo». Perché, ricorda il leader del Pd, «in tutti i decreti arrivati, ovviamente il Parlamento è intervenuto e su tutti ha sempre modificato qualcosa». Quindi si può, anzi si deve cambiare, anche la proposta del ministro Fornero sui licenziamenti. Grande fiducia allora nel lavoro che faranno i gruppi parlamentari. Ma Bersani ha una grande preoccupazione: ha l´impressione che Monti e i suoi ministri non riescano a cogliere bene il disagio che c´è nel paese. Anche per questo, dopo avere detto di stare dalla parte …

“Da Gelmini a Profumo. Il cambiamento tarda ad arrivare”, di Mariagrazia Gerina

Doveva essere l’anno del concorsone, l’anno in cui le porte della scuola italiana si riaprivano ai giovani aspiranti insegnanti, perché quelli che sono in cattedra sono troppo vecchi. Parola del ministro Francesco Profumo. Rischia di finire con una conta di nuovi docenti perdenti posto, 10.400 già ad oggi, dopo aver dedicato una vita all’insegnamento. Effetto incrociato delle politiche scolastiche messe in campodal precedente governo e delle nuove politiche pensionistiche introdotte dal governo tecnico. E come se non bastasse, per effetto degli accorpamenti disposti dalla manovra dell’estate scorsa, nelle scuole è scattato un valzer che rischia di far saltare i nervi anche agli insegnanti fino a ieri “blindati” dalla lunga esperienza accumulata. CAOS ACCORPAMENTI Scuole lontane chilometri costrette a formare un solo grande istituto per raggiungere la fatidica quota di mille alunni e il fatidico taglio di 1300 istituti, corretto a 1050. In teoria, il risparmio dovrebbe essere a scapito solo dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi che conteranno alla fine 1050 posti in meno ciascuno. Ma di fatto, anche tra gli insegnanti è scattato …

“Da Gelmini a Profumo. Il cambiamento tarda ad arrivare”, di Mariagrazia Gerina

Doveva essere l’anno del concorsone, l’anno in cui le porte della scuola italiana si riaprivano ai giovani aspiranti insegnanti, perché quelli che sono in cattedra sono troppo vecchi. Parola del ministro Francesco Profumo. Rischia di finire con una conta di nuovi docenti perdenti posto, 10.400 già ad oggi, dopo aver dedicato una vita all’insegnamento. Effetto incrociato delle politiche scolastiche messe in campodal precedente governo e delle nuove politiche pensionistiche introdotte dal governo tecnico. E come se non bastasse, per effetto degli accorpamenti disposti dalla manovra dell’estate scorsa, nelle scuole è scattato un valzer che rischia di far saltare i nervi anche agli insegnanti fino a ieri “blindati” dalla lunga esperienza accumulata. CAOS ACCORPAMENTI Scuole lontane chilometri costrette a formare un solo grande istituto per raggiungere la fatidica quota di mille alunni e il fatidico taglio di 1300 istituti, corretto a 1050. In teoria, il risparmio dovrebbe essere a scapito solo dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi che conteranno alla fine 1050 posti in meno ciascuno. Ma di fatto, anche tra gli insegnanti è scattato …

"Da Gelmini a Profumo. Il cambiamento tarda ad arrivare", di Mariagrazia Gerina

Doveva essere l’anno del concorsone, l’anno in cui le porte della scuola italiana si riaprivano ai giovani aspiranti insegnanti, perché quelli che sono in cattedra sono troppo vecchi. Parola del ministro Francesco Profumo. Rischia di finire con una conta di nuovi docenti perdenti posto, 10.400 già ad oggi, dopo aver dedicato una vita all’insegnamento. Effetto incrociato delle politiche scolastiche messe in campodal precedente governo e delle nuove politiche pensionistiche introdotte dal governo tecnico. E come se non bastasse, per effetto degli accorpamenti disposti dalla manovra dell’estate scorsa, nelle scuole è scattato un valzer che rischia di far saltare i nervi anche agli insegnanti fino a ieri “blindati” dalla lunga esperienza accumulata. CAOS ACCORPAMENTI Scuole lontane chilometri costrette a formare un solo grande istituto per raggiungere la fatidica quota di mille alunni e il fatidico taglio di 1300 istituti, corretto a 1050. In teoria, il risparmio dovrebbe essere a scapito solo dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi che conteranno alla fine 1050 posti in meno ciascuno. Ma di fatto, anche tra gli insegnanti è scattato …

“E i ministri dissidenti attaccano la Fornero”, di Francesco Bei

Non è andata liscia come al solito. Per la prima volta la “sala professori” si è animata di una discussione tutt´altro che accademica. E nemmeno la E proprio Barca è il primo a sollevare obiezioni a Fornero, per non aver ancora preparato «un vero articolato» da sottoporre all´esame del Consiglio limitandosi a consegnare quella «bozza generica» già letta alle parti sociali. Un rilievo condiviso anche da Piero Giarda. Ma il problema è anche di merito, in particolare sull´articolo 18. Del resto era stato proprio Barca l´unico ministro a esternare in pubblico, qualche giorno fa, il suo dissenso: «Cosa fa un lavoratore per il quale è stato chiesto il licenziamento per motivi economici se invece ritiene di essere stato discriminato? Come tutelerà il proprio diritto? Penso anche ai lavoratori iscritti alla Fiom. Questa è la domanda cruciale». Barca apre un varco e ci si infilano anche altri. Andrea Riccardi, poi Renato Balduzzi. Il ministro della Salute è l´unico costituzionalista della compagnia e sono due giorni che si arrovella sulla riforma Fornero. Tra le altre cose fa …