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"Lo zen e il web", di Massimo Gramellini

Breve manuale di sopravvivenza agli insulti in Rete, «Lo zen e l’arte della manutenzione del web».

1. Rilanciare. (O pan-per-focacciare). Rispedendo senza indugio nell’etere l’insulto, come se fosse una medaglia. Consigliato soltanto per tempeste di improperi a bassa intensità. Se la marea monta, rischiate di perdere tutta la giornata alla tastiera.
2. Urlare. “Aaaaaaaaaaaah!” per esempio, stritolando una pallina antistress e avendo cura che la rabbia si sgonfi prima della pallina.
3. Immaginare. Di essere in auto e che lo schermo del computer sia il finestrino tirato su, mentre un energumeno in mezzo al traffico vi urla addosso parole incomprensibili.
4. Ragionare. Il lancio dell’insulto sul web è uno sport virtuale, che al bar o per strada nessuno avrebbe il coraggio di replicarvi sul muso.
5. Relativizzare. Per quanto numerosi e incattiviti dalla vita, gli insultadores sono sempre una infinitesima minoranza rispetto alle dimensioni dell’universo, che continua tranquillamente a espandersi e a fregarsene di voi.
6. Lavorare.
7. Respirare. Profondamente. Poi guardate qui le immagini della bambina di quindici mesi che scopre la pioggia e ritrovare la meraviglia, infischiandosene di tutto il resto.

da La Stampa