Giorno: 26 Maggio 2014

Renzi: Questo è il momento dell'Italia

“Questo Paese è decisamente migliore di come ce lo raccontiamo”. Così il premier e segretario del Pd Matteo Renzi nell’apertura della conferenza stampa a palazzo Chigi dopo le europee dove ha sottolineato come “gli italiani hanno dimostrato, con una partecipazione significativa, forse la più alta d’Europa, che c’è un’Italia profonda che non si rassegna”. “Il primo segnale, prima ancora del risultato è che l’Italia c’è, è più forte delle paure che la attraversano ed è in grado di incidere con più forza in Europa. Io avverto questa responsabilità innanzitutto”. “E’ stata una campagna elettorale molto feroce, dico ai a chi sarà eletto di abbassare i toni e alzare le ambizioni. Il risultato di questa notte ci dice che il cambiamento che abbiamo promesso deve arrivare in tempi ancora più veloci”. Europee “Grazie dal profondo del cuore a tutti italiani che hanno dimostrato con una partecipazione molto significativa, una delle più alte d’Europa, che questo Paese è decisamente migliore di come ce lo raccontiamo. L’Italia c’è. Confermo, non era un referendum sul governo, non lo considero …

"L’onda anti-euro è stata contenuta", da L'Unità

La valanga europea non c’è stata. C’è stata una valanga francese, che ha provocato e provocherà vittime e danni in patria ma non sconvolge gli equilibri politici del continente. Insomma, l’estrema destra antieuropea non ha sfondato: all’inquietante 25% raccolto dal Front National di Marine Le Pen non fanno riscontro altre avanzate clamorose. Anzi, a parte i sedicenti «liberali» austriaci della Fpö che guadagnano parecchi voti ma falliscono comunque l’obiettivo di scalzare i grandi partiti, i populisti antieuro, nazionalisti, «sovranisti» (per dirla con un neologismo triste segno dei tempi) che rifiutano per principio ogni cosa che sia sopra la nazione – o la regione – in cui chiudono il loro orizzonte culturale, i movimenti apertamente o potenzialmente xenofobi se non razzisti, sono stati contenuti dappertutto ben al di sotto delle previsioni pessimistiche della vigilia. Ieri sera, nell’attesa ansiosa dei risultati italiani, c’era ancora da capire quanto avrebbero contato gli alleati che madame Le Pen s’era cercata al di qua delle Alpi: leghisti e «fratelli d’Italia». Bisognerà vedere il risultato definitivo dell’Ukip di Nigel Farage in rapporto …

Il premier commosso: “Un risultato storico", di Goffredo De Marchis

«Siamo il primo partito socialista d’Europa. Se vogliono fermare il populismo dovranno ascoltarci anche a Bruxelles». Col 41 per cento e Grillo dietro di 20 punti «è un risultato storico». All’una e 42 il suo tweet certifica la vittoria: «Commosso e determinato adesso al lavoro per un’Italia che cambi l’Europa. Grazie #unoxuno. @pdnetwork #senzapaura». Sembrano tutti ubriachi al Nazareno. Hanno un sorriso stampato sulla faccia. Sono tantissimi, tutta la nuova generazione, attraversando le correnti. Fermano l’immagine, nella grande sala della direzione, in una foto che resterà rinnovando definitivamente l’album di famiglia della sinistra. C’è il nucleo storico renziano. Orfini e Stumpo, Fassina e Speranza. Le giovani donne del nuovo Pd. Restano a casa D’Alema, Bersani, Bindi, Veltroni, che oggi vede polverizzato l’ottimo risultato del 2008. Ma non scorre champagne nella stanza del segretario. Solo acqua. Con l’eccezione del portavoce di Renzi, Filippo Sensi, che stappa una bottiglia grande di Coca Zero, il suo doping, e offre nei bicchieri di plastica. QUANDO sugli schermi tv scorrono le prime proiezioni e c’è il “4” davanti alla doppia …

"Stavolta lo Tsunami si chiama PD", di Massimo Giannini

Dunque non tutto è perduto, in questa Italia stremata e fino a ieri sospesa tra il sogno autarchico della “decrescita felice” di Grillo e l’incubo tecnocratico dei commissari della Troika europea. C’è ancora una grande speranza, per smitizzare il primo e scongiurare il secondo. E quella speranza si chiama Pd. Il Pd di Matteo Renzi che, se i risultati della notte saranno confermati, ha conquistato le europee con un plebiscito senza precedenti nella storia repubblicana (se non quello della Dc di De Gasperi negli Anni ’50). Lui stesso aveva caricato questo test di significati politici, trasformando il voto per il Parlamento di Strasburgo in un referendum sulla sua premiership nel governo e sulla sua leadership nel partito, e inseguendo Grillo sul terreno scivoloso di una sfida a due, micidiale e potenzialmente esiziale. Ebbene, in un’Europa dove sfondano tutte le estreme euro-fobiche, e dove i popoli puniscono tutti i governi in carica (ad eccezione della solita Merkel), Renzi questa sfida l’ha stravinta e Grillo, addirittura doppiato dal Pd, l’ha strapersa. INSIEME alle europee, ha vinto il …