Giorno: 11 Maggio 2014

"La sfiducia verso l'Europa, aspettando le elezioni", di Marc Lazar

Le elezioni europee del 25 maggio fanno paura alle élite dell’Unione, ma lasciano indifferenti i popoli. Temendo un alto tasso di astensione e il successo dei movimenti e partiti definiti populisti, i leader europei fanno un ultimo sforzo per mobilitare gli elettori, stigmatizzando gli euroscettici e decantando l’Europa in tutti i toni. Ma per ora senza molto successo, a giudicare dal perdurante, massiccio disinteresse degli europei: secondo un recente sondaggio, il 60% degli intervistati riconosce di non sapere bene cosa rappresenti e quale sia il senso di questo voto. Come siamo arrivati a una situazione del genere? Innanzitutto pesa, com’è evidente, la crisi economica, con le politiche di austerità e rigore e la sofferenza sociale che ne deriva. Per molti europei (tranne qualche eccezione, tra cui la Germania) da decenni l’Europa è sinonimo di bassi livelli di crescita, aumento della disoccupazione, delle disuguaglianze sociali e della povertà, sacrifici dolorosi e la sensazione di non avere un futuro. Tutto ciò toglie vigore al progetto europeo. A sessantaquattro anni dal discorso con cui Robert Schuman, il 9 …

"Il danno del denaro creato dalle banche", di Luciano Gallino

L’articolo di Martin Wolf uscito pochi giorni fa sul “Financial Times” (il 24 aprile) è a dir poco sensazionale. Gli si desse retta, il solo titolo – “Spogliare le banche private del potere di creare denaro” – basterebbe per mandare in soffitta le teorie, le istituzioni e le politiche economiche che prima hanno causato la crisi, poi l’hanno aggravata con le politiche di austerità. Non si vuol dire che di per sé l’articolo di Wolf arrivi a svelare delle novità fino ad oggi inimmaginabili. Da anni vari gruppi di studiosi e associazioni in Usa come in Europa sostengono che se non si limita il potere delle banche private di creare denaro dal nulla la prossima crisi potrebbe essere anche più devastante della precedente. Il fatto nuovo è che a dirlo è il maggior quotidiano economico del mondo, da sempre pilastro (bisogna ammetterlo: con dosi di pensiero critico che di rado si ritrovano nei suoi confratelli) della cultura economica neoliberale. I chiodi su cui batte Martin Wolf sono tre. Il primo è che la stragrande maggioranza …

"Ricordo di Moro e di Berlinguer", di Claudio Sardo

Rileggere Aldo Moro dà quasi un senso di vertigine, tanto diversi erano il suo linguaggio, il contesto, i sentimenti stessi della politica. Sembrano preistoria quei lunghi discorsi, nei quali affidava alla parola il compito non solo di spiegare, ma di capire, di scavare, di distinguere. Di cercare sintesi più comprensive e avanzate. Sembrano preistoria, invece sono parte delle nostre radici democratiche. Rileggere Aldo Moro nell’anno delle celebrazioni di Enrico Berlinguer apre poi a domande radicali sul senso della politica, sul ruolo dei partiti, sul tempo che produce fratture e opportunità, e così incide sulla carne viva della società e sulle libertà delle persone. Qualcuno, con arroganza, irride la nostalgia associando ad essa una «certa sinistra ». Moro fu ucciso dai brigatisti il 9 maggio 1978. C’è un modo di guardare il passato da conservatori impauriti, pensando che tutto il meglio è alle nostre spalle. Ma c’è un modo di guardare alla storia come a una risorsa, a una riserva critica del presente. Questa nostalgia è proiettata nel futuro. In un futuro che non sia solo …

"La grande fuga dei giovani italiani a Londra", di Luca Pagni

Non si ferma la grande fuga degli italiani che si trasferiscono all’estero per lavoro. Secondo l’Aire (l’uffici del ministero degli Interni che registra i trasferimenti dei cittadini in altre nazioni), anche nel 2013 i flussi in uscita sono aumentati del 19 per cento, un dato che fa seguito all’incremento del 30 per cento comunicato nel 2012. Questo significa che in soli due anni, gli italiani che hanno varcato i confini sono cresciuti del 55 per cento: erano 61mila nel 2011 e ora sfioriamo i 100mila. Ma il dato ancora più clamoroso del 2013 riguarda i giovani e l’Inghilterra. Sempre l’anno scorso, nella fascia di età compresa tra i 20 e i 40 anni è stato dell’71 per cento (mentre complessivamente è stato dell’81%). A rivelarlo è stata la trasmissione di Radio24 “Giovani Talenti” che si è procurata i dati ufficiali dell’Aire per il 2013. Con una prevalenza della fascia 20-30 anni (4.531 espatriati) su quella dei 30-40 anni (4.136). Ma il dato complessivo potrebbe essere ancora più clamoroso se si considera che, secondo gli esperti …

"Scuola, è tempo di ri-creazione", di Pietro Greco

Il mondo è cambiato, diceva Gianni Rodari all’inizio degli anni ’60 del secolo scorso. Io scrivo per i ragazzi di oggi, astronauti di domani. Ragazzi che vivono e apprendono in un mondo molto diverso da quello conosciuto dai loro padri e dai padri dei loro padri. Occorre una nuova scuola. Occorre un nuovo metodo d’insegnamento. Occorre una «nuova grammatica della fantasia». Non è un caso se cita anche Gianni Rodari, che con Collodi è stato il più grande scrittore per ragazzi nella storia della letteratura italiana, e chiede una nuova grammatica della fantasia, Luigi Berlinguer, cultore di storia del diritto, già Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, parlamentare europeo uscente del Partito Democratico e soprattutto analista tra i più attenti del rapporto tra scuola e società, nel libro che ha appena pubblicato con l’editore Liguori dal titolo, niente affatto casuale, di Ri-creazione. Una scuola di qualità per tutti e per ciascuno. Un libro con cui il cultore di storia del diritto esce dal contingente per collocare la scuola nel mondo che cambia, sia proponendo una …