Giorno: 9 Maggio 2014

Università: Ghizzoni, proposta Pd per no tax area fino a 20.000 euro

“Lunedì prossimo il Pd depositerà una proposta di legge che punta a rivedere la tassazione universitaria per renderla equa, progressiva e graduale”. Lo afferma Manuela Ghizzoni, deputata Pd e vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera. “No tax area fino a 20.000 euro di ISEE, assegnazione agli atenei statali di una quota aggiuntiva di finanziamento in proporzione al numero degli studenti esenti, importo medio regionalizzato della contribuzione studentesca non superiore ai 900 euro. Sono i tre punti chiave della proposta grazie alla quale una platea ampia di studenti potrà accedere agli studi gratuitamente o con costi realmente commisurati alle proprie capacità economiche, senza tuttavia che i bilanci degli atenei entrino in sofferenza. Ecco perché riteniamo la nostra proposta in grado di garantire agli studenti italiani un sistema di accesso all’università finalmente equo e attrattivo”. “Questo tempo, caratterizzato dalla crisi economica e da nuovi bisogni sociali, – continua Ghizzoni – richiede alla politica grandi responsabilità e capacità di innovare, motivo per cui riteniamo che la proposta del M5S sia inadeguata e parziale: prevedendo infatti l’abrogazione di una …

"Europee, sfida a distanza Renzi porta il Pd al 33% Grillo sotto di dieci punti e Forza Italia tracolla", di Ilvo Diamanti

Le stime di voto elaborate in base al sondaggio condotto da Demos negli ultimi giorni forniscono indicazioni piuttosto chiare. Particolarmente positive per il PD. Che oggi si collaca largamente al di sopra delle altre liste. Ma anche del risultato ottenuto alle elezioni politiche del 2013, quando si era fermato poco sopra il 25%. Oggi, invece, raggiunge quasi il 33%. Oltre 7 punti più dell’anno scorso. Un dato tanto più significativo in quanto tutti gli altri partiti appaiono molto staccati. Per primo il M5s, peraltro l’unico che superi il 20%. Ma, comunque, 10 punti meno del PD. Forza Italia, invece, appare in calo sensibile. Scivola, infatti, al 17,5%. Viene così meno il gioco fra tre grandi minoranze, emerso alle precedenti elezioni politiche. Oggi, se i risultati riproducessero questo quadro, vi sarebbe un solo partito con una base elettorale davvero ampia. Con un solo sfidante, a grande distanza: il M5s. Peraltro, un non-partito. Mentre il peso elettorale degli altri partiti è molto più ridotto. A causa, della — sostanziale — scomparsa del Centro e dell’implosione del Centro- …

"Il sottobosco affaristico da cancellare", di Luigi La Spina

Preoccupazione per la sorte di un evento, quello dell’Expo a Milano, che sarà molto importante per l’economia nazionale nel prossimo anno. Sconcerto per la spregiudicatezza di clan affaristico-malavitosi con forti legami politici che sfidano i controlli di legalità previsti per una manifestazione del genere. Soprattutto sorpresa per il riemergere, tra gli indagati, di personaggi simbolo del malaffare partitico nella prima Repubblica, come Greganti e Frigerio. Figure che credevamo scomparse negli angoli più tristi della nostra memoria. Queste sono le prime impressioni che l’inchiesta, annunciata ieri dalla procura di Milano, sicuramente ha suscitato in un’opinione pubblica pur abituata, purtroppo, a non stupirsi facilmente. Eppure, a una riflessione meno immediata, la continuità, se vogliamo definirla così, da più di vent’anni, di un personale parapolitico dedito all’intermediazione criminale si può spiegare proprio dalla fine del regime spartitorio di finanziamento partitico avvenuta, nei primi Anni 90, sotto i colpi di Mani pulite. All’epoca, la cosiddetta «dazione ambientale» a tutto o quasi l’arco delle forze politiche seguiva regole che garantivano un po’ tutte le correnti dei partiti, con un controllo …

"Ora e sempre Tangentopoli", di Alberto Statera

“Scusate il ritardo, il compagno G. è tornato”. Forse non ci crederete, ma è proprio questo il titolo che ha voluto dare alla sua autobiografia Primo Greganti, il roccioso funzionario del Pci-Pds che, detenuto a San Vittore per sei mesi all’epoca di Tangentopoli, mai crollò durante gli interrogatori, meritando “da eroe” il titolo di “Uomo di marmo”, tardo epigono italico dell’”Uomo d’acciaio” di Mao Tse Tung. Scusate il ritardo, ma è tornato davvero in galera solo ieri il compagno G., ironia della storia che è prodiga di vendette, proprio nel giorno dell’arresto di Claudio Scajola, l’ex ministro dell’Interno berlusconiano, frequentatore delle patrie galere fin da giovanetto, quando sindaco di Imperia finì in cella accusato di tangenti sull’appalto del Casinò di San Remo, e di Gianstefano Frigerio, antico pregiudicato, ex segretario della Dc lombarda ed ex deputato di Forza Italia. Arrestati insieme a piccola parte dell’ormai tradizionale e immenso sistema affaristico del berlusconismo, che da qualche lustro rimpingua le cronache giudiziarie dell’Italia degli affari sporchi. Da una parte, ventidue anni dopo, il compagno G., l’uomo che …

"Effetto Renzi nel Nord-Est: Pd primo partito" di Roberto D'Alimonte

Effetto Renzi sui sondaggi: il premier e segretario democratico spinge il suo partito che è primo al Nord Est con il 34,2% (33,8% a livello nazionale), secondo la rilevazione pubblicata dal Sole 24 Ore. Bene anche il M5S che però non “sfonda” e resta dieci punti sotto il Pd. Tra gli intervistati via libera alle riforme istituzionali e consensi sull’elezione diretta del capo dello Stato. Scetticismo sull’effetto degli 80 euro in busta paga: non riuscirà a risollevare i consumi e l’economia. La priorità resta il lavoro. I sondaggi vanno sempre presi con molta cautela. Questo è tanto più vero in tempi di crisi e di cambiamento. Se a questo si aggiunge il fatto che le prossime elezioni riguardano il parlamento europeo e non il governo nazionale la prudenza deve essere ancora maggiore. Questo vale soprattutto per le percentuali di voto. Vale meno però per le tendenze. Da settimane la tendenza di fondo rilevata da tutti i sondaggi è che il 25 maggio il Pd di Renzi otterrà la maggioranza relativa dei voti degli italiani che …

"Il M5S si astiene su dimezzamento F35. La guerra di Grillo ai suoi elettori di sinistra", di Alessandro Parodi

In Commissione Giustizia della Camera, il Partito Democratico, vota il dimezzamento del programma sui cacciabombardieri F35. Il Movimento 5 Stelle, invece, si astiene. Un caso? Crediamo di no. Da quanto il movimento è in Parlamento, Beppe Grillo sembra aver dichiarato una vera e propria guerra, trasversale a quella all’indefinita Casta, ai propri elettori di sinistra. Dopo aver pescato a mani basse nell’immaginario identitario della sinistra italiana, da Pertini a De Andrè, da Gaber a Berlinguer, una volta conquistata quella fetta di elettorato deluso, non senza motivi, dai partiti progressisti tradizionali, Grillo ha indirizzato i suoi cittadini verso una deriva conservatrice, postulata nel celebre brano pubblicato dopo il voto favorevole dei suoi all’abolizione del reato di clandestinità: Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico Insomma, sembra dire Grillo ai suoi: “Se avessimo inserito nel nostro programma un tema così di sinistra, non ci avrebbe votato …