Giorno: 4 Maggio 2014

"Curva padrona, stato sconfitto", di Maurizio Crosetti

Essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma questo momento si chiama adesso e questo posto, forse, si chiama Italia. Non il Sudamerica degli allarmi sociali quotidiani e della spaventosa violenza di strada, non il Brasile delle favelas che sta per ospitare un Mondiale pieno di paura. L’Italia, invece. Dove in un normale sabato di sport può capitare di essere colpiti da un proiettile vagante, cosi, nel mezzo di una passeggiata. Dove si può rischiare la vita per niente quando la vita vale, appunto, niente. L’incredibile pomeriggio dell’Olimpico ha ancora molti punti immersi nel buio, i confini tra pura violenza e calcio malato si confondono, ma quanto si sa è abbastanza. I colpi di pistola, gli agguati, le imboscate, le bombe carta, le lame. I ricatti degli ultras, i giocatori e la parte sana del pubblico in totale ostaggio dei violenti: quelli che alla fine decidono se si possa giocare oppure no, e non è certo la prima volta che succede. Chissà se il capo del governo, allo stadio insieme alla famiglia, avrà preso appunti. …

Dieci Paperoni “valgono” 500 mila operai, di Rosaria Amato

In dieci mettono insieme più di 75 miliardi di euro. Il più ricco degli italiani, Michele Ferrero, che insieme alla famiglia vanta un patrimonio di oltre 18 miliardi di euro, ha anche un primato personale: secondo la rivista Forbes, che ogni anno aggiorna la lista mondiale dei miliardari, e che lo definisce affettuosamente candyman, è anche il più ricco industriale dolciario del pianeta. Per mettere insieme un patrimonio equivalente a quello della top ten italiana, calcola il Censis, bisogna sommare la ricchezza di quasi 500.000 famiglie operaie. Gli operai non sono sicuramente una categoria di lavoratori scelta a caso: hanno sofferto più di altri infatti l’erosione del reddito e della ricchezza negli anni della crisi. Calcola l’associazione Nens che tra il 2006 e il 2012 il reddito di un operaio si è ridotto all’82,9 per cento della media nazionale, quello di un impiegato è salito al 128,4 per cento, quello di un dirigente al 183,6 per cento e quello di un imprenditore al 171,4 per cento. «Chi più aveva più ha avuto», sintetizza il Censis: …

"Quei nostalgici di ricette fallite", di Ronny Mazzocchi

Complice anche la fiorente pubblicistica che ha riportato in auge il «tema diseguaglianza», abbiamo imparato a familiarizzare con le complesse misure statistiche che fino a poco fa erano confinate agli studi degli economisti. L’indagine del Censis sulla distribuzione dei redditi e dei patrimoni nel nostro Paese ha tuttavia il vantaggio di tradurre indici e coefficienti in numeri concreti e facilmente accessibili a tutti. Scoprire che i 10 uomini più ricchi d’Italia vantano un patrimonio che è superiore a quello di cui dispongono tutti gli abitanti di Milano messi insieme fa senza dubbio un certo effetto. Così come sapere che, negli ultimi dodici anni, il reddito reale di una famiglia della classe media si è ridotto di un quinto, mentre quello dei più ricchi è addirittura aumentato. Il problema della crescente diseguaglianza non è certo qualcosa che riguarda solo il nostro Paese. Gli studiosi si sono a lungo interrogati – e tuttora dibattono in modo acceso – sulle ragioni di questo preoccupante e repentino peggioramento nella distribuzione di redditi e ricchezza. Indubbiamente la crescente globalizzazione dei …

"Renzi: c’è chi resiste nella classe dirigente ma il sistema non fermerà la rivoluzione", di Aldo Cazzullo

È iniziata la rivoluzione. Una rivoluzione pacifica, ma che le resistenze del sistema non fermeranno — dice Matteo Renzi al Corriere della Sera —. Il fatto che tutti gli organismi siano contro lo considero un elemento particolarmente incoraggiante: noi non facciamo favoritismi». Matteo Renzi, la attaccano sindacati e prefetti, protestano le banche, la burocrazia, le Camere di commercio. Non sta esagerando? Come si fa a governare avendo tutti contro? «Noi siamo qui per cambiare l’Italia. Se qualcuno pensava che fossimo su Scherzi a parte, si sarà ricreduto. Trovo legittimo il malumore di tante realtà. Certo, non mi sarei aspettato che rappresentanti delle istituzioni abituati a servire lo Stato usassero espressioni come “coltellate alla schiena”. Ma il punto è un altro: l’Italia ha tutte le carte in regola per essere un leader nel mondo e il leader in Europa; ma per farlo deve cambiare. Non basta cambiare il Senato o le Province o i poteri delle Regioni; ma se ci riusciamo, se la politica dimostra che può riformare se stessa, allora abbiamo l’autorevolezza morale per cambiare …

"Il governo alla prova di leadership", di Bill Emmott

A luglio l’Italia si troverà davanti a un’opportunità e al contempo a una responsabilità. Un’opportunità per dimostrare la sua capacità di leadership dinanzi all’Europa, un’opportunità per avviare qualcosa che potrà essere ricordata come una fase importante e popolare del progetto europeo. Ed è un’opportunità, inoltre, per lanciare, o meglio rilanciare, qualcosa che aiuterebbe molto l’imprenditoria e le famiglie italiane, oltre ad essere la risposta più seria e pratica che il Vecchio continente può dare ai piani di Vladimir Putin in Ucraina. Questo «qualcosa» è quello che può essere chiamato «Unione energetica» europea. E l’opportunità in questione è la presidenza di turno del Consiglio dei ministri europeo, che durerà per sei mesi a partire dall’1 luglio. Questa presidenza di turno di sei mesi di solito viene inaugurata con annunci e dichiarazioni relative ad ambiziose intenzioni, specialmente davanti ai mezzi di informazione nazionali, che sottolineano l’importanza del ruolo assunto. Proclami che vengono puntualmente dimenticati a causa del pantano di summit noiosi, comunicati sciatti e progressi compiuti a passo di lumaca. Per ora, la presidenza di turno italiana …

"Il caimano e l’elefante", di Luca Landò

E’ tornato l’elefante. E’ vero, per un po’ ci siamo illusi di poter riavere, dopo tanti anni, una campagna elettorale normale, accesa e iperbolica naturalmente (tutte le campagne elettorali lo sono) ma dove a prevalere fossero le esigenze del Paese e dell’Europa, dove si par- lasse del lavoro che sparisce e della diseguaglianza che cresce, con la notizia sconvolgente (ma non sorprendente) diramata ieri dal Censis che le dieci persone più ricche d’Italia hanno un patrimonio pari a quello di 500mila famiglie operaie messe insieme. Dieci contro mezzo milione. Di questo vorremmo che si parlasse in questa campagna elettorale che riguarda l’Europa ma parla all’Italia. Invece, eccolo lì il pachiderma. Enorme, pesante, possente. Soprattutto impossibile da evitare, co- me ha spiegato con lucida analisi George Lakoff: perché una volta che lo nomini, lui è lì davanti a te. E anche se non vuoi, anche se ti ripeti «Non pensare all’elefante» (il titolo del suo libro più famoso) quella tonnellata con proboscide ti si piazza di fronte con tutta l’aria di rimanerci a lungo. Perché più …

"In tre anni porte aperte a oltre 63mila nuovi docenti", di Eugenio Bruno

La riforma della Pa annunciata dal governo Renzi risparmierà la scuola. Almeno per ora. Nel prossimo triennio saranno infatti assunti più di 63mila insegnanti e il loro reclutamento avverrà secondo il criterio introdotto 15 anni fa: il 50% dei posti sarà attribuito sulla base delle graduatorie a esaurimento (dove stazionano ancora circa 170mila precari “storici”) e il restante 50% sulla base dei concorsi. Vecchi e nuovi. La prima e più ampia “infornata” di posti avverrà nei prossimi mesi, spiega in un colloquio con Il Sole 24Ore il capo dipartimento per l’Istruzione del Miur, Luciano Chiappetta. Per l’anno scolastico 2014/2015, a organico invariato, sono in programma circa 29mila immissioni in ruolo. Le prime 14mila serviranno a coprire i pensionamenti intervenuti nel frattempo (in aumento rispetto ai poco più di 8mila stimati a gennaio dal dicastero di viale Trastevere). Vi rientreranno quasi sicuramente gli ultimi 7mila vincitori del concorso bandito nel 2012 dall’allora ministro Francesco Profumo (per gli altri 4mila l’ingresso in servizio è già avvenuto lo scorso anno, ndr) e 7mila nominativi scelti dalle graduatorie a …