Giorno: 5 Maggio 2014

Renzi: "Il PD ha un luogo dove vincere le elezioni, la piazza"

“Mancano 20 giorni al passaggio elettorale e il PD deve avere la forza e la voglia di scegliere il luogo nel quale andare a vincere le elezioni, e questo luogo è la piazza”. Lo ha detto il premier e segretario del PD, Matteo Renzi aprendo i lavori della Direzione nazionale del Partito democratico a Roma. Per Renzi “il passaggio del 25 maggio, sia per i Comuni che per le Europee, vede nel PD il punto di riferimento più forte, noi vogliamo essere dove ci sono i problemi – ha detto – senza ribattere colpo su colpo, ma raccontando le nostre idee per i comuni e per l’Europa. Non dobbiamo essere timidi – ha ribadito – il nostro posto è in piazza senza nessuna timidezza”. Comuni al voto. “I 4.106 comuni che vanno al voto, sono 4.106 occasioni per stare in piazza, la sfida della politica la prendiamo tutta in pieno. Di questi Comuni, 27 sono capoluogo – ha ricordato Renzi – per questo abbiamo bisogno di uno sforzo straordinario in queste realtà, in quanto proprio …

"Promesse alla prova dei conti", di Primo Ceppellini e Roberto Lugano

Riduzione del carico fiscale, certezza del diritto, tempi rapidi di attuazione delle norme. Tre principi che sono diventati uno slogan: tutti li conoscono, la politica li enuncia, i tecnici ne declinano le diverse forme, gli imprenditori e più in generale i contribuenti li reclamano a gran voce. Ma in concreto si fa fatica a vederne gli effetti. Certo ci sono segnali importanti – la riduzione dell’Irap, a esempio, primo passo nella direzione della riduzione del carico fiscale –. Ma capire quanto questi segnali impattino in termini di effettivo risparmio di cassa non è mai facile. L’esigenza di trovare copertura finanziaria alle manovre comporta spesso uno spostamento dell’imposizione: si riduce l’Irap ma aumentano la Tasi e le altre imposte locali; migliora il beneficio Ace ma diminuisce la deduzione fiscale delle auto aziendali; spesso le norme prevedono benefici il cui effettivo ottenimento è rimandato al futuro e nel frattempo gli acconti continuano ad applicarsi senza considerare la riduzione e così via. Per di più, questo travaso continuo del carico fiscale, in molti casi poco trasparente e quindi …

Roma – Camera dei Deputati – Seminario: Crocevia Fossoli racconto del campo di concentramento di Fossoli

RE 15.00 – Indirizzi di Saluto Marina Sereni Vice Presidente della Camera dei deputati Enrico Campedelli Sindaco di Carpi Lorenzo Bertucelli Presidente Fondazione ex Campo Fossoli Dario Franceschini Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo ORE 15.30 – La storia il racconto la memoria Conduce Benedetta Tobagi Giornalista e scrittrice Intervengono Marzia Luppi Direttrice Fondazione ex Campo Fossoli Valentina Pisanty Università degli Studi di Bergamo Giovanni Contini Associazione Italiana di Storia Orale Hanno garantito la loro presenza i testimoni Alberto Sed, Piero Terracina, Franco Varini ORE 16.15 – Proiezione del film documentario Crocevia Fossoli (riduzione televisiva di 50 minuti) alla presenza dei registi Federico Baracchi e Roberto Zampa Saranno presenti: Giuliano Banfi, Consiglio Nazionale Aned Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale Anpi Luciano Guerzoni, Vice Presidente Nazionale Anpi Victor Magiar, Consigliere Ucei

"Contro l’abbandono scolastico vale tutto", di Silvia Avallone

Nel documentario A scuola di Leonardo Di Costanzo, girato in una media inferiore della periferia di Napoli, una preside agguerrita e un’adolescente che parla solo in dialetto si fronteggiano . «Devi imparare a usare l’italiano, che non sai usare. Imparare una lingua straniera. Perché ti spetta. Non è un dovere, è un diritto! Ma se tu non lo vuoi, noi che dobbiamo fare per farti desiderare di averlo?» Silenzio. La ragazzina abbassa lo sguardo. Non ci crede, che la scuola sia un suo diritto. Non la vuole frequentare, ha ben altri problemi per la testa: quelli che la aspettano a casa, per le vie del quartiere, in quel mondo che si trova anni luce dalle aule. Come lei sono molti gli adolescenti che scivolano via dalle maglie della scuola dell’obbligo. Perché provengono dai margini, da retroterra famigliari drammatici, oppure perché è stato diagnosticato loro un grave deficit di attenzione, una carenza cognitiva che ne impedisce l’integrazione. Nella maggioranza dei casi questi ragazzi diventano assenze, cognomi da pronunciare a vuoto durante l’appello. E al loro svantaggio …

"Idee. L’immaginazione al potere", di Salvatore Veca

Gli esercizi di immaginazione politica mirano a estendere l’ombra del futuro sul presente. Dovrebbero essere coerenti con la virtù della lungimiranza. Dovrebbero prendere sul serio diritti e aspettative e qualità di vita di donne e uomini su un orizzonte temporale esteso. Nel tempo e nello spazio. Perché, allo stesso modo, dovrebbero adottare gli «occhi d’umanità» o le massime del pensiero largo, come usava dire Kant, il filosofo dell’Illuminismo e di Per la pace perpetua. Noi abbiamo un disperato bisogno di idee nuove, di prospettive inedite e audaci che forzino i vincoli della falsa necessità e ci orientino nell’esplorazione dello spazio delle possibilità. Molti sono convinti che, per incentivare l’innovazione e mettere in moto l’immaginazione, siano un must inevitabile l’azzeramento e l’elisione del senso del passato. Il disegno di modi inediti di convivenza richiede l’azzeramento del retaggio. Al macero, i vocabolari di politica e moralità ereditati. Credo che questa sia una credenza profondamente sbagliata. Come nel celebre quadro di Paul Klee, Angelus Novus, su cui ha scritto pagine luminose Walter Benjamin nelle sue tesi sulla filosofia …

"Le zone franche dove lo Stato non comanda", di Gianni Riotta

Provate ad immaginare lo Yankee Stadium di New York circondato da sparatorie, con pistolettate e feriti lungo le Avenues. Considerate lo stadio Stamford Bridge di Londra, casa del Chelsea, ostaggio di un avanzo di galera, imparentato con la mafia, detto Genny The Scum, che discute con i garbati bobbies, i poliziotti, e il capitano dei Blues da pari a pari. Completate il viaggio nell’Impossibile con l’Allianz Arena di Monaco, l’elegante struttura disegnata dagli architetti Herzog&deMeuron, assordata dall’esplodere di bombe carta ed ordigni così potenti da far piangere, terrorizzata, la bambina della Cancelliera tedesca: fuori la capitale bavarese preda della guerriglia urbana. Spiace ammettere subito che nessuna delle situazioni descritte è lontanamente possibile nella realtà, in America, Gran Bretagna, Germania. Paesi che hanno profondi problemi sociali, ma in cui lo sport non può finire in mano a racket violenti perché mai lo Stato cederebbe all’anarchia spazi pubblici. Capire come invece noi italiani ci siamo ridotti così è stilare una diagnosi che ci porta subito lontani dal calcio-sport, 4-4-2, falso 9 centravanti, ripartenze di fascia, gioco che …

"Lettere dal carcere del prigioniero di Enrico Berlinguer", di Simonetta Fiori

A ventidue anni Enrico Berlinguer viene arrestato a Sassari per aver partecipato a una protesta contro il carovita e contro Badoglio. È il 17 gennaio del 1944, un inverno di fame nera. Nell’Italia divisa in due – il centro Nord occupato dai tedeschi e il Mezzogiorno liberato dagli angloamericani – la Sardegna resta come separata, priva di alcun approvvigionamento. A pagarne il prezzo sono le classi più povere, guidate nella sommossa dal segretario della sezione giovanile comunista. Prossimo alla laurea in Legge, Enrico proviene da una famiglia di solida borghesia professionale, con una radice di piccola nobiltà agraria: il padre Mario era stato deputato antifascista nel 1924 e ora è uno dei leader del partito d’azione. Il più moderato genitore non approva la “rivolta del pane”, liquidata come manifestazione di “estremismo infantile”. Ma questo non gli impedisce di stare al fianco di quel suo figlio molto amato, affannandosi perché il caso venga chiuso al più presto. Enrico trascorrerà nel carcere di San Sebastiano cento giorni, per ciascun giorno un piccolo segno sul muro della cella. …