Giorno: 6 Gennaio 2011

«Finalmente un confronto che vale», editoriale da Europa Quotidiano

All’interno dei partiti esplodono spesso conflitti che non riguardano minimamente scelte importanti per i cittadini, non dicono nulla di chi li anima, servono solo a regolare rapporti di forza e di potere interni. È il rischio corso da Fini nel corpo-a-corpo con Berlusconi; è quanto accade in maniera sorda ma violenta dentro alla Lega; è la sindrome che ciclicamente travolge il Pd e lo trascina un po’ più lontano dalla vita reale. La maledizione della autoreferenzialità potrebbe spezzarsi finalmente sulla Fiat, su Marchionne, sul sindacato. Di nuovo è il Pd il teatro principale dello scontro, ma stavolta chi soffre per l’unità infranta può consolarsi: ci si batte per qualcosa che ha un senso, perché il contratto di Mirafiori è ormai diventato il paradigma di come affrontare i mutamenti strutturali della produzione e del lavoro. Siamo pienamente nella parabola storica delle molte sinistre d’Italia, nel cuore dell’identità stessa di un partito progressista e del lavoro. Precipita la questione sulla quale i riformisti hanno provato le loro timide rotture con la tradizione (fin dai tempi del Pci), …

"Chiarimenti che non chiariscono ancora sulle sperimentazioni ministeriali per premiare la qualità nelle scuole", di Antonio Valentino

Chiariscono poco in verità i “chiarimenti” forniti dal Comitato Tecnico Scientifico – CTS – (Nota ministeriale del 20 dicembre u.s.) sulle sperimentazioni che dovrebero premiare, in alcune province italiane, i docenti più apprezzati e le scuole con performance migliori. Questa è almeno la valutazione di chi, nonostante la pesantezza della situazione complessiva dei nostri istituti (o forse proprio per questa?) è ancora disposto a dare credito a quanto potrebbe aiutare a introdurre elementi di “movimento” e quindi, in prospettiva, di miglioramento per il nostro languente sistema scolastico. La nota introduttiva ai “chiarimenti”, a firma del Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse, parla, certamente con cognizione di causa, di un “dibattito serrato” sul Progetto di sperimentazione e rileva come in esso sarebbero emerse “preoccupazioni e informazioni non corrette”. Ma il riferimento è stranamento circoscritto alla sola sperimentazione che mira a premiare i docenti più apprezzati. Non si accenna minimamente a quella sulla valutazione delle scuole, su cui non poche sono state le perplessità sollevate da più parti. Sperimentazione, quest’ultima, che, come si sa, …

«Più ricchi e più poveri: foto di gruppo di un Paese diviso» di Luca Lando

La strana unità d’Italia. Un ricco Paese di poveri: ecco l’Italia che si appresta a celebrare i 150 anni di Unità nel segno della diseguaglianza e delle difficoltà. E sempre più lontana dall’Europa. Nell’anniversario dell’Unità gli indicatori economici mostrano una nazione gravemente frammentata: cresce la povertà e aumenta il divario fra redditi Alla faccia dell’Unità. Certo, con l’aria che tira è meglio non andare per il sottile e celebrarli davvero questi 150 anni, con tanti saluti a chi vorrebbe passare oltre o addirittura tornare indietro. Il guaio è che per smontare le fissazioni leghiste, finiamo per parlar d’altro. E per rispondere all’ipotesi insulsa di un improbabile stato padano, dimentichiamo di affrontare i problemi reali di un concreto stato italiano. Insomma, se non fosse per i teorici delle camicie verdi, oggi al governo, questi 150 anni sarebbero l’occasione per celebrare criticamente l’Unità d’Italia. Ponendosi in tutta libertà una domanda semplice ma importante: l’Italia, questa Italia, è davvero unita? Centocinquant’anni dopo siamo davvero una nazione? O non siamo piuttosto un collage di realtà diverse. Uno spezzatino di …

I migliori cervelli? Sono nel pubblico. Bologna vince la hit della ricerca italiana *

L’Alma Mater in cima alla classifica stilata da Via-Academy, accademia virtuale nata ‘bottom-up’, dal basso, a Manchester, per volontà di cervelli emigrati. I migliori istituti di ricerca italiani non sono privati, ma pubblici Bologna si riscopre capitale italiana della ricerca. Un traguardo prestigioso che viene certificato dall’indagine di Via-Academy, un’accademia virtuale nata ‘bottom-up’, dal basso, a Manchester, per volontà di cervelli emigrati come Mauro Degli Esposti (biologo ricercatore a Manchester), Silvia Massini (Business School di Manchester), Lucio Piccirillo (astrofisico nello stesso ateneo). L’Alma Mater batte istituti privati e altri atenei italiani, collocandosi in cima alla classifica dei poli di ricerca grazie alle scoperte e all’impegno dei suoi ricercatori, accreditate prima di tutto da altri studiosi che citano le pubblicazioni dei “cervelli” bolognesi. Nella top ten degli istituti di ricerca italiani – ma la tendenza vale anche per le quaranta posizioni successive – la maggioranza sono realtà pubbliche: Bologna, appunto, poi il Cnr e la Statale milanese, poi Padova, la Sapienza di Roma, Torino, l’Inaf – l’Istituto nazionale di astrofisica. Un istituto privato compare in ottava …