Giorno: 12 Gennaio 2011

Morti sul lavoro, la guerra nascosta d'Italia

Anche nel 2010 ci sono stati oltre 3 decessi al giorno tra i lavoratori. Fassina: “C’è la crisi ma i dati non cambiano. Intervenga urgentemente il Parlamento, il fenomeno è sottovalutato dal governo e dai media”. Quanti sono stati i morti del lavoro in Italia nel 2010? Troppi, più che nel 2009, più di 3 al giorno. Secondo l’Osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro di Bologna, che abbiamo interpellati sono stati 1080. Nel 2009 erano stati 1.050 (dati Inail). Italiaora.org ne ha contati 1.246 includendo i morti in itinere (da e per il luogo di lavoro), dato che l’Inail non calcola. E l’incidenza di questi lutti sulla vita degli italiani sembra non calcolarla il governo che prima ha smantellato il testo unico sulla sicurezza sul lavoro voluto dal Governo Prodi e adesso interviene sui singoli settori, tardi e lentamente. Proprio oggi Maurizio Sacconi, ministro del lavoro ha annunciato che nei prossimi giorni sarà presentata una circolare in materia di appalti nel settore privato con riferimento al pieno ottemperamento degli obblighi di legge” su costo del …

"Sul fine vita fermiamo il tifo da stadio", di Ignazio Marino

Caro direttore, dopo molti mesi di silenzio, a febbraio il Parlamento esaminerà il disegno di legge sul testamento biologico. Purtroppo è prevedibile che il dibattito sarà affrontato in un clima da stadio, con tifoserie contrapposte, con l’idea di dover vincere su un avversario, con il Pdl che tenterà la resa dei conti con Futuro e libertà, puntando sulla divisione del cosiddetto terzo polo. Come se una legge per definire le scelte relative alla fine della vita riguardasse solo il ristretto cerchio della politica, con le sue assurde dinamiche e i suoi squilibri, e non, invece, tutte le persone che prima o poi con la fine della propria vita dovranno fare i conti. Temo che non sfuggiremo allo scontro ideologico, alle offese e agli insulti in Parlamento, sui giornali e in televisione e non vi sarà alcun confronto pacato su una legge che, al contrario, dovrebbe essere rispettosa di ogni sensibilità. Partendo da questi funesti presupposti, ho letto ieri con interesse la posizione di Umberto Veronesi e, nonostante mi sia impegnato con molta determinazione per fare …

"Belluno se ne va e la Lega si spacca", di Luca Romano

C’è sempre qualcuno più autonomista di te: il Veneto che perde pezzi è una bomba. Ieri sera il consiglio provinciale di Belluno ha approvato quasi all’unanimità (21 favorevoli e due contrari) il via libera al referendum per l’annessione alla regione Trentino-Alto Adige. La votazione ha sancito una spaccatura evidente nella Lega Nord, cui appartiene il presidente della giunta, Gianpaolo Bottacin, favorevole, ma anche i due contrari. Uno di questi, Gino Mondin, è il proprietario dell’hotel Stazione di Calalzo, ritrovo abituale di Bossi, Tremonti e Calderoli per le loro riunioni conviviali in Cadore. E nella sua contrarietà al referendum, infatti, oltre alla critica di rito alle spese per la consultazione – ritenute inutili – c’è anche il retropensiero della posizione nazionale e regionale, di Bossi e di Zaia, che hanno bollato l’iniziativa come una guerra tra poveri, che divide il fronte per il federalismo proprio all’ultimo miglio dalla sua realizzazione. La posizione ufficiale della Lega Nord ha ormai caricato il federalismo fiscale di un valore miracolistico, capace di far superare d’incanto tutti i problemi dei territori. …

"Il ricordo di Lietta Tornabuoni dei grandi registi", di S. Robiony e F. Caprara

Gianni Amelio “Perdita enorme, c’era tanto bisogno del suo sguardo lucido sulla realtà” MARCO TULLIO GIORDANA “Guardava il progetto non il risultato finale”. «Lietta Tornabuoni – dice il regista Marco Tullio Giordana – mi piaceva come critico e come persona e non perché sia sempre stata indulgente verso di me: ma era generosa, guardava il progetto, non solo il risultato. Apprezzavo il suo rigore e i suoi modi educati e allo stesso tempo bruschi. Leggevo tutto quello che scriveva: non seguiva le mode, aveva sempre un’opinione personale. La mia prima intervista l’ho fatta con lei. Avevo 28 anni ero sorpreso che una giornalista così importante dedicasse attenzione a un debuttante. L’anno dopo presentai La caduta degli angeli ribelli: il film fu molto criticato, lei ebbe parole di conforto, mi disse che avrei avuto una lunga carriera e che l’insuccesso a volte può far bene. Fu amichevole come una sorella maggiore. Il mio film che preferiva è Pasolini, un delitto italiano. Nel 1975 si era a lungo occupata del caso e mi disse una frase molto …

"La malattia della paura", di Adriano Prosperi

Dopo la Peste Nera del 1348 il bacillo non scomparve: depotenziato ma ancora attivo continuò per secoli a riaffacciarsi e a mietere vittime. Accade oggi qualcosa del genere anche col bacillo dell´antisemitismo. Perfino dopo la Shoah ci sono menti che continuano a esserne infestate. È un bacillo più antico di quello della peste. Col tempo non si è indebolito, al contrario. Il caso del lettore di Hitler e di Marx autore della strage di Tucson potrà essere sembrato a qualcuno quello di un isolato paranoico. Ma quando si scoprono liste nazi-americane di nomi del «giudaismo internazionale», compresi moltissimi italiani, quello che vediamo apparire è qualcosa di antico, che conosciamo bene. La lista dei nomi è un ingrediente familiare. In Italia una lista di 1.650 nomi corrispondenti a circa 9.800 famiglie ebraiche fu pubblicata in appendice all´edizione 1938 dei «Protocolli dei Savi anziani di Sion». Moltissimi di quei nomi li ritroviamo nell´elenco de «Il libro della memoria» di Liliana Picciotto Fargion. Qui ciascuno di loro riguarda una persona reale ed è seguito dalle date dell´arresto, della …

"Le false promesse del nucleare", di Mario Tozzi

Un’intensa campagna pubblicitaria, fintamente imparziale, cerca di indurre da qualche settimana nelle teste dei cittadini l’idea che sia ora di tornare all’energia nucleare. Gli italiani si erano peraltro espressi, in assoluta maggioranza, contro già nel 1987, e hanno sempre ribadito, nei sondaggi, la loro generale contrarietà all’atomo. Oggi si cerca di far pensare che il contesto sia cambiato, che è giusto cambiare idea e che Cernobil è ormai lontana. All’interno di un auspicato dibattito di idee il cui risultato, però, sembra già scritto: i tempi sono maturi perché l’Italia abbracci questa forma di energia. Nessuno di questi presupposti è, però, purtroppo vero. Purtroppo, perché chi non vorrebbe una forma di energia potentissima (un kg di uranio arricchito fornisce tutta l’energia di cui un italiano ha bisogno nella sua intera vita), sicura, priva di inquinanti o di emissioni clima-alteranti e magari inesauribile e a buon mercato? Il contesto non è cambiato rispetto a 25 anni fa, anzi, semmai è peggiorato rispetto alla scelta atomica. La tecnologia è ancora sostanzialmente quella, figlia del lavoro di Fermi negli …

"Fondi, al Nord le università più meritevoli", di Alessandra Migliozzi

Sbloccati i finanziamenti: i migliori atenei costretti a cederne parte ai peggiori. Le università con le performance migliori in termini di didattica e ricerca restano quelle del Nord, mentre il Sud arranca, con la Sicilia e la Campania che fanno da fanalino di coda. È quanto emerge spulciando le tabelle relative alla distribuzione dei fondi statali destinati agli atenei per il 2010. Il ministero ha sbloccato queste cifre con enorme ritardo: solo a fine dicembre i rettori hanno saputo di quanto potevano disporre per l’anno appena trascorso, che è andato avanti con i bilanci al buio. Anche la Crui, la conferenza dei capi di ateneo, ha denunciato l’accaduto con una lettera al ministro. Il decreto che ha stanziato il fondo per le università conferma i tagli previsti: la cassa segna un meno 3,7%, nonostante qualche soldo sia stato recuperato in corsa dal governo. In tutto sono in distribuzione 6,9 miliardi, contro i 7,264 del 2009. Tagli per tutti, dunque. Anche i migliori, gli atenei più performanti, come scrive lo stesso ministero nella nota diramata per …